Riparte l’assalto del Red Bull Salisburgo ai preliminari di Champions League e per questa volta ricomincia dagli albanesi dello Shkëndija. Una maledizione che dura dal 2007 quando, dopo aver vinto il primo di nove campionati, ha sempre visto spegnersi ai preliminari il sogno di entrare nella fase principale della massima competizione europea. Dopo la grande Europa League disputata l’anno scorso è ben difficile pensare che una tra i campioni d’Albania, la Stella Rossa e lo Spartak Trnava possa estromettere i campioni d’Austria dalle migliori trentadue, ma in questi anni i salisburghesi hanno sempre deluso. La striscia negativa inziò nel 2006-07, quando dopo aver debuttato in maniera vincente contro gli svizzeri del Zurigo, nel terzo turno arrivò il proibitivo Valencia. Nonostante l’enorme divario tecnico l’andata a Salisburgo consegnò alla storia una delle partite più straordinaria di sempre dei Tori rossi che grazie al gol di Pitàk riuscirono a regalarsi una vittoria per un 1-0. In Spagna le cose però non andarono bene e il Valencia trionfò per 3-0 mandando a segno tutto il suo tridente stellare con i gol di Morientes, Villa e Silva.
L’anno seguente non migliorò la buona sorte e lo scontro decisivo fu contro i forti ucraini dello Shakhtar Donetsk. Anche in questa circostanza però il Red Bull sfruttò l’andata a Salisburgo e vinse per 1-0 grazie alla rete di Zickler. Nella ex terra sovietica ci fu da battagliare, ma dopo soli cinque minuti fu Meyer a segnare lo 0-1 che sembrò qualificare i suoi. Dopo poco pareggiò Lucarelli, ma agli arancioneri servivano altri due gol e fino all’80’ il risultato non cambiò. Nel finale però ecco il blackout e prima il rigore di Castillo e poi al 90′ la rete di Brandao regalarono il passaggio del turno allo Shakhtar. L’amarezza fu tanta, ma anche l’orgoglio per aver tenuto testa ad una grande squadra abituata a queste partite.
Si ritorna nel 2009-10 e dopo aver eliminato gli irlandesi del Bohemian e i croati della Dinamo Zagabria, saranno gli israeliani del Maccabi Haifa ad umiliare il Red Bull con un complessivo 5-1 (1-2 a Salisburgo e 3-0 ad Haifa). Un anno dopo sarà ancora un’israeliana, questa volta l’Hapoel Tel-Aviv a eliminare i biancorossi dopo aver espugnato la Red Bull Arena per 2-3. Rispetto al 2007 fu un netto passo indietro, perchè in entrambi i casi gli austriaci erano favoriti.
La stagione 2012-13 fu da dimenticare, quando già nel secondo turno i modestissimi lussemburghesi del Dudelange, grazie ad un 1-0 casalingo e ad una sconfitta per 4-3 in trasferta, fecero fuori la squadra di Salisburgo. Nelle successive due edizioni l’incubo fu svedese ed ebbe sempre un nome: Malmö. Non bastarono nè il 2-1 nè tantomeno il 2-0 dell’anno dopo nelle gare di andata a Salisburgo, perchè nel ritorno scandinavo il risultato fu sempre quello: Malmö-Red Bull Salisburgo 3-0.
E dopo la maledizione scandinava ecco arrivare quella balcanica, sottoforma di squadre croate. Nel 2016-17 tra i gironi e il Red Bull c’è solo la modesta Dinamo Zagabria, già affrontata e già più volte battuta. Era ancora nella mente di tutti i tifosi austriaci quel prorompente 1-5 rifilato in terra croata nel novembre 2014 in Europa League, come poteva quindi creare dei problemi ora? L’andata in terra balcanica fu equilibrata e si concluse per 1-1, ottimo per i biancoroaai che assaporano il raggiungimento del traguardo. Il 24 agosto 2016 la Red Bull Arena si mise il suo abito migliore ed era pronta per la festa e quando a metà primo tempo Lazaro segnò il gol dell’1-0 ormai sembrò fatta. Gli austriaci spinsero per il raddoppio, ma la rete del ko non arrivò ed ecco che Fernandes a pochi istanti dalla fine, trovò il pareggio che prolungò le ostilità ai tempi supplementari. Per i “tori rossi” fu una mazzata psicologica non indifferente e infatti dopo soli cinque minuti fu Soudani a segnare l’1-2 finale che costò la qualificazione ai gironi di Champions.
Nella passata stagione lo straordinario cammino in Europa League, arrivato fino alle semifinali, ha fatto dimenticare la triste eliminazione già al terzo turno preliminare contro i fiumani del Rijeka. Eliminazione immeritata e arrivata dopo due pareggi, 1-1 alla Red Bull Arena e 0-0 al Rujevica Stadion. Un altro risultato inatteso e ampiamente deludente che ha fatto vacillare per qualche mese la squadra di Rose anche in campionato.
Per il Red Bull Salisburgo il problema è diventato probabilmente più una questione psicologica piuttosto che tecnica perchè troppe volte sono state buttate via occasioni favorevoli. Questa deve essere la volta buona e già da stasera deve essere chiuso il discorso qualificazione e approdo ai playoff, perché non si può buttare via la grande esperienza in campo internazionale guadagnata nella passata stagione.
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