“Sei uno degli ultimi giocatori che ascolteremmo”. Questo è solo uno dei moltissimi commenti degli spazientiti tifosi del Liverpool, che dopo l’ultima ed ennesima partita deludente di Adam Lallana non le hanno mandate a dire. Eppure Adam si è sempre impegnato in campo ed ha onorato la maglia dei Reds in ogni singolo istante, nonostante le sue gambe non lo reggano più da tempo, a causa delle decine di infortuni che ne hanno distrutto la carriera. Ma nell’ultima partita contro il Chelsea è mancato anche l’impegno: Lallana sembrava completamente perso nei suoi pensieri, come se stesse riflettendo dopo tanto tempo sulla sua carriera. Forse ha riflettuto su quello che sarebbe potuto essere, e non è stato. Ma sicuramente ha pensato a quello che potrà ancora essere.
Fra rimpianti passati e speranze future
Sì, perché Lallana ha ancora 31 anni e probabilmente lo aspetta l’ultimo contratto importante nel calcio che conta, che non ha mai potuto ammirare per intero il talento del ragazzo di St Albans. Per questo l’ultima possibilità di brillare non vuole assolutamente cestinarla, e anche se le ultime partite con il Liverpool non saranno entusiasmanti, ci sarà un’altra squadra ad attenderlo a fine stagione, dopo che si sarà svincolato dalla squadra che ne ha relegato il talento in panchina.
Non è tanto colpa di Klopp, quanto del suo sistema di gioco, estremamente dinamico e mutevole, che di fatto ha irreparabilmente rovinato il talento dell’ex-Southampton, che era stato voluto fortemente da Rodgers. 31 milioni di euro erano una cifra molto alta ma ritenuta giusta per uno dei migliori talenti della Premier, che si era messo in mostra con la maglia del Southampton. Anche dopo l’esonero del tecnico inglese, tutto nella carriera di Lallana sembrava andare per il verso giusto: Klopp lo aveva messo sin da subito al centro dei suoi schemi e lui sembrava perfettamente in grado di raccogliere l’eredita tecnica di Gerrard, uno che a Liverpool è considerato secondo (forse) solo ai Beatles. Fisico e talento andavano di pari passo con la sua carriera, ma nel 2017, dopo una stagione in cui aveva condotto il Liverpool di nuovo in Champions, qualcosa si era improvvisamente rotto. E fino ad oggi non è stato possibile recuperarlo.
Il terribile infortunio
Nell’estate del 2017 Lallana si era infortunato alla coscia. Un infortunio minore, che l’avrebbe sì tenuto lontano dai campi di gioco per un po’ di tempo, ma che non avrebbe influito più di tanto sulla sua carriera. Peccato che dopo quel calvario, durato da luglio fino a dicembre, Adam non si sia mai più espresso sugli stessi livelli delle stagioni precedenti.
Un danno enorme per chi apprezzava le sue movenze eleganti, il suo tocco delicatissimo e la sua tecnica sopraffina, che gli permetteva di segnare gol come questi. Infatti Lallana è (o meglio, era) un giocatore anomalo nel calcio inglese, fatto quasi esclusivamente da centrocampisti fisicamente e atleticamente ultradotati: il suo talento risplendeva come una stella nell’oscurità e ogni difensore era come accecato da questa luce, e per questo la nazionale inglese piange tutt’oggi la sua mancanza, mentre lo stesso non si può dire per il Liverpool, che, pur perdendo il suo centrocampista più tecnico, è diventata la miglior squadra d’Inghilterra: merito del sistema di gioco di Klopp, totalmente basato su un 4-3-3 che ha i suoi principi fondamentali nel dinamismo e nell’intercambiabilità dei suoi interpreti durante tutto l’arco della gara. Sistema di gioco che però si scontra duramente con le caratteristiche di Lallana, che è un trequartista purissimo, uno degli ultimi numeri 10 rimasti nel calcio moderno, che tuttavia si è evoluto in chiave dinamica e che quindi ha piano piano tolto spazio alla tecnica e all’eleganza. Ma non solo, perché dopo il terribile infortunio Lallana non ha più potuto reggere fisicamente il gioco iper rapido del tedesco, e quindi ha perso il posto da titolare a favore di giocatori meno tecnici, ma atleticamente più preparati.
La somiglianza con Luis Alberto e il possibile destino comune
Infatti se bisogna cercare un giocatore simile a Lallana, quello è Luis Alberto: fisicamente si somigliano parecchio e tecnicamente sono due giocatori eccelsi, e non è solo frutto del caso, perché Adam condivide le origini spagnole con il trequartista della Lazio. Entrambi poi non sono stati capaci di affermarsi in grandi squadre, ma Luis ha avuto la fortuna di andare alla Lazio e trovare Simone Inzaghi, che lo ha reso uno dei migliori centrocampisti della Serie A.
E Lallana si augura di fare il suo stesso percorso (infatti è seguito proprio dalla Lazio), giusto per togliersi le ultime soddisfazioni in una carriera che verrà ricordata per essere stata brutalmente interrotta. Perché anche se ha vinto la Champions, Adam non l’ha mai sentita sua. Lo stesso vale per lo scudetto che sta per arrivare: ormai il trequartista inglese è un separato in casa e gli appena 850 minuti giocati lo dimostrano, mentre i tifosi non nascondono più la loro frustrazione nel vedere la sua indolenza quando gioca. Più che capibile in un ambiente molto competitivo, ma qua c’è in ballo qualcosa che vale di più di una vittoria: ed è la carriera di uno dei più grandi talenti inespressi del calcio inglese, che anche se fisicamente non è più quello di una volta, tecnicamente rimane un patrimonio da proteggere. Un patrimonio che ha solo bisogno di una squadra e di un’ambiente che non lo mettano in difficoltà.
Federico Zamboni