Vinicius è il miglior giocatore del mondo del 2024. Il brasiliano ha ottenuto l’ambito riconoscimento del The Best Fifa men’s player, lasciandosi alle spalle l’amarezza per il Pallone d’Oro appannaggio di Rodri che ha rischiato di beffarlo ancora una volta.
Vinicius, un riconoscimento al valore
Il premio FIFA è una sorta di rivincita per Vinicius che vede riconosciuto il proprio valore. Del resto, al netto di antipatie e simpatie, è un calciatore che ha contribuito enormemente alle fortune del Real Madrid in questo anno solare. Incisivo e spesso decisivo. Ha messo la firma sui quattro titoli del Real Madrid, in attesa della Coppa del mondo per club che potrebbe regalargli un altro trofeo dopo campionato, Champions League, Supercoppa spagnola ed europea. Un premio indubbiamente meritato: nei momenti chiave della stagione, il brasiliano ha sempre rispettato le aspettative. Ha pagato, come tutto il Brasile, la delusione in Copa America, abbandonata ai quarti di finale dalla Seleçao, ma anche in quella competizione è stato fra gli ultimi a mollare la presa.
Un successo dovuto al voto popolare e ai capitani
Il successo tuttavia è arrivato grazie al voto popolare. Subito dopo la proclamazione, come consuetudine, i voti sono stati desecretati. Il Real Madrid ha dominato con due calciatori su tre sul podio, ma quel che colpisce è che anche questo premio, se avessero votato solo giornalisti e allenatori, sarebbe stato di Rodri. I tecnici hanno assegnato 461 voti allo spagnolo e 438 al brasiliano. I giornalisti 541 al calciatore del Manchester City e 538 al giocatore del Real Madrid. Vinicius però ha stravinto il voto popolare: i tifosi gli hanno assegnato 1.147.276 punti contro i 264.835 dati a Rodrigo. Il giocatore del Real Madrid è stato anche il più titolato dai capitani delle nazionali: 617 punti contro i 373 di Rodri.
L’emozione di un ragazzo venuto dalle favelas
Vinicius non ha saputo trattenere a lungo l’emozione legato al riconoscimento. Al momento del ritiro del premio ha ripercorso le tappe che lo hanno portato in vetta al mondo. Gli sembrava impossibile poter arrivare certi livelli, considerando da dove era partito. Per sua stessa ammissione era un ragazzo che giocava a pallone a piedi nudi per le strade di São Gonçalo, periferia povera di Rio de Janeiro, per tenersi alla larga dai criminali e dalle cattive compagnie. Una storia di riscatto sociale, la sua. “Ringrazio il Real Madrid ma anche il Flamengo. Senza quegli anni non sarei arrivato a questi livelli. Esserci riuscito è stato molto importante per me. Dedico questo premio ai tanti bambini che credono che sia impossibile, ma che possono arrivare fin qui. Gioco anche per loro”.