La Lokomotiv batte anche il Rubin ma le inseguitrici tengono il passo

Il diciannovesimo turno di Premier League inizia già il venerdì con Spartak e Cska che anticipano in vista della Champions. I campioni in carica vanno a Tula dall’Arsenal, mentre i rossoblu ospitano il Tosno. Giornata semplice sulla carta anche per Lokomotiv e Zenit in casa contro Rubin Kazan e Ural. A chiudere il weekend russo lo scontro tra le ultime della classe Anzhi-Khabarovsk

Arsenal Tula-Spartak Mosca 0-1
L’unica squadra in trasferta tra le grandi del campionato è lo Spartak di Carrera impegnato in casa del Tula. 4-3-3 per i giallorossi di Miodrag Bozovic con il montenegrino Đorđević come terminale offensivo, mentre Carrera, con il suo classico 4-4-2, dà un turno di riposo a Zé Luís che va in panchina con Samedov spalla di Luiz Adriano e Pašalić titolare a centrocampo.
Sotto la neve di Tula i moscoviti faticano e non poco perché l’Arsenal gioca bene e sfiora più volte il vantaggio. Un rinvio del portiere Gabulov scavalca tutta la difesa e manda in porta Kangwa che di testa non inquadra la porta per un non nulla. È il turno poi di Đorđević che per ben due volte va vicino alla rete, prima in spaccata su cross di Gorbatenko e poi di in tuffo di testa su assist di Tkachev.
Nella ripresa il clima peggiora ancora di più e oltre alla neve si aggiunge una fittissima nebbia che però sembra risvegliare lo Spartak. Melgarejo viene lanciato da solo in area e incrocia bene, ma Gabulov si esalta e riesce a deviare in corner. Si alza la nebbia e l’Arsenal ricomincia ad essere pericoloso, ma il campo pesante non aiuta Đorđević e Tkachev nella conclusioni. Quando il pareggio sembra ormai scritto i biancorossi si inventano dal nulla una meravigliosa azione in velocità con palla a terra e Luiz Adriano mette Glushakov nelle condizioni di realizzare il più facile dei gol.
Vittoria importantissima per la squadra di Carrera che si prepara al meglio per la quasi proibitiva trasferta di Anfield, ma intanto esce con i tre punti dall’inferno di Tula.

Cska Mosca-Tosno 6-0
Alla VEB Arena di Mosca ci si gioca per la rincorsa al primo posto del Cska e per la salvezza della matricola Tosno.
Moscoviti favoritissimi che si presentano con un 3-5-2 classico e, nonostante l’impegno di martedì ad Old Trafford, con la formazione migliore con il duo Vitinho-Wernbloom supportato da Dzagoev. Gli ospiti arrivano nella capitale con un 4-2-3-1 Zabolotnyi unica punta e il mattatore dell’ultima partita Markov alle sue spalle.
Nevica anche a Mosca, ma il campo pesante non sembra impensierire i rossoblu che schiacciano subito gli avversari nella loro metà campo e si portano subito in vantaggio. Buyvolov atterra in area Wernbloom ed è calcio di rigore che Vitinho trasforma spiazzando Yurchenko. Il brasiliano con un sfiora il raddoppio con un bel destro dal limite fuori di poco, ma la doppietta arriva ancora dagli undici metri. Chernov ferma con il braccio il tentativo di sombrero di Mario Fernandes e l’arbitro Roman Galimov non può far altro che fischiare ancora la massima punizione. L’11 sudamericano non cambia angolo e non cambia nemmeno la sostanza, palla da una parte e portiere dall’altra. Il primo tempo si chiude con la partita già archiviata con Vasin che sale dalle retrovie per insaccare di testa un corner di Natcho.
Migliora il tempo nella ripresa, ma non cambia l’andamento del match con Natcho e Golovin che si divertono a calciare da lontano ed entrano anche loro nella festa Cska. Per completare la serata manca ancora il gol di Wernbloom che puntualmente arriva al termine una bellissima azione di prima con Dzagoev che di testa appoggia per la bellissima girata dello svedese. I capitolini continuano ad attaccare e quando Rocha atterra in area Wernbloom ottengono il terzo rigore di giornata. Vitinho è uscito e a calciare è Golovin, ma dopo sei gol subiti c’è un po’ di gloria per capitan Yurchenko che si esalta e evita la settima realizzazione.
Grande prova per il Cska che si prepara al meglio per provare l’impresa a Manchester.

Dinamo Mosