Carlo Ancelotti lascia l’Everton e torna a sedersi sulla panchina del Real Madrid, poco più di sei anni dopo. Tra le due esperienze le vittorie con il Bayern Monaco, il breve passaggio al Napoli e i quasi due anni a Liverpool, sponda toffees. Torna per sostituire Zinedine Zidane, tra i più grandi allenatori e contemporanei e della storia del Real. A Madrid non è facile lasciare il segno e sarà quasi impossibile far dimenticare questi fantastici cinque anni, in cui Zizou ha portato a casa undécima, duodécima e decimotercera.
A rendere possibile tutto ciò però è stato proprio Carlo Ancelotti, capace di riportare la coppa dalle grandi orecchie a Madrid dodici anni dopo l’ultima volta. Capace di vincere la decima e di placare l’ossessione dei blancos per la Champions League. Ancelotti ha sempre avuto un legame particolare con questo club, «che è sempre rimasto nel mio cuore», e alla prima occasione non ha quindi esitato a lasciare il porto sicuro di Liverpool per tornare nella caotica Madrid.
Hala Madrid!!! @realmadrid pic.twitter.com/QlugEDi8wl
— Carlo Ancelotti (@MrAncelotti) June 1, 2021
Ma Carletto, come ormai è conosciuto anche a Madrid, non ha soltanto allenato il Real, ci si è scontrato in ben otto occasioni, quattro da giocatore e quattro da allenatore. In pantaloncini e maglietta Ancelotti ha incontrato i blancos per due stagioni consecutivi in Champions League (’88-89, ’89-90) e in entrambe le occasioni (semifinali e ottavi) ha battuto i madrileni segnando anche al Bernabeu e sollevando l’allora Coppa dei Campioni.
Da allenatore la storia è un po’ diversa e sorride alla squadra di Florentino Perez, in parte. Sono tre le vittorie dei blancos nei quattro confronti contro il Carlo Ancelotti in giacca e cravatta, due sulla panchina del Milan, due su quella del Bayern Monaco.
Seconda fase a gironi della Champions League. Milan e Real vengono accoppiate nel gruppo da quattro insieme a Borussia Dortmund e Lokomotiv Mosca. Il Madrid è la squadra campione in carica, ma arriva a San Siro contro un Milan in forma smagliante. A Milano la squadra di Ancelotti divora i blancos, che cadono soltanto uno a zero grazie a un super Iker Casillas. Il Real è quello dei galacticos, ma nella trasferta italiana a Del Bosque mancano sia Ronaldo che Guti. Decide il solito Shevchenko, bravissimo a capitalizzare un assist visionario di Rui Costa.
Nella gara di ritorno il Real ha un disperato bisogno dei tre punti e ha recuperato sia Ronaldo che Guti. Il primo tempo lo dominano i blancos e lo chiudono in vantaggio grazie al sinistro di Raul su assist dell’attaccante brasiliano che però non è in giornata e sbaglia due gol facili. Nella ripresa una magia del capitano blanco porta il Real sul doppio vantaggio; sembrerebbe chiusa ma a dieci dal termine Rivaldo accorcia le distanze di testa su cross di Maldini. Il Real torna alla carica e cinque minuti più tardi è Guti, su assist di Zidane a siglare il definitivo gol del 3-1.
Quindici anni dopo Carlo Ancelotti torna ad affrontare il Real Madrid da tecnico del Bayern Monaco. All’Allianz Arena si mette subito bene per i bavaresi che passano in vantaggio con il colpo di testa di Arturo Vidal e hanno l’occasione di raddoppiare al termine del primo tempo con un rigore inesistente fischiato da Rizzoli. Un indomabile Vidal va sul dischetto ma spara altissimo e lascia presagire la disfatta della seconda parte. Cristiano Ronaldo pareggia dopo due minuti dall’inizio del secondo tempo e Javi Martinez rimedia il secondo giallo al quarto d’ora. Il Real preme e Neuer resiste con qualche miracolo; al 77esimo però il vantaggio blanco è ancora firmato Cristiano Ronaldo, vittoria in trasferta e qualificazione in pugno.
“Kassai ha fatto molti errori e probabilmente non era all’altezza, ma non credo alla malafede” l’esordio di Ancelotti. “Un arbitro non può influire su una qualificazione in una semifinale di Champions in questo modo, anche se capisco che decidere non è mai facile. E’ evidente che agli arbitri ora servi un aiuto della tecnologia, credo che sia assolutamente indispensabile. Anche Zidane era d’accordo con me sugli errori dell’arbitro, che sono arrivati da entrambi le parti ma che hanno penalizzato soprattutto noi del Bayern”. (SkySport)
Il finale di gara con l’accesso del Real Madrid alle semifinali è incendiato dalle polemiche dovute all’arbitraggio di Kassai. Il Bayern Monaco di Ancelotti deve segnare almeno due reti per provare a qualificarsi e i bavaresi sono nella serata giusta per farlo. Lewandowski segna il primo dal dischetto, Ronaldo pareggia, ma un minuto dopo Ramos fa autogol indirizzando la gara verso i supplementari.
A cinque dal termine un intervento regolare di Vidal viene punito con il cartellino rosso e condanna i bavaresi ai supplementari in inferiorità numerica (aggravata dall’infortunio di Hummels che però non può uscire perché Ancelotti ha esaurito i cambi). Il Real dilaga nei tempi aggiuntivi, ma segna secondo e terzo gol in fuorigioco con Cristiano Ronaldo, eliminando Ancelotti e avviandosi alla duodécima Champions della sua storia.
Una cosa è ormai certa, ogni volta che i cammini di Ancelotti e del Real Madrid si sono incrociati, uno dei due ha poi vinto la coppa.
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