Uno dei paradossi di questa Σούπερ Λίγκα Ελλάδα è che, titolo a parte, per quanto riguarda le restanti posizioni nobili stiamo assistendo ad una bagarre incredibile. Squadre che paiono aver perso la chance ma che alla fine tornano improvvisamente sopra le altre, club storici che faticano tantissimo a consolidare la propria egemonia al cospetto di piccole agguerrite rivali, ex rivelazioni che attraversano un periodo di forma altalenante: sì, non ci si fa proprio mancar nulla. E se a godere è l’Olympiakos che in tasca ha già, salvo miracoli con annesse rimonte e suicidi imprevedibili da parte di Paulo Bento & co, il titolo numero 44 della sua storia, almeno il calcio nell’Ελλάς ci sta regalando qualche soddisfazione in termini di spettacolo. E ieri pomeriggio, alle 18,30, la Skoda Arena si è riunita dinanzi ad una di quelle partite che gettano seri dubbi sull’esito finale. In fondo, Ouzounidis lo conosciamo, il suo Pana aveva trovato una straordinaria prolificità nonchè una particolare verve degli ispirati esterni offensivi, e il principale problema di Lucescu avrebbe potuto esser un modo, possibilmente legale, per ingabbiare un Berg ultimamente indomabile. Lo Xanthi, del resto, è da un mese e rotti che ha smesso di esser quella sorpresa di cui nessuno sapeva niente se non la posizione in classifica (seconda!), gettando la spugna proprio nel momento più bello e regalando solo alla classifica marcatori (fate segnare Younes #9) una seconda parte di stagione altrimenti vissuta con tranquillità e una media arrabbiatura per aver solo sfiorato le porte del Paradiso.
Ma questa è un’altra storia, e il campionato altro non è che un gigantesco puzzle che si completa weekend dopo weekend, partita dopo partita. E questa la comincia bene il Panathinaikos, che preme sul pedale dell’acceleratore e nei primissimi giri di lancette colleziona angoli e fuorigioco, ma tuttavia la prima vera chance del match è di marca casalinga, con un gran colpo di testa di Vasilakakis (21′) che termina di pochissimo a lato. Poco dopo è Olivier Boumale a provarci dalla distanza, con scarsa fortuna, mentre è di nuovo lo Skoda a confezionare le più nitide palle-gol con Coulibaly che viene miracolosamente murato (29′). I tentativi si sprecano, uno per parte (Klonaridis per i verdi, Baxevanidis per i biancorossi), poi sono gli uomini di Ouzounidis a farsi stabilmente vedere dalle parti di Zivkovic assediando l’area di rigore della Regina di Tracia: Zeca e Klonaridis guidano i compagni all’assalto ma altro non ottengono che qualche angolo e Thanos fischia la fine della prima frazione.
Si riparte, nessun cambio tra i 22, e come nella prima frazione è il Pana a partir col piglio giusto e sfiorare il vantaggio con Kourbelis (48′). Quanto allo Xanthi, solo qualche timida incursione (ad esempio, quella di Karim Soltani) e poco altro, tanto che ad un certo punto è parso quasi che il copione prevedesse il colpo esterno dei Πράσινοι. Ma il calcio è strano, è la Moira aveva deciso che a vincerla sarebbe stata Lucescu. Addirittura Niklas Hult ha tentato di beffare Zivkovic, poi l’assedio dei verdi è continuato inesorabilmente. Berg, Klonaridis e Boumale non hanno trovato lo specchio, macchiandosi del peccato di imprecisione, e a certi livelli livelli lo si paga, precisamente dopo che Lucescu aveva alzato il baricentro dei suoi inserendo Lazic per Lucero (seguito poi da Ouzounidis con la carta Mpoku a rilevare Boumale). Al minuto 66, però, si decide la sfida. Lungo lancio dalle retrovie dello Skoda a cercare probabilmente una sponda di Hamza Younes, anticipato però dal suo diretto marcatore, poi sfera che si impenna e che viene dolcemente accarezzata da Theodoros Vasilakakis. E’ un istante lunghissimo per il classe ’88 di Tessalonica, che sente di aver tra i piedi la palla del vantaggio e decide di sfruttarla nel modo migliore, ossia con un destro di esterno che toglie la ragnatela dal sette dove Vlachodimos non arriva. L’altro Vlachodimos (Panagiotis) prende il posto di Kourbelis, mentre è anche il momento di Robin Lod (out Klonaridis) e la sostanza non cambia: sempre occasioni create (Vlachodimos, Mpoku) ma zero precisione. Mejia e Triadis rimpiazzano Vasilakakis e Soltani, ma sono solo subdoli varianti atte a far scorrere i minuti al pari del giallo sventolato sotto gli occhi di Younes. E’ un finale abbastanza caldo (giallo anche per Villafáñez, poi occasioni a raffica: Lod e Moledo per gli ospiti, inframezzate da Camara), che fa da preludio al triplice fischio.
