Välkommen tillbaka! Bentornati. In questo weekend è finalmente tornato l’appuntamento col calcio svedese: l’Allsvenskan (o Fotbollsallsvenskan, chiamatela come preferite) ha tagliato i nastri di partenza per un viaggio che ci condurrà fino al 5 novembre 2017. E’ l’edizione numero 93: sarà interessante scoprire se il Malmö toccherà quota 20 in quanto a titoli, o se ci verrà riservata una sorpresa in pieno stile Norrköping. Sarà intrigante vedere chi succederà a Lasse Vibe (2014, 24 reti), Emir Kujovic (2015, 21) e John Owoeri (2016, 17). Chissà come reagiranno alcuni club in seguito alle cessioni delle loro stelle (l’Aik con Isak, ma anche l’Elfsborg con Claesson ad esempio), mentre tutto da verificare è l’impatto che i nuovi avranno sulle società che vi hanno riposto fiducia. Il re dei quesiti, però, resta sempre lo stesso: chi festeggerà la vittoria alla fine del tour?
Primo postulato. Quest’Allsvenskan sarà ancora più povera dello scorso anno. Normale, considerata la scarsa vendibilità del calcio svedese e la tendenza dei (pochi) calciatori di talento a trasferirsi in ben altri lidi. Sulla carta, a farla da padrone è il Malmö: pur avendo ceduto l’islandese Kjartansson (14 gol, lo scorso anno) al Maccabi Tel Aviv per 3,5 milioni, oltre ad Arnason (Omonia Nicosia) e Rodic (FK Rad Belgrado), la rosa di cui può disporre Magnus Pehrsson rimane quella da battere. La colonna vertebrale rimane invariata: Wiland tra i pali, Bengtsson e Tinnerholm dietro, Lewichi-Rakip in mediana, Sana e Berget ad aggiungere la fantasia e come ogni anno sarà fondamentale Marcus Rosenberg. Che quest’anno dovrà cambiare partner: accanto a lui, dovrebbe giocare Jeremejeff, preso a luglio dall’Häcken. Per il resto, il solito grandissimo numero di giovani: Brorsson (21), Konate (22), Vindheim (21), Rakip (21), Andersson (19), Svanberg (18) e Bergqvist (18), ai quali si sono aggiunti i nuovi acquisti Cibicki (22enne attaccante, dal Jönköping), Johansson (21enne centrocampista, dall’Östersunds) e Mohlin (20enne portiere, dal Kristianstads). In più, la difesa è stata puntellata col norvegese Lasse Nielsen (dal Gent). Per farla breve: un gruppo di giovani faziosi e ribelli, vogliosi di fare e ricchi di personalità. Esiste qualcuno che potrebbe fermarli?
Sulla carta, l’AIK Solna intriga assai. La copertina dell’ultima finestra di calciomercato (ma non solo) se l’è presa Alexander Isak, il cui passaggio al Borussia Dortmund è stato accolto come un’ennesima conferma della bontà del lavoro fatto dalle giovanili del club. “Nuovo Ibra” a parte, è stato ceduto il portiere Patrik Carlgren (campione d’Europa U21 2015, al Nordsjaelland), mentre l’ex Shalke Chinedu Obasi si è accasato in Cina e il mediano nigeriano Etuhu è stato svincolato. A rimpolpare la rosa a disposizione di Rikard Norling, ecco tra gli altri le punte Sulejman Krpic e Henok Goitom. Come, vi dice qualcosa? Allora complimenti, perchè lo ricordate nella sua poco fortunata parentesi all’Udinese. Giocò solo una partita, il 19 febbraio 2005, quando entrò nel secondo tempo di un Udinese-Inter in cui segnò il gol del pari friulano al 90′. E’ tornato a casa, ha subito chiarito di aver rifiutato le avances dalla Cina. Ma è ancora da veder che cosa potrà dare alla causa.
Terza lo scorso anno, ma a pari merito dell’Aik, ecco il Norrköping. L’IFK si è limitato a cedere qualche giovane in giro per per la Scandinavia (eccezion fatta per il mediano Tekie, per il quale il Gent ha speso 1,6 milioni) e ha rinforzato il gruppo con l’innesto del trio islandese composto da Arnór Sigurdsson (centrocampista), Alfons Sampsted (terzino destro) e Gudmundur Thórarinsson (centrale difensivo). Il secondo, in particolare, si giocherà il posto col 20enne Linus Wahlqvist, tra i più promettenti prospetti nel suo ruolo. In mezzo alla difesa continuerà a dar ordini capitan Andreas Johansson, a centrocampo si punterà ancora tanto (a dispetto dell’età) sull’esperto Daniel Sjölund, 33 anni, mentre il reparto avanzato dipenderà e non poco dall’ispirazione di Sebastian Andersson. Due anni fa era riuscito il miracolo, un titolo che i bookies avrebbero pagato 55 volte la quota scommessa. Ma in panchina c’era Janne Andersson, uno che oggi allena la Nazionale con ottime fortune. Senza nulla togliere a Jens Gustafsson.
La lotta per il titolo si può dire chiusa qui, fermo restando che la quarta in classifica del 2016, il Göteborg, abbai concluso il campionato a -10 dal trio davanti. Gli Änglarna hanno effettuato qualche acquisto interessante, come ad esempio l’esperto difensore Wiklander dall’Hammarby, ma si sono trovati a cedere l’esterno destro Jakob Ankersen allo Zulte Waregem. Ad attirar l’attenzione è certamente il colpo Razak: mediano, 24enne, di lui si ricorda un passato al City prima che la sua carriera deflagrasse in breve tempo (toccando il punto più basso all’OFI Creta). Sempre nella metà classifica dimora anche l’Elfsborg: alla Borås Arena hanno salutato l’idolo di casa Viktor Claesson, ma possono consolarsi con l’enfant prodige Jesper Karlsson (direttamente dal Falkenbergs). Senza dimenticare la presenza di Emir Bajrami, ça va sans dire. Il Kalmar (club dei tre fratelli Elm: Rasmus, Viktor e David) ha deciso di riunire la famiglia Hallberg (oltre al già presente in rosa Herman, ha scritturato in prestito l’ex Udinese Melker), mentre il Djurgardens si candida seriamente ad attore protagonista del calciomercato. Partito l’ex Udinese Mathias Ranégie (in prestito, è tornato al Watford), ceduto in Cina il compagno di reparto Michael Olunga (autore di 12 reti la scorsa stagione, il suo trasferimento è stato pagato 4,2 milioni), serviva rifondare la rosa: per farlo, sono tornati gli esperti Kim Källström (dal Grassopphers, qui già nel 2002/03) e Jonas Olsson (tornato alle origini direttamente dal WBA: aveva completato la trafila delle giovanili nei Blåränderna). Oltre a loro, certamente ottimi arrivi (ma va verificata la loro tenuta fisica), ecco uno dei wonderkids della scorsa Allsvenskan: Gustav Engvall, preso in prestito dal Bristol City e gettato nuovamente nella dimensione calcistica che conosce meglio.
Sempre nella palude di metà classifica, anche l’Östersunds FK che ha rilevato il terzino destro Björkström dal Djurgardens per sostituire Karlsson (partito in direzione Jönköping). Riassumo qualche compraendita qua e là: l’Örebro ha regalato Ajdarevic all’Aek Atene, rimpiazzandolo col duo Rogic-Mertensson, mentre l’Häcken ha rinnovato l’attacco (John Owoeri si è trasferito in Cina, al suo posto ecco Shkodran Maholli dalla Superettan, la Serie B svedese). L’Hammarby ha mantenuto intatta la colonia islandese (il portiere Kristinsson, il terzino Saevarsson, l’esterno Smárason) rafforzando la difesa con l’ingaggio del danese Björn Paulsen dall’Esbjerg. Il Jönköping ha ceduto Cibicki in prestito al Malmö, il Sundsvall ha deciso di dare una chance all’ex promessa del calcio Linus Hallenius (ex Genoa, uno dei tanti “nuovi Ibra”, giocava nel retrocesso Helsinborgs) dopo aver ceduto Stefan Silva al Palermo. Completano l’Allsvenskan il Sirius (campione della Superettan 2016), l’Eskilstuna e l’Halmstads. Ed è ovvio che, come ogni stagione, siano proprio le neopromosse le maggiori candidate alla retrocessione.
Perchè allora seguire il calcio svedese? Perchè ne parlerò io. Scherzi a parte, il calcio nordico da sempre esercita un fascino unico nel suo genere. Se invece preferite un motivo più pragmatico, vi dico che la quantità incredibile di giovani presenti nella Fotbollsallsvenskan è anche decisamente talentuosa. Certo, non tutti riusciranno nel grande salto, ma qualche nuovo Isak uscirà certamente. E volete mai immaginare con che faccia vantarvi dinanzi ai vostri amici per l’averlo già sentito nominare? Se vorrete, io sarò qui a raccontarvi ogni settimana quel che succede dalle parti di Stoccolma ma non solo. Il viaggio comincia esattamente ora, allacciate le cinture. Hej, du snart!
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