La notte che doveva lanciare la Lazio verso l’alta classifica si rivela, per l’aquila biancoceleste, un volo di Icaro, ma Baroni ha capito cosa non ha funzionato. L’Inter stravince all’Olimpico, che si trasforma in una succursale dell’adiacente foro Italico. Punteggio tennistico, più che calcistico, un 6-0 talmente severo da essere irreale, sebbene fotografi una sfida impari fra due avversari. Inter e Lazio hanno reso rispettivamente al massimo e al minimo della possibilità tecniche, nervose e agonistiche.
La Lazio è caduta molto male, uscendo totalmente fuori dalla partita a tal punto da essere anche incapace anche di ricorrere al fallo tattico per fermare le folate nerazzurre. Un crollo nervoso che però non sporca né rovina quanto (ed è molto) si è visto e apprezzato nelle ultime settimane. I tifosi lo hanno capito e l’abbraccio sotto la curva a fine partita, aiuterà parecchio a ricompattare un ambiente apparso maturo. C’è la serena consapevolezza dei pregi e dei limiti di una squadra che ha pagato la fatica quando la strada si è fatta in salita. In gergo ciclistico, la Lazio è “saltata” nel tappone dolomitico, ma la sensazione è che sia comunque un episodio da cancellare per ripartire inseguendo obiettivi realistici in classifica generale. La partita con l’Inter ha detto chiaramente che la Lazio, anche mentalmente, non è attrezzata per competere per il titolo ma il cammino e il rendimento la collocano, eccome, fra le pretendenti all’Europa che conta.
Una sconfitta figlia più di un cedimento emotivo che sturrurale che di un divario tecnico comunque evidente, ma non così tanto da giustificare un punteggio umiliante. Non ci sono sei reti di differenza fra Lazio e Inter e quando maturano risultati del genere è perché qualcosa ha smesso totalmente di funzionare. Baroni ha già individuato il qualcosa. La Lazio ha commesso un errore da non ripetere: disunirsi dopo che la partita si è messa in salita. Gestire l’aspetto emotivo, in questo senso, diventa fondamentale, specialmente quando si affronta un avversario più attrezzato. Altrimenti accade quel che è successo contro l’Inter. Il 6-0 per quanto doloroso, fa parte di un percorso di crescita. Fondamentale, in questo senso, non cambiare l’atteggiamento che ha portato la squadra di Baroni ad arrivare a giocarsi la sfida contro l’Inter alla stregua di uno scontro diretto. Se il ko sarà assorbito, lo dirà la trasferta di Lecce. Il percorso di crescita comporta anche esami di maturità e quello al via del Mare è particolarmente significativo.
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