Quello che vuol dire gioia, per uno Xanthi che torna ad assaporare la piacevolezza di tre punti dopo 5 turni. Quello che crea un grosso punto interrogativo su un Panathinaikos che, reduce da due giornate in erano state messe a referto ben 9 reti, pare ora nuovamente quell’eterna incompiuta che siamo abituati a vedere. Del resto, è stata la sfida tra le due principali deluse di questa Σούπερ Λίγκα Ελλάδα. Una, lo Skoda, che il 15 gennaio era seconda e poteva pregustare il colpaccio. L’altra, la squadra dei Τριφύλλι, che ad inizio stagione era data per pretendente al titolo ma che col tempo si è sgonfiata prepotentemente. Ed è per questo che nel titolo trovate il termine “indecifrabile”. Di certo, sarebbe dovuto esser lo scontro tra due degli arieti più prolifici del torneo: Hamza Younes e Marcus Berg, entrambi a quota 13, in compagnia di Ideye Brown (il cui Olympiakos giocherà domani contro il Platanias, per lo scontro al vertice tra prima e seconda). Ideye che, notizia degli ultimi minuti, potrebbe trasferirsi in Cina (Tianjin Teda) lasciando dunque il trono ai colleghi che questa sera non hanno allungato il passo.
Chiosa finale. Proprio nei minuti in cui sto terminando il pezzo (ieri sera, ndr), è apparso sul sito del Panathinaikos un comunicato stampa di una brevità assurda. L’episodio particolarmente additato è quello al minuto 86′, quando “Κίτρινη κάρτα στον Βιγιαφάνιες για ”θέατρο” στο 86′.. ο αμυντικός της Ξάνθης τον ανατρέπει καθαρά…Είναι πέναλτι!”. Tralasciando i termini “teatro” e “penalti”, si capisce che Villafañez sia caduto in area e l’arbitro non abbia fischiato il rigore. Il concetto è sempre quello, “ancora una volta in una partita del Panathinaikos, alcune scelte arbitrali hanno totalmente alterato il risultato a scapito della nostra squadra”. In Grecia si finisce sempre a parlare di arbitri. Non discuto che alcune scelte siano contestabili, ma allo stesso tempo spezzo una lancia a favore di una persona (!) che per oltre 90′ deve stare attenta ad ogni minimo particolare che avvenga sul terreno di gioco. In fondo, un fuorigioco mal visto, un fallo passibile o meno di provvedimento disciplinare e similari, possono certamente alterare il gioco ma sempre in buona fede. E lo dico sia che vadano a favore che contro il Pana. Non ce l’ho con la squadra, né con la società: semplicemente, da tifoso, da osservatore, da amante del calcio, mi dà fastidio leggere certe cose. Specie in un campionato che quest’anno è stato sospeso a causa di un incendio appiccato alla casa di Giorgios Bikas, presidente della Commissione arbitri. Parlare di “arbitri scarsi” lo trovo sufficientemente denigratorio per condannarlo a spada (penna, pardon) tratta. In ogni caso, è andata così. Ah, quasi dimenticavo, Vasilakakis ha segnato sole 15 reti in carriera. Quella di oggi (ieri, ndr) è la quarta contro il Panathinaikos. Ecco il tabellino della gara:
Xanthi (4-2-3-1): Zivkovic; Sylla, Lisgaras, Flixas, Baxevanidis; Lucero (dal 57′ Lazic), de Lucas; Vasilakakis (dall’82’ Mejia), Soltani (dall’80’ Triadis), Camara; Younes. All. Lucescu
Panathinaikos (4-2-3-1): Vlachodimos; Moledo, Koutroubis, Coulibaly, Hult; Kourbelis (dal 71′ Kourbelis), Boumal (dal 63′ Mpoku); Villafáñez, Klonaridis (dal 73′ Lod), Zeca; Berg. All. Ouzounidis.
Rete: 67′ Vasilakakis. Ammoniti: Flixas, Baxevanidis, Younes (X), Villafañez (P). Arbitro: Thanos.
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