Il 4-0 inflitto dal Psg al Barça nel turno di andata degli Ottavi di finale di Champions League sarà un risultato destinato a rimanere per molto tempo nella testa dei tifosi catalani. Un parziale drammatico che allontana i blaugrana dalla corsa a un trofeo, che avrebbe potuto salvare una stagione finora fallimentare. Una squadra come il Barça siamo abituati da almeno 10 anni a vederla tra le migliori 8 d’Europa (non a caso, proprio nell’ultimo decennio ha conquistato 4 delle sue 5 Champions League: nel 2006, nel 2009, nel 2011 e nel 2015). A meno di una remuntada clamorosa, opera difficile ma nella quale i blaugrana si sono cimentati svariate volte, gli uomini di Luis Enrique saluteranno la competizione fermandosi agli ottavi.
La sconfitta durissima rimediata al Parco dei Principi entra a pieno titolo in una lista nera di partite europee, che “sporcano” la storia del Barça. Vediamo insieme i principali disastres europeos, come titolato da Marca.
1994, Milan – Barça 4-0
Siamo ad Atene, finale di Uefa Champions League 1993-94. Si sfidano le due squadre migliori del torneo. Da una parte il Milan di Fabio Capello, con Maldini, Tassotti, Desailly, Boban e Savicevic; dall’altra il Barça di Johann Cruijff, una squadra stellare con Pep Guardiola, Koeman, Romario, Stoickov ed Eusebio. Il Milan “difensivista” è orfano della coppia Baresi-Costacurta, mentre il “dream team” di Cruijff è al completo ed è ovviamente il favorito. I blaugrana però si consegnano al Milan, regalando ai rossoneri la terza Champions dell’era Berlusconi, e non riuscendo a bissare il trionfo di due anni prima contro la Sampdoria. Ad annientare il Barça in quella che poi sarà la sconfitta con maggior scarto di reti in una finale di Champions League, sono la doppietta di Massaro nel primo tempo e le reti di Savicevic e Desailly nel secondo.
In questo video il racconto di quella finale, insieme alle parole dei protagonisti. In risalto la perla del genio Dejan Savicevic:
1997-98, il disastro Dinamo Kiev
Solo qualche anno più tardi avviene un altro dei disastri europei compiuti dal Barça. La squadra blaugrana di quella stagione è più che competitiva: Romario ed Eusebio sono stati sostituiti da giocatori del calibro di Luis Enrique, Rivaldo e Luis Figo. Al posto di Cruijff, in panchina siede Van Gaal, con vice Mourinho e assistente Villas-Boas, a dirigere una squadra votata ad essere tra le migliori. La stagione si apre con la vittoria in Supercoppa Europea e si chiude con due trionfi in Liga e Copa del Rey. In Champions però, va tutto storto. I blaugrana non superano il girone, anzi si posizionano ultimi nel gruppo a 4 squadre. La colpa? Una doppia sfida horror contro la Dinamo Kiev, che annienta i ragazzi di Van Gaal per 3-0 in casa e per 4-0 al Camp Nou. Con un totale di 7 reti a zero.
Il mattatore dello 0-4 al Camp Nou, quella sera realizza una tripletta. Ha la 1o sulle spalle e un nome che a Milano ricordano molto bene: Andriy Shevchenko!
2000, il Valencia di Hector Cuper
Semifinale di Champions League. 3 delle 4 squadre presenti nell’ultimo atto prima della finale sono spagnole, e si tratta di Barça, Real Madrid e Valencia. La quarta semifinalista è il Bayern Monaco. La compagine da pescare è senza dubbio il Valencia, ed è il Barça che lo affronterà nel doppio confronto. La finalista però si decide già nell’andata al Mestalla. Gli uomini di Cuper annientano i blaugrana col risultato finale di 4-1, grazie a un super Angulo e Mendieta. Il Barça al ritorno non riuscirà a compiere il ribaltone vincendo solamente 2-1 e iniziando un ciclo di 5 anni in cui i tifosi catalani non festeggeranno più alcun trofeo.
2006, Sevilla – Barça 3-0
Agosto 2006, un’estate dolcissima per l’andalusa e la catalana. Solo qualche mese prima Barça e Siviglia hanno conquistato rispettivamente la Champions League (2° titolo dopo quello del ’92) e la Coppa Uefa (la prima della sua storia). Nei 10 anni successivi gli andalusi conquisteranno la Coppa Uefa (ora Europa League) altre 4 volte, mentre i blaugrana trionferanno in 3 occasioni nella competizione più importante d’Europa!
E’ il Barça di Rijkaard come al solito, la favorita, dopo il doppio successo in Champions e in Liga dell’anno precedente. Una rosa stellare, con Ronaldinho ed Eto’o nei loro anni migliori, il primo Messi, capitan Puyol e Deco. Il Siviglia di quella stagione però è altrettanto competitivo. Dani Alves, Jesus Navas e Adriano, calciatori che avranno modo di affermarsi negli anni successivi; giocatori come Enzo Maresca e Javier Saviola, ma soprattutto la coppia offensiva Luis Fabiano-Kanouté, nella prima stagione a Siviglia insieme. La gara è dominata dagli andalusi che, con un netto 3-0 vincono nel Principato di Monaco il secondo trofeo europeo della loro storia. Le reti? Renato, Kanouté e l’italiano Enzo Maresca!
2013, La lezione di Heynckes
Semifinale di Champions League di altissimo livello tra Barça e Bayern. Il contesto vede leggermente favoriti i blaugrana, che stanno dominando la Liga e hanno già vinto questa competizione nel 2006, nel 2009 e nel 2011. Il Bayern, che nella stagione successiva avrà Pep Guardiola in panchina, notizia circolata qualche settimana prima della semifinale, appare più scarico e Heynckes poco motivato. Queste impressioni vengono totalmente smontate dai 180 minuti del doppio confronto. Il Bayern annichilisce i blaugrana sotto ogni punto di vista. Il gioco fluido e bello a vedersi è dei bavaresi che vincono 4-0 all’Allianz Arena e 3-0 al Camp Nou, per un clamoroso totale di 7-0!
Quelle due notti magiche sono il preludio del trionfo che culminerà nella vittoria in finale contro un’altra tedesca: il Borussia Dortmund. Lezione di calcio agli interpreti del bel gioco per eccellenza, triplete con il Bayern e una eredità difficile per il successivo allenatore Pep Guardiola. Per Jupp Heynckes, c’era modo migliore di dire addio al calcio?
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