La Roma tornava in Conference League dopo il pesantissimo sei a uno subito dal Bodø/Glimt due settimane fa; una sconfitta che provocò un vero e proprio terremoto nel mondo giallorosso con Mourinho a “fare fuori” sei giocatori. Questa sera, all’Olimpico, giocavano i cosiddetti titolari ma la musica non è cambiata; ok, Abraham e compagni hanno ottenuto un pareggio ma la rimonta sui norvegesi non può rendere felice una squadra che adesso rischia seriamente di finire il girone al secondo posto. Centottanta minuti in cui si sono palesati tutti i limiti della Roma a cui serve ancora tanto lavoro per puntare ad una competizione decisamente alla portata.
Due volte sotto la Roma trova il modo di pareggiare la partita e limitare i danni; uscire sconfitti da questa partita significava praticamente dire addio alle possibilità di primo posto. Ora per chiudere il girone in testa (ed evitare lo spareggio con una delle terze di Europa League) serviranno sei punti con la speranza che il Bodø non faccia lo stesso. Ci si aspettava qualcosa di più dai giallorossi specie dopo quanto successo in Norvegia e invece si è vista una squadra impaurita, stanca, e poco lucidità negli ultimi venti metri. L’unica nota positiva è il carattere messo in campo per evitare la sconfitta; troppo poco per chi avrebbe tutte le potenzialità di arrivare fino in fono alla competizione
Bodø/Glimt, il primo posto è più di un sogno
Diciotto risultati utili consecutivi in tutte le competizioni (ultima sconfitta il cinque agosto nell’andata dei preliminari di Conference League). Il Bodø/Glimt dimostra di essere una squadra quadrata, con idee ben precise e la qualità per portare la partita dalla propria parte. Questa sera, inoltre, i norvegesi hanno segnato due gol per la seconda trasferta consecutiva italiana dopo quella contro il Milan della passata stagione. Un pareggio che ha il sapore della vittoria perché ora dipende tutto dai norvegesi: due vittorie significherebbero primo posto e qualificazione diretta agli ottavi di finale.
Chiudiamo con una considerazione sul Var; introdurre una nuova competizione europea senza mettere a disposizione la tecnologia ha poco senso. Questa sera due errori clamorosi che si sarebbero potuti evitare.
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