La Roma torna in Norvegia e rimedia un’altra sconfitta anche se più modica rispetto alla prima esperienza: il Bodo vince per 2-1, rimontando il temporaneo vantaggio di Pellegrini. Una papera di Rui Patricio e una deviazione di Vina condannano i giallorossi che, però, non hanno mai espresso un gioco convincente. Sfortuna e poca maturità: i capitolini vengono tormentati dai vecchi fantasmi.
Mourinho esce sconfitto per la seconda volta dallo stadio del Bodo-Glimt: i norvegesi regalano una prestazione vivace e fisica anche grazie al campionato nazionale appena ripreso. La condizione ha fatto tanto, ma anche l’approccio mentale che ha impedito di far giocare al meglio la Roma.
I giallorossi, dopo un ottimo avvio, iniziano a cedere campo ai norvegesi che avanzano senza troppo timore. Gli ospiti non rischiano mai e si accendono con una fiammata di Abraham che viene bloccata dall’ottima uscita di Haikin. La svolta arriva a pochi minuti dal duplice fischio con Pellegrini che viene imbeccato da un bell’assist dell’inglese: il capitano della Roma si coordina e piazza sotto la traversa. Nella ripresa, però, l’errore di Rui Patricio riporta gli avversari in piena corsa per la vittoria: una deviazione manda fuori tempo l’estremo difensore portoghese che, però, pecca di poca reattività intervenendo in modo scoordinato e goffo. I giallorossi vengono sempre più schiacciati fino al definitivo 2-1, nato da un calcio piazzata incornato bene da Vetlesen con decisiva deviazione di Vina.
Nonostante il forcing finale, la Roma esce sconfitta dal Aspmyra Stadion come accaduto qualche mese fa: il 2-1 è un risultato che si può ribaltare, ma i giallorossi potranno contare solo sulla vittoria. Servirà una prestazione di tutt’altro spessore per poter accedere alle semifinali di Conference League: Pellegrini è l’unica nota positiva insieme ad un ritrovato e sicuro Kumbulla. Mkhitaryan ancora un po’ assente dal gioco, mentre Mancini rimedia un infortunio che potrebbe tenerlo fermo anche contro la Salernitana. La Roma è ancora in gioco ma deve dimostrare di essere cresciuta non solo con le parole ma anche con i fatti.
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