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Le cinque vittorie più belle delle italiane a Glasgow

La Lazio sta vivendo una stagione di alti e bassi e quella che avrebbe dovuto essere l’annata del salto di qualità si sta rivelando quella del declino. La vittoria contro il Rennes ha rimesso in piedi una brutta situazione venutasi a creare dopo la sconfitta col Cluj e ora serve continuità e per farlo servirà una vittoria contro il Celtic a Glasgow. Il centro sportivo della Scozia ha vissuto in passato grandi momenti e non è mai stato semplice andare a giocare al Celtic Park o ad Ibrox e le vittorie sono sempre state di grande peso. Ecco dunque le cinque vittorie più esaltanti delle italiane ottenute a Glasgow.

RANGERS-FIORENTINA 0-2 COPPA DELLE COPPE 1960-61
La Coppa dei Campioni era alla sua sesta edizione, ma la voglia di confrontarsi tra squadre europee era sempre più pressante e così nel 1960 nacque la Coppa delle Coppe. A differenza del massimo alloro internazionale la finale sarebbe stata giocata in una doppia sfida tra andata e ritorno e ad arrivare in finale furono Rangers e Fiorentina. L’andata venne giocata a Glasgow in un Ibrox che riuscì a contenere ben ottantamila persone, ma i padroni di casa ne uscirono con le ossa rotte. Hidegkuti fu bravissimo a impostare la squadra rimanendo attenti alla fase difensiva per poi ripartire in contropiede e Luigi Milan fu l’uomo della vittoria. Il numero dieci veneto segnò a inizio e a fine partite confezionando il definitivo 0-2 che stese gli scozzesi e di fatto consegnò la Coppa ai Viola. Decisivo fu anche Albertosi che sullo 0-1 riuscì a parare un calcio di rigore di Caldow. Col netto successo in trasferta a Firenze fu una formalità e il 2-1 del Comunale permise alla Fiorentina di diventare la prima squadra italiana a vincere un trofeo continentale.

CELTIC-INTER 0-0 4-5 D.C.R. COPPA DEI CAMPIONI 1971-72
La Grande Inter aveva concluso il suo grandioso ciclo di vittorie con l’inattesa sconfitta in finale di Coppa dei Campioni contro il Celtic nel 1967. La vendetta però arrivò nel 1972 quando i nerazzurri tornarono nella massima competizione internazionale. La squadra allenata da Invernizzi non era l’invincibile armata del Mago degli anni ’60, ma con un buon insieme di giovani e veterani riuscì ad approdare in semifinale contro gli scozzesi. L’andata a Milano e il ritorno a Glasgow continuarono con lo stesso andazzo, ovvero grande foga agonistica dei britannici e i meneghini a cercare di difendere e di ripartire, ma in entrambe le occasioni Lido Vieri e Evan Williams fecero buona guardia tra i pali. Dopo due 0-0 si andò così ai calci di rigore, regola da poco inventata per evitare ripetizioni, e dopo il gol di Mazzola fu Deans a calciare fuori il primo rigore per i biancoverdi. Facchetti, Frustalupi, Pellizzaro e Jair non sbagliarono e i tiri dal dischetto premiarono dunque l’Inter che uscì vittoriosa da Celtic Park e si aggiudicò il diritto di giocare la finale di Rotterdam con l’Ajax.

RANGERS-JUVENTUS 0-4 CHAMPIONS LEAGUE 1995-96
Dopo stagioni buie e travagliate la Juventus riuscì con Marcello Lippi a tornare campione d’Italia nel 1995 nove anni dopo l’ultimo titolo e così potè tornare a giocare in Coppa dei Campioni. Il formato era nuovo e ormai si chiamava Champions League e nel girone iniziale, oltre a Borussia Dortmund e Steaua Bucarest venne sorteggiato anche il Rangers Glasgow. Dopo le iniziali vittorie con tedeschi e rumeni, le due gare con gli scozzesi servivano per blindare la qualificazione e il dominio bianconero fu insindacabile. Dopo il 4-1 di Torino gli uomini di Lippi andarono dalle parti di Ibrox tirando fuori dal cilindro un’altra prestazione fantastica. Alessandro Del Piero segnò il quarto gol nella quarta partita diversa del girone sbloccando il risultato e nella ripresa la Juve calò un altro poker. Oltre alla rete di Penna Bianca Ravanelli furono due faticatori ad andare in gol con Torricelli e Marocchi che per una notte si presero le luci della ribalta. I torinesi avevano così ottenuto la qualificazione con due turni di anticipo e si sarebbero apprestati a vincere la loro seconda Coppa dei Campioni.

CELTIC-JUVENTUS 0-3 CHAMPIONS LEAGUE 2012-13
Dopo Calciopoli e la Serie B la Juventus aveva provato a rialzare la testa con Claudio Ranieri, ma le due edizioni di Champions League portarono solo alle due isolate gioie contro il Real Madrid e per il resto furono due precoci eliminazioni a ottavi di finale e gironi. Poi altre due stagioni lontane dal massimo torneo continentale e l’arrivo di Conte in panchina che riportò lo Scudetto e l’entusiasmo a Torino. Dopo aver passato da capolista il proprio girone i bianconeri vennero sorteggiati con il Celtic e nell’andata a Glasgow serviva una grande prova di maturità di fronte alla marea verde scozzese. Matri nel primo tempo sbloccò il risultato con un tocco con la punta del piede e nella ripresa furono Marchisio e Vučinić a chiudere i conti e regalare agli annali uno 0-3 netto e insindacabile che, abbinato al 2-0 del ritorno, permise ai bianconeri di tornare ai quarti di finale sette anni dopo l’ultima volta.

CELTIC-MILAN 0-3 CHAMPIONS LEAGUE 2013-14
Questo decennio che sta andando a concludersi non sarà certo ricordato come il più glorioso e felice della storia del Milan. Tante delusioni e tanti passi falsi inattesi e una Champions League che ormai manca dalla stagione 2013-14 dove i rossoneri riuscirono a ottenere gli ultimi squilli europei. La squadra di Allegri venne inserita nel girone con Barcellona, Ajax e Celtic e furono proprio i successi con gli scozzesi che permisero ai milanesi di passare il turno e a Celtic Park ci fu l’ultima grande fiammata di quello che fu il Diavolo in Europa. Kaká riuscì a far vedere la sua antica classe e fu lui a portare in vantaggio i rossoneri prima che nella ripresa Zapata e Balotelli portarono a tre le reti dei lombardi regalando così il decisivo successo per la qualificazione. Il seguente pareggio con l’Ajax e le due sconfitte con l’Atlético Madrid fanno sì che l’ultima vittoria di sempre del Milan in Champions League risalga proprio a questo 0-3 rifilato al Celtic nel freddo inverno scozzese.

Francesco Domenighini

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