Pochi mesi fa Iñigo Martínez si ritrovava a fare uno degli annunci più difficili della sua carriera: a causa di problemi fisici rinunciava volontariamente alla partecipazione a Euro 2020, quello che sarebbe stato il suo primo grande torneo in nazionale.
“Non sono al 100% del mio stato fisico, né mentale. Mi faccio da parte per staccare un po’, tornare con le pile ricaricate e recuperare presto la mia forza, presto potrete tornare a contare su di me” le sue parole nello scorso mese di giugno. Macigni da pronunciare, ma che fotografavano la situazione di un ragazzo arrivato al limite e incapace di affrontare una grande sfida. Anche perché la sua ultima esperienza in nazionale era stata molto difficile con tanto di calcio di rigore e rosso causati nella partita contro la Grecia, poi pareggiata 1-1 “per colpa sua”.
Aveva bisogno di un’estate diversa, con meno calcio e più libertà. Ha staccato la spina, ma quando l’ha riattaccata si è fatto trovare pronto. Iñigo Martínez si è rimesso in carreggiata sfruttando al meglio le sue caratteristiche: fisico, riflesso e grande stacco di testa. Uno stacco che l’ha fatto volare anche nell’area avversaria, quella del Barcellona, per un gol fortemente simbolico per lui. La fine delle sue difficoltà, il ritorno ad alti livelli, con la nazionale di nuovo nel mirino.
Perché nella sfida a distanza con Eric García, che all’Europeo ci è andato al posto suo, ha stravinto lui: vero il centrale del Barça ha giocato sapendo della scomparsa del nonno poche ore prima, ma nella prova singola non c’è stata partita. Quel gol non è servito a vincere perché Depay si è letteralmente inventato il gol del pari, ma l’Athletic sa di aver ritrovato una grandissima garanzia in difesa. Capace di superare le sue difficoltà, di resettare tutto e presentarsi alla grandissima in questa nuova stagione.