Dopo la due giorni di Champions, era il turno dell’Europa League con tre italiane impegnate. La Roma, dopo essere stata eliminata lo scorso anno dal Siviglia futuro campione, iniziava la sua avventura in Svizzera contro lo Young Boys. I ragazzi di Fonseca volevano partire con il piede giusto in un girone decisamente alla portata. Obiettivo raggiunto grazie alla panchina; la formazione iniziale, con nove cambi, non aveva portato i frutti sperati. Nel primo tempo, infatti, la squadra faticava ad esprimere il solito gioco e i padroni di casa stavano avendo vita facile. Gli ingressi di Dzeko e Mkhitaryan hanno cambiato pelle alla Roma brava ad evitare un avvio in salita; primi tre punti, dunque, per i giallorossi che al prossimo turno ospiteranno il CSKA Sofia.
Roma, la qualità della panchina
Spinazzola, Dzeko, Mkhitaryan, Veretout, Pellegrini; la Roma ha risolto la pratica Young Boys grazie ad una panchina di primo livello. Risorse a cui Fonseca ha dovuto attingere visto come si stava mettendo il match, complici le scelte iniziali del tecnico. Il fatto di giocare ogni tre giorni, e la sfida con il Milan di lunedì prossimo, non possono giustificare i nove cambi che hanno impedito alla squadra di esprimersi al massimo. Oggi è andata bene ma contro avversari di maggiore livello il conto rischia di essere molto salito; quello che conta, però, sono i tre punti e la Roma è riuscita ad ottenerli.
Le ambizioni giallorosse
La rosa della Roma ha le qualità per arrivare fino in fondo; il primo obiettivo, però, deve essere superare il girone da prima della classe per avere un sorteggio alla portata nei sedicesimi di finale. Oggi le riserve non hanno dato buone sensazioni ma, nel corso della competizione, potranno sicuramente tornare utili. Considerare i giallorossi favoriti per la vittoria finale è, probabilmente, esagerato ma la squadra può sicuramente disputare un Europa League di buon livello.