Per la terza volta nella sua carriera, Van Gaal torna ad essere il ct della nazionale olandese: dopo la bruttissima figura agli Europei, sotto la guida di De Boer, la KNVB ha deciso di tornare alle origini e di affidare gli Oranje ad un allenatore di polso e capace, soprattutto sul piano tecnico. La risposta dell’Olanda è stata subito positiva con i giocatori che sono sembrati rivitalizzati dalla cura del “generale”.
LA CURA VAN GAAL: ECCO COME HA CAMBIATO L’OLANDA
L’Olanda è cambiata e lo ha dimostrato il 6-1 inflitto alla Turchia, la stessa nazionale che, prima dell’Europeo, aveva rifilato ben 4 reti agli Oranje compromettendone il girone di qualificazione al Mondiale in Qatar. Il cambio sulla panchina è stato fondamentale: la guida di De Boer è risultata fallimentare con un gioco che ha stentato a mostrarsi e una mentalità non da grande squadra che ha mostrato tutte le sue lacune sulla gestione delle gare.
Avevamo lasciato un’Olanda ricca di giocatori importanti ma fragile sotto qualsiasi aspetto che non ha mai imposto la sua superiorità tecnica: la fiducia era ai minimi storici e anche le 3 vittorie consecutive nel girone dell’Europeo non avevano tolto questa convizione dalla testa dei tifosi. La disfatta è arrivata agli ottavi di finale con la sonora sconfitta incassata contro la Repubblica Ceca, un 2-0 che ha rispedito gli olandesi a casa dopo l’espulsione di De Ligt e le reti di Schick e Holes. La KNVB non ha pensato minimamente a riconfermare De Boer e ha deciso per il ritorno di Van Gaal, il generale Van Gaal.
La mano del ct si è immediatamente vista con una rinascita nelle motivazioni della rosa, combattiva su ogni pallone e improntata a regalare gioco e bel calcio. Nelle ultime 3 partite per la qualificazione al Mondiale, l’Olanda ha dimostrato di essere di tutt’altro spessore, riuscendo a riconquistare il primato nel girone, scavalcando proprio i rivali della Turchia. Il tecnico olandese non ha fatto nulla di complicato: 4-3-3 offensivo con Depay terminale avanzato, coadiuvato da un centrocampo completo in ogni reparto e da Bergwijn e Berghuis sulle fasce. Il risultato è andato oltre ogni più rosea previsione: la risposta del nuovo attaccante del Barcellona è stata devastante con 5 realizzazioni in 3 partite e la possibilità di battere il record di Kluivert. Infatti, Depay ha siglato 12 reti nel 2021 con l’Olanda, lo stesso numero di gol che fece Patrick nel 2000 ma con la differenza che l’ex Lione ha ancora a disposizione 4 gare da disputare. Il gioco è diventato più veloce con scambi di prima e verticalizzazioni che portano l’attaccante davanti alla porta con estrema facilità: contro la Turchia le prime 3 marcature arrivano proprio da un fraseggio sicuro, arrogante e letale.
Van Gaal ha cambiato poco sul lato tattico ma ha completamente modificato la mentalità dei suoi ragazzi, grazie anche al ritorno di Van Dijk in difesa: De Jong recupera, Klaassen spazia ed inventa, mentre Wijnaldum prova ad inserirsi per dare alternative alla manovra. I terzini appoggiano la fase offensiva ma sono subito pronti a ripiegare, dediti al sacrificio. Con queste premesse, Van Gaal ha tra le mani una nazionale che può veramente sorprendere e puntare a qualcosa di importante.