La prima parte dell’Europeo U21 si è conclusa e per la fase finale bisognerà aspettare la fine della stagione dei club. A fine maggio le otto qualificate si ritroveranno per i primi quarti di finale della storia della competizione, che prima aveva direttamente le semifinali dopo i gironi. Andiamo a scoprire chi sono stati i migliori di queste prime tre giornate.
Tre partite in stato di grazie: il portierone degli Azzurrini ha salvato la partita contro la Repubblica Ceca, fatto i miracoli contro la Spagna e compiuto un’altra parata incredibile nella sfida contro la Slovenia. Impossibile trovare di meglio in questa rassegna.
In carriera ha giocato spesso da centrale, ma il suo Europeo da terzino destro è stato ottimo. Grande spinta e solidità sulla fascia, tanto da togliere il posto a Zeefuik che aveva fatto tutto il percorso di qualificazione da titolare. Ottima rivelazione il terzino classe 1999 del Psv.
Altro italiano in formazione. Luca Ranieri non ha giocato nella pima gara, ma poi ha dimostrato di essere il vero titolare del ruolo di centro-sinistra della difesa: due prove impeccabili, superbo contro la Spagna e in assoluto controllo con la Slovenia. Il miglior difensore dell’Italia il classe 1999 della Spal, di proprietà della Fiorentina.
Uno dei nomi grossi di questo Europeo. Anche lui classe ’99, gioca nel Porto e in queste partite ha fatto capire di essere più che affidabile. Grandissima solidità dietro, potrà essere chiave anche nelle fasi finali.
Nonostante sia un 2000, lo spagnolo Miranda è uno dei giocatori di maggiore esperienza presenti nel ruolo di terzino sinistro. Il giocatore del Betis scuola Barcellona ha giocato un’ottima prima fase, con la ciliegina del gol nella gara d’esordio contro la Slovenia. Sembra pronto per un salto di qualità.
Negli occhi c’è ancora la strepitosa punizione tirata contro l’Olanda nella gara inaugurale. Ciobanu è un fantasista classe 1998 che gioca al Viitorul Costanza, dotato di un incredibile piede: la Romania purtroppo per lui non ha passato il girone per differenza reti, ma sotto la guida di Adrian Mutu ha messo in mostra dei talenti, tra cui lui e l’ala Matan.
Davanti alla difesa nella Top 11 dell’Europeo ci va Bragança del Portogallo. Prototipo del regista moderno, ha tutte le qualità per emergere nel calcio che conta: il classe 1999 dello Sporting è in grado di dare tempi e qualità alla manovra, sicuramente il miglior giocatore di impostazione visto in questo torneo.
Viene da chiedersi come mai in Spagna non si siano accorte di lui squadre di Liga. Manu García è un centrocampista di qualità, all’occorrenza anche esterno, di grandissime doti tecniche. Poco fisico, ma imprevedibile, tanto da aver figurato meglio anche di connazionali come Villar, che hanno acquisito un’esperienza maggiore negli anni.
Quando il livello sale si vede la differenza: Trincao è il miglior giocatore del torneo senza troppe discussioni e lo si vede quando cambia passo. Per l’Italia ai quarti l’esterno del Barcellona sarà il pericolo numero uno, ma viene da chiedersi perché non faccia parte della nazionale maggiore.
Altro giocatore ormai con un curriculum di un certo livello: Odsonne Edouard, 1998 del Celtic, ha fatto fin qui una carriera al di sotto delle proprie potenzialità, perché un centravanti così merita chance importanti. Questo Europeo può dargli la definitiva spinta.
Non poteva mancare la Danimarca in questa Top 11, visto che ha concluso il girone a punteggio pieno. Dreyer è stato il giocatore che ha deciso la prima partita con la Francia, il grande blasone del cammino danese in cui si è distinta una nazionale dal grande affiatamento. Questa ala classe 1998 è titolare nel Midtjylland in patria.
La formazione completa (4-3-3) Carnesecchi; Teze, Ranieri, Diogo Leite, Miranda; Ciobanu, Bragança, Manu García; Trincao, Edouard, Dreyer.
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