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Le migliori e le peggiori edizioni della Lazio in Champions League

Non si sa ancora se il popolo biancoceleste potrà vivere all’Olimpico la Champions League, ma quello che è sicuro è che la Lazio giocherà la massima competizione europea tredici anni dopo l’ultima volta. È stato un campionato esaltante, ma che lascerà sempre quell’amaro in bocca pensando a cosa avrebbe potuto essere senza lo stop causato dal Coronavirus. La squadra della Capitale però ha raggiunto con largo anticipo e con ampio merito il traguardo stagionale e tornerà a disputare una Coppa che ha saputo regalare notti indimenticabili e crolli inattesi. Ecco quindi ora le due migliori e le due peggiori edizioni dell’Aquila romana in Champions League.

LE MIGLIORI EDIZIONI

2) CHAMPIONS LEAGUE 2000-01
Da campione d’Italia in carica la Lazio si presentò alla massima competizione europea per club con grande ambizioni. Il grande protagonista delle prime due gare fu Simone Inzaghi che segnò tre reti tra Shakhtar Donetsk e Sparta Praga, entrambe vinte per 3-0. Nei due scontri diretti contro l’Arsenal arrivarono una sconfitta a Londra e un pari all’Olimpico, ma le vittorie ancora su ucraini, da incorniciare la tripletta di Claudio López, e cechi diedero ai biancocelesti il primo posto del girone alla pari con gli inglesi. Nel secondo raggruppamento non sembrava impossibile la qualificazione, perché oltre ai campioni in carica del Real Madrid vi erano Leeds e Anderlecht. Il girone d’andata fu però da incubo, con tre sconfitte in altrettante partite e la beffa al Bernabéu con il rigore al novantesimo di Figo per il 3-2 dopo l’iniziale vantaggio di Crespo. Nedvêd e Crespo provarono a regalare la vittoria all’Olimpico contro i blancos ma Solari e Raúl decretarono il 2-2 finale e a nulla valse la vittoria sui belgi e il 3-3 di Elland Road.

1) CHAMPIONS LEAGUE 1999-00
La miglior stagione di sempre della Lazio in Champions coincise anche con la sua prima storica partecipazione. La banda di Eriksson era lanciata verso una storica doppietta campionato/Coppa Italia, ma con un po’ più di fortuna avrebbe potuto arrivare fino in fondo anche in Europa. Il primo girone fu dominato in lungo e in largo con quattro vittorie su Dinamo Kiev e Maribor e due pareggi con il Bayer Leverkusen. Tredici gol fatti e solo tre subiti rappresentano perfettamente la supremazia biancoceleste sugli avversari con Salas e Inzaghi autori di tre reti a testa. Nel secondo girone Stanković e Conceição regalarono subito la vittoria al Velódrome contro il Marsiglia, ma le difficoltà erano dietro l’angolo. All’Olimpico il Chelsea riuscì a strappare un pareggio, mentre una doppietta di Tomasson regalò il successo al Feyenoord e nel ritorno in Olanda arrivò un altro 0-0. Servivano dunque due vittorie nelle ultime due giornate e furono due notti da sogno. I francesi vennero travolti a Roma per 5-1 con Simone Inzaghi assoluto protagonista con quattro reti, mentre a Stamford Bridge arrivò il capolavoro. Dopo aver subito il gol di Poyet fu ancora Inzaghi a pareggiare prima che una punizione di Mihajlović determinò l’1-2 finale che valse addirittura il primo posto. L’avversario ai quarti di finale fu il Valencia ma all’andata al Mestalla fu un vero massacro. I pipistrelli vinsero per 5-2 dopo un inspiegabile blackout generale biancoceleste. All’Olimpico fu Verón a voler suonare la carica ma il suo gran gol non bastò per passare il turno e l’1-0 condannò i romani all’eliminazione.

LE PEGGIORI EDIZIONI

2) CHAMPIONS LEAGUE 2007-08
Nell’estate 2006 il calcio italiano fu sconvolto da Calciopoli e tante squadre furono penalizzate. La Lazio, da poco comprata dal Presidente Lotito, perse la qualificazione alla Coppa Uefa ma venne penalizzata di soli tre punti nella stagione seguente. Ben diverse furono le sanzioni per Milan, otto punti, e Fiorentina, addirittura quindici, e questi ammanchi iniziali fecero sì che i ragazzi di Delio Rossi riuscissero a chiudere terzi e a qualificarsi ai preliminari di Champions League. Nonostante un deludente pareggio per 1-1 all’Olimpico furono gli Aquilotti a passare il turno contro la Dinamo Bucarest grazie al perentorio 1-3 in terra rumena. A posteriori il valore della squadra risulta assolutamente inadatto per la massima competizione europea e infatti anche la Serie A 2007-08 fu difficoltosa per la squadra della Capitale. Nella prima gara ad Atene contro l’Olympiakos arrivò grazie a Luciano Zauri un buon 1-1 e la doppietta di Pandev a Roma permise di fermare sul 2-2 il Real Madrid. Con il Werder Brema arrivò una sconfitta per 2-1 in Germania ma vendicata due settimane dopo all’Olimpico grazie a una doppietta di Rocchi. Con cinque punti a testa Lazio e Olympiakos si sfidavano all’Olimpico in un vero e proprio spareggio per gli ottavi. Pandev sbloccò la gara, ma Galletti poco dopo e nella ripresa l’ex di giornata Darko Kovačević ribaltarono il risultato decretando così l’eliminazione dei romani. Il tonfo definitivo avvenne al Bernabéu e il 3-1 finale relegò i biancocelesti all’ultimo posto.

1) CHAMPIONS LEAGUE 2003-04
La Lazio stava vivendo anni tremendi in società, ma sul campo la squadra allenata da Mancini vinceva e divertiva. Nella Serie A 2002-03 lottò per parecchi mesi anche per lo Scudetto, ma il quarto posto finale fu senza dubbio un grande traguardo. Ricchi di speranze e ambizioni i biancocelesti dovettero passare l’ostacolo Benfica ai preliminari e la doppia sfida fu esaltante. Dopo il 3-1 in casa venne vinto anche il ritorno in Portogallo grazie a César e il sorteggio del girone fu più che abbordabile. Oltre all’insidioso Chelsea non sembravano poter creare pensieri i turchi del Beşiktaş e i cechi dello Sparta Praga. Nell’esordio a Istanbul furono Stam e Fiore a confermare le previsioni, ma il peggio era dietro l’angolo. Una doppietta di Simone Inzaghi riuscì a riportare la parità all’Olimpico contro i cechi e contro i londinesi arrivarono due sconfitte, e fu dolorosissima lo 0-4 di Roma. Tutto era ancora nella mani dei biancazzurri che però completarono il disastro nelle ultime due sfide. Muzzi evitò la sconfitta in casa con i bianconeri e una rete al novantesimo di Kincl portò alla sconfitta in Repubblica Ceca causando la qualificazione degli amaranto dell’est e un umiliante ultimo posto per una squadra partita con ben altre ambizioni.

Francesco Domenighini

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