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Le cinque più grandi finali nella storia della Copa América

Domenica il più antico torneo continentale eleggerà una nuova regina e verrà eletta da una finale totalmente inedita. Il favoritissimo Brasile riaffronterà la sorpresa Perù dopo che nei gironi i Verdeoro hanno dominato con uno schiacciante 5-0. Ma ai gironi era un’altra storia e questa domenica sarà tutto diverso. Andiamo ora a rivivere le cinque più emozionanti finali della storia della Copa América.

1) URUGUAY-CILE 1-0 1987
La Copa América è sì la competizione più antica della storia delle nazionali, ma si dovette aspettare il 1987 per avere un torneo vero e proprio e con una finale unica. La sede della trentatreesima edizione fu l’Argentina, ma non fu l’Albiceleste a scendere in campo al Monumental il 12 luglio 1987. Un gol di Alzamendi mandò l’Uruguay all’ultimo atto, togliendo così ai padroni di casa la possibilità di vincere il trofeo e dando alla Celeste la sfida col Cile. Partita non spettacolare ma dalla grande intensità e decisa nel secondo tempo. La staffilata di sinistro dal limite di Perdomo venne respinta malamente da Rojas e sulla respinta fu Bengoechea il più lesto di tutti a colpire la palla di destro e a realizzare l’unico gol della partita. Per la tredicesima volta nella sua storia l’Uruguay era campione del Sud America.

2) ARGENTINA-MESSICO 2-1 1993
Il formato con finale venne abbandonato per altre due edizioni per poi dare vita nel 1993 alla Copa América che conosciamo oggi. Il Messico e gli Stati Uniti erano le due squadre invitate e i dubbi erano tanti sul reale valore di due compagini nordamericani in un torneo sudamericano. I dubbi e le perplessità svanirono già alla prima edizione perché il Tricolor riuscì a qualificarsi alla fase a eliminazione diretta come seconda miglior terza e sorprese tutti arrivando fino alla finale di Guayaquil, in Ecuador. Ad attenderli c’era la corazzata Argentina campione in carica e pronta al bis. I messicani riuscirono a vendere cara la pelle, ma nell’Albiceleste c’era un fenomeno: Gabriel Omar Batistuta. Con classe e potenza riuscì a infilare per due volte la porta di Campos rendendo inutile il rigore di Galindo che aveva pareggiato la contesa. Nessuno però avrebbe mai pronosticato che quello sarebbe stato l’ultimo successo argentino.

3) BRASILE-BOLIVIA 3-1 1997
A fine anni ’90 il Brasile era tornato a essere un’armata invincibile, una corazzata che faceva tremare chiunque al semplice sentire nominare il suo nome. Dal 1994 fino al 1999 disputò ben cinque finali consecutive tra Mondiali e Copa América portando a casa ben tre trofei. Dopo la delusione patita contro l’Uruguay nel 1995 in Bolivia la Seleçao si rifece alla grande mostrando forse il più bel calcio mai espresso dai Verdeoro, e questa nazionale di gran calcio se ne intende. Riuscì a battere avversari e la terribile altura di La Paz riuscendo sempre a divertire e a divertirsi. In finale furono proprio i padroni di casa ad arrivare all’ultimo atto, sfruttando il fatto di essere acclimatati, e all’Estadio Hernando Siles si disputò una gara fantastica. Il vantaggio di Edmundo venne pareggiato da Erwin Sánchez a seguito di una papera di Taffarel e nella ripresa la Verde colpì tre pali prima che si scatenasse il Fenomeno Ronaldo. Un sinistro all’incrocio, dopo una celestiale azione con Denílson, portò la sfida sul 2-1 e al novantesimo fu Zé Roberto a concludere la sfida sul definitivo 3-1 interrompendo così il sogno boliviano.

4) BRASILE-ARGENTINA 2-2 4-2 D.C.R. 2004
Il 25 luglio 2004 a Lima in Perù venne disputata la prima storica finale unica tra Brasile e Argentina, un evento eccezionale per una partita epica. I Verdeoro avevano puntato su molti nomi nuovi e tanti big erano rimasti a casa. La scelta fu condivisa anche dall’Albiceleste anche se in tono minore, ma la scelta fu anche dettata dal disastro nel Mondiale nippocoreano del 2002. Interisti e futuri interisti furono i grandi protagonisti dell’ultimo atto, infatti ad aprire le danze ci pensò un rigore di Kily González a portare avanti l’Argentina ma quando ormai l’intervallo era alle porte Luisão pareggiò i conti. L’eterno incompiuto César Delgado trovò un gran destro a tre minuti dalla fine per realizzare il 2-1 che sembrava chiudere ogni discorso, ma non si erano fatti i conti con l’Imperatore Adriano che a venti secondi dal termine scagliò un terrificante sinistro all’angolino che lasciò di sasso Abbondanzieri. Si andò dunque ai calci di rigore e l’eroe fu Júlio César che parò il primo tiro di D’Alessandro e in seguito Heinze calciò alle stelle, mentre il Brasile non sbagliò mai e portò a casa la Copa. Il vero trionfatore fu proprio il numero uno del Flamengo che grazie a quel torneo si fece conoscere e sei mesi dopo sarebbe stato acquistato dai nerazzurri facendone la fortuna.

5) BRASILE-ARGENTINA 3-0 2007
Tre anni dopo Lima anche Maracaibo avrebbe ospitato la finale più attesa ma con i pronostici tremendamente sbilanciati a favore dell’Argentina. Rispetto al 2004 infatti l’Albiceleste aveva completamente cambiato politica portando in Venezuela i migliori giocatori. La Seleçao invece volle ancora una volta confermare la scelta di portare una squadra sperimentale in ottica Mondiale 2010. Questo fece sì che ci furono degli intoppi, come la sconfitta nei gironi con il Messico e il passaggio del turno ai rigori contro l’Uruguay in semifinale. L’Argentina era invece un rullo compressore instacabile capace di realizzare sedici gol in cinque partite, subendone solo tre e vincendo sempre. Il risultato sembrava dunque scontato, ma la bellezza del calcio sta anche nella sua imprevedibilità. La nazionale di Basile non scese mai in campo e venne travolta da un Brasile assolutamente dominante che dopo quattro minuti era già in vantaggio con un gran destro a giro di Júlio Baptista. Ayala commise un comico autogol e nella ripresa Dani Alves mise il sigillo finale su una partita fantastica per la Seleçao e disastrosa per la Selección.

Francesco Domenighini

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