Un gol di Marusic nel finale regala una vittoria preziosissima alla Lazio di Baroni, che riprende il cammino interrotto abbastanza bruscamente contro l’Inter. Serviva una risposta, è arrivata, anche se con troppa sofferenza, un pizzico di nervosismo e un bel po’ di fortuna nel finale.
Una Lazio sporca ma efficace
Dopo la partita contro l’Inter quella con il Lecce era una partita da vincere più di testa che di gamba anche perché era inevitabile soffrire: la Lazio ha faticato sul piano fisico perché ha tante partite ravvicinate addosso ed evidentemente andava anche tranquillizzata dopo un ko che aveva lasciato in eredità una squadra meno serena del solito. Con queste premesse vincere una partita sporca contro un avversario rivelatosi ostico quanto previsto, è un segnale importante, una conferma non richiesta ma necessaria della bontà del lavoro svolto sinora. La Lazio ha approcciato senza mai uscire sulla partita conservando lucidità e ordine. I numeri e il risultato, al netto della prestazione, premiano una squadra che si è immediatamente liberata del fardello di una sconfitta pesante e si specchia nei suoi numeri: negli ultimi due mesi i biancocelesti hanno inanellato dieci vittorie un pareggio e due sconfitte.
Baroni, allenatore ma anche psicologo
Sebbene abbia perso un briciolo di brillantezza, è una squadra che ha il merito di essere rimasta sul pezzo, portando a casa tre punti rimportanti.Con la vittoria in casa del Lecce, la Lazio raggiunge la decima vittoria in trasferta nel 2024, un risultato raggiunto solo in altre due occasioni nella storia biancoceleste: nel 2023 (10 vittorie) e nel 2017 (12 vittorie). Numeri che sostengono il lavoro di Baroni, sempre più allenatore di spessore. Il tecnico ha evidentemente lavorato sul piano psicologico del suo gruppo. La dolorosa sconfitta con l’Inter è stata assorbita come un passaggio quasi inevitabile. Un momento di un percorso di crescita che passa anche e soprattutto attraverso la presa di coscienza delle proprie possibilità.
Due punti di media a partita, prospettive rosee
La Lazio ha giocato come doveva e poteva, con l’umiltà di chi ha ridimensionato i propri obiettivi ma anche con la consapevolezza di avere tutte le qualità per raggiungerli. Non sarà una squadra di vertice assoluto, ma è in grado di puntare all’Europa che conta. Arrivare a Natale con 34 punti in classifica è un traguardo che neanche il più ottimista dei tifosi biancocelesti avrebbe fissato. Per ora ha 2 punti di media a partita, una velocità di crociera che se mantenuta permetterà alla Lazio di approdare in porti prestigiosi.