La classe operaia in paradiso. L’Atalanta ce l’ha fatta. La Dea ha scalato l’Olimpo del calcio Europeo superando con un netto 3-0 il Bayer Leverkusen e aggiudicandosi la prima Europa League del calcio italiano. L’ultimo successo, nel 1999, risaliva ai tempi del Parma che aveva mandato in pensione la vecchia Coppa UEFA regolando con lo stesso risultato l’Olympique Marsiglia. Da allora, solo amarezze prima della tripletta di Lookman. Ma quali sono state le vittorie più belle e insperate delle italiane in Europa?
La prima impresa in assoluto in Coppa UEFA è della Juventus, una squadra comunque abituata a vincere. Quella davvero inaspettata risale al 1988/1989 quando il Napoli di Maradona si arrampica sino in finale contro lo Stoccarda dopo aver eliminato Paok, Lokomotiv Lipsia, Bordeaux, Juventus e Bayern Monaco. Nella doppia finale si mette male. Stoccarda in vantaggio al San Paolo ma raggiunto e superato dai gol di Maradona e Careca. Al ritorno, in Germania, il Napoli gioca una partita straordinaria. In vantaggio per tre volte, i partenopei sono sempre raggiunti ma il 3-3 con le reti messe a segno da Alemao, Ferrara e Careca è sufficiente per portare in Italia il primo successo europeo della storia del club.
La Coppa delle Coppe è anche la coppa delle favole per il calcio italiano che vi si è imposto con alcune realtà che hanno scritto pagine brevi ma intense. Nel 1989-1990 la Sampdoria di Vialli e Mancini gioca la sua seconda finale consecutiva di Coppa delle Coppe. La prima è un brutto ricordo (sconfitta dal Barcellona un anno prima) da cancellare. La squadra di Vujadin Boskov ha la maturità e la consapevolezza necessaria per vincere qualcosa di più della “solita” Coppa Italia. Parte per arrivare sino in fondo. E ci riesce. Elimina i norvegesi del Brann, quindi Borussia Dortmund, Grassopphers e Monaco. La finale è con i belgi dell’Anderlecht e i blucerchiati vedono i fantasmi dopo lo 0-0 al 90’. Nei supplementari, però, due gol in due minuti di Gianluca Vialli (105’ e 107’) valsero il trofeo.
Ad imporsi, nel 1993, è un giovanissimo Parma. La squadra di Nevio Scala, al suo esordio assoluto nella competizione, riesce ad arrivare a giocarsi il titolo nientemeno che a Wembley dopo aver eliminato Ujpest, Boavista, Sparta Praga e, in una sorta di finale anticipata, l’Atletico Madrid. La finale giocata contro i begli dell’Anversa è quasi una formalità: 3-1 con le firme di Minotti, Melli e Cuoghi.
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