Ieri sera abbiamo assistito all’atto finale dell’europeo con l’Italia capace di alzare la coppa in casa dell’Inghilterra al termine di una partita epica. E’ stato un mese intenso, ricco di gol, sorprese e profonde delusioni. Andiamo ad analizzare la top undici di una manifestazione impossibile da dimenticare.
Donnarumma
Indubbiamente il miglior portiere della competizione e, forse, anche il migliore al mondo; mette le mani sulla vittoria dell’Italia parando tre rigori tra semifinale e finale e risulta decisivo nei pochi momenti in cui gli azzurri sono andati in sofferenza. A ventidue anni ha mostrato una personalità ed una maturità che in pochi possono vantare.
Spinazzola
Il suo infortunio (la rottura del tendine d’Achille nei minuti finali della gara con il Belgio) è l’unica nota negativa della spedizione azzurra; giocatore straordinario in grado di dominare la corsia di sinistra dal primo all’ultimo minuto. Continue sovrapposizioni, costante capacità di saltare l’uomo per quello che si è rivelato l’attaccante aggiunto di questa nazionale
Bonucci-Chiellini
L’importanza della coppia Bonucci-Chiellini si è vista ieri sera con il primo capace di realizzare la rete dell’uno a uno mentre il secondo ha compiuto un intervento passato in secondo piano, ma fondamentale, su Saka. Coppia difensiva di importanza capitale per personalità, carisma e leadership; la loro esperienza, e la capacità di approcciare a questo tipo di partite (Lukaku e Kane sono stati annullati) è stata determinante per il risultato finale. Quando smetteranno sarà complicato sostituirli al meglio
Mæhle
Nella favola della Danimarca non possiamo non citare Maehle; l’esterno della Danimarca è stato uno dei migliori della sua squadra e, in generale, della competizione. L’assist che fornisce a Dolberg, in occasione del raddoppio contro la Repubblica Ceca, è meraviglia per gli occhi.
Pedri
“Qualcuno ha notato l’Europeo fatto da un ragazzo di 18 anni di nome Pedri? Nemmeno Don Andrés Iniesta ha fatto cose del genere” Con queste parole Luis Enrique ha descritto quanto fatto dal centrocampista del Barcellona; dichiarazioni importanti per un giocatore straordinario capace di non sbagliare un pallone in tutta la competizione. Il futuro della Spagna è in ottime mani, anzi in ottimi piedi.
Jorginho
Quando ieri sera ha sbagliato il rigore decisivo tutta l’Italia ha avuto paura che potesse finire sul più bello il sogno europeo; ci ha pensato Donnarumma a cancellare l’errore di Jorginho. Il centrocampista del Chelsea è stato il cervello azzurro, capace di alzare o abbassare i ritmi a seconda delle necessità di gioco. Stagione ricca di soddisfazioni tra club e nazionale
Pogba
In una Francia incapace di far diventare gruppo ventisei campioni, Pogba ha provato a prendersi la nazionale sulle spalle. Centrocampista straordinario capace di deliziarci con giocate fuori dal normale (il gol negli ottavi è sicuramente uno dei migliori dell’Europeo). La partita con la Svizzera è stata la massima espressione di un giocatore che vogliamo vedere sempre a questo livello.
Chiesa
Ieri sera ha sfiorato il terzo gol a Wembley dopo quelli con Austria e Spagna; avere potuto sfruttare un Chiesa riposato nella fase ad eliminazione diretta è sicuramente stata l’arma in più, una delle tante, per la nazionale azzurra. Giocatore elettrico capace di saltarti costantemente andando a creare pericoli per la difesa avversaria. L’esterno della Juventus, però, oltre a tanto cuore ha anche una tecnica invidiabilissima e rappresenta senza dubbio il futuro del calcio italiano
Schick
Autore del gol più bello dell’europeo, Schick ha sfruttato al meglio questa manifestazione. Giocatore dal bagaglio tecnico incredibile ma incapace di sfruttarlo al meglio. Quanto fatto con la Repubblica Ceca, trascinata ai quarti a suon di gol (miglior marcatore dell’europeo insieme a Ronaldo) possono rappresentare la rinascita dell’attaccante del Leverkusen.
Sterling
Ieri sera non è riuscito ad incidere come avrebbe voluto ma Sterling è stato, senza dubbio, il migliore della nazionale inglese. Reduce da una stagione poco brillante con il Manchester City, si è ripreso la rivincita portando l’Inghilterra ad un passo dal sogno. Nelle prime tre partite è stato l’unico marcatore dei Tre Leoni, nella fase ad eliminazione diretta ha contribuito a portare i suoi in finale a suon di gol e di strappi in velocità capaci di mettere in costante difficoltà i difensori avversari.
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