Il sorteggio è stato crudele per le squadre della Capitale, perchè un derby già agli Ottavi di Finale non l’avrebbero voluto nè Fink nè Djuricin, ma questo ha voluto la sorte. L’Austria è piena zeppa di infortunati e le ultime partite sono state tra il disastroso e l’imbarazzante. Il possesso palla che aveva contraddistinto i Viola si è trasformato in un lento giro palla senza senso ed atto solo a perdere tempo. La difesa, che era stato il vero problema anche della passata stagione, ha più buchi di un formaggio olandese e l’arrivo dell’esperto Westermann e il lancio del giovane Kadiri non hanno dato i suoi frutti. Va detto che le assenze di Grünwald, Martschinko, Venuto, Almer e Hadzikic non sono perdite di poco conto, ma adesso serve tirar fuori l’orgoglio Austria. Solo sconfitte nelle ultime tre partite e in campionato sono stati superati proprio dal Rapid. Cugini Verdi che se la passano in maniera completamente diversa perchè dopo un inizio stentato ora giocano, si divertono e fanno tanti punti. La vittoria al Prater nel derby di domenica è stata la ciliegina sulla torta di un ultimo strepitoso mese e battere i rivali storici anche in Coppa a soli tre giorni dopo dal primo successo sarebbe pazzesco. La rinascita del Rapid ha principalmente un nome: Philipp Schobesberger, una meravigliosa ala sinistra che sta spaccando le partite e le difese avversarie.
Ora però è tempo di scendere in campo, è tempo di far vedere chi avrà Vienna in suo potere fino al prossimo derby di febbraio all’Allianz Stadion, è tempo di “Wiener Derby”.
I soliti problemi di formazione accompagnano Fink anche in questa partita e allora, davanti a Pentz, Serbest viene arretrato in difesa a fare da spalla a Westermann con Klein e Salamon ad agire sulle fasce. Holzhauser è il faro del centrocampo, forse l’unico a salvarsi in queste partite, con Prokop, Lee, Alhassan e Pires scelti come quartetto alle spalle dell’unica punta Monschein. A sorpresa Djuricin fa un po’ di turn over che parte già dal portiere con Strebinger che si accomoda in panchina per lasciar spazio a Tobias Knoflach. Sonnleitner e Hoffmann dirigeranno la difesa con Bolingoli-Mbombo e Auer sugli esterni. A centrocampo Capitan Schwab sarà affiancato dal greco Pestos, solo una presenza in Bundesliga, e Schobesberer, Berisha e Murg saranno da manforte per l’unica punta Joelinton, solo panchina per Louis Schaub.
La partita inizia con l’Austria all’attacco, mentre il Rapid attende più guardingo. Al quarto d’ora Knoflach la rischia e non poco quando, pressato da Monschein, perde palla e il centravanti Viola insacca in rete. L’arbitro però ferma tutto e concede il calcio di punizione ai Verdi. Dal replay si nota come l’ex Admira entri con eccessiva foga sul portiere e vada a colpire la gamba del giovane estremo difensore, decisione dunque giusta. Ma la squadra di Djuricin non è venuta al Prater per fare da spettatore alla mezz’ora sfiora il vantaggio. Berisha imbecca Pestos, che salta alla grande prima Westermann e poi Serbest, ma allarga troppo il sinistro e la palla finisce fuori. La partita si infiamma e ora l’occasione d’oro è per l’Austria. Holzhauser pennella una punizione dalla trequarti per Westermann che svetta benissimo di testa. Knoflach si supera e compie un miracolo, ma la palla sbatte sulle traversa e sulla respinta si avventa Klein di gran carriera. Ma il secondo di Strebinger si rialza e gli sbarra la porta in faccia guadagnadosi l’esultanza dei suoi compagni come se si fosse segnato. A fine primo tempo, quando il pari sembra ormai scritto, la partita si sblocca. Schobesberger, e chi se no, se ne va sulla fascia sinistra e serve a traino Capitan Schwab che senza pensarci un attimo verticalizza magnigificamente per Thomas Murg che, a tu per tu con Pentz, incrocia di sinistro e segna lo 0-1. Doccia fredda per un Austria che non stava demeritando.
Ma i Viola sono carichi e non vogliono perdere il secondo derby in tre giorni e la iniziano la ripresa all’attacco, e con cattiveria e rabbia trovano subito il pari. Serbest crossa in mezzo, Knoflach stavolta va a farfalle e Alhassan entra come un treno e di testa spedisce in rete per l’1-1 proprio sotto la curva Viola. E poco dopo il derby si incendia. Pires se ne va sulla destra e crossa lungo per Monschein e sulla palla si avventa facilmente Auer. Ma il terzino destro si coordina male e stoppa nettamente col braccio la palla, ma per l’arbitro Harald Lechner è tutto regolare. Ma a dieci dalla fine il derby ha una fine ed ha un padrone ed è sempre lui, Philipp Schobesberger. C’è un calcio di punizione dai 25 metri, da una posizione abbastanza defilata sulla sinistra. Il 23enne prende la palla e calcia di destro con una traiettoria commovente ed emozionante tanto è perfetta. Pentz vola e cerca di deviare la sfera, ma come si può deviare la perfezione? Vengono tolte le ragnatele dall’incrocio dei pali e il Rapid torna avanti sull’1-2. Dopo il maligno colpo di testa di domenica ecco la punzione di coppa e il derby si tinge ancora di Verde grazie all’artista di Vienna. L’Austria però non ci sta, non vuole farla finire così e prova a trovare il gol che porterebbe la sfida ai supplementari. Pires allarga per il neo entrato Sarkaria che crossa forte e teso in area. Monschein anticipa Ljubicic e di sinistro spiazza Knoflach ed è fatta per il 2-2. Ma in queste giornate la fortuna non guarda il quartiere Favoriten, perchè il pallone si alza troppo è sbatte contro la traversa. Una traversa piena, netta, che fa rimbalzare lontano la sfera e fa rimbalzare le ultime vane speranze di successo dell’Austria.
È stato un derby bellissimo, ricco di emozioni di cambi di fronte, di polemiche e di recriminazioni, ma alla fine in cattedra sale il Rapid, che dopo un anno da dimenticare sta tornando dove gli compete. Ed in cattedra ci è salito lui “Der Wiener Künstler”, Philipp Schobesberger.
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