In questa settimana di shock nel mondo del calcio una delle partite più attese era quella tra Gimnasia e Vélez. Maradona il suo segno lo ha lasciato ovunque, lo si è visto in tutto il mondo, anche al di fuori di quello calcistico, ma una delle reazioni più attese dopo aver visto piangere la città di Napoli e l’inconsueta camera ardente di Buenos Aires, era quella dei suoi ultimi compagni di squadra, la sua ultima squadra.
Il 2020 del Gimnasia ha avuto la sua discreta dose di mistica, ma è chiaro che oggi sarà vista come una squadra con qualcosa in più a livello emotivo, come si è visto da subito nella partita contro il Vélez. L’anno era cominciato con una retrocessione sul campo, poi annullata per una controversa decisione di riforma del campionato per via del Covid. Un primo miracolo, forse più divino di quanto quello umano con Maradona non potesse fare a classifica già compromessa. Ma una volta superato il campionato degli orrori, il Lobo ha trovato una nuova brillantezza, un grande ritmo e la capacità di fare punti su punti in classifica.
Una carta al cielo.
?♾?#DiegoEterno pic.twitter.com/uWANO0WcRi
— #Gimnasia ? (@gimnasiaoficial) November 27, 2020
La gara col Vélez era un bivio: il rischio di naufragare emotivamente era concreto, anche perché appunto a La Plata si è vissuta una delle reazioni più inedite alla morte di Diego. Di fatto questo gruppo è stato quello che ha conosciuto meglio di tutti l’ultimo Diego, che forse ha capito già dal suo sessantesimo compleanno in cui era accompagnato a spinta verso la torta al centro del campo, che la situazione non era semplice. E invece al posto del naufragio c’è stata la grande reazione, una bellissima vittoria contro un avversario forte, capace di fare bella figura anche al di fuori dell’Argentina.
¡EMOCIONANTE! El vestuario de #Gimnasia ? festejó el triunfo ante Vélez al ritmo de "La Mano de Dios". pic.twitter.com/m0GucUYKaE
— ESPN Fútbol Club Argentina (@ESPNFCarg) November 29, 2020
Le lacrime hanno fatto spazio alla festa, come Maradona avrebbe voluto. A fine gara il Gimnasia ha fatto lo show negli spogliatoi, ha cantato La Mano de Dios di Rodrigo, hanno regalato una festa strepitosa per cancellare il clima funebre e regalarcene uno più in linea col grande personaggio che se ne è andato. Ora la squadra guida il suo girone e sogna un cammino da grande, un ultimo omaggio a chi questa squadra l’ha allenata per ultimo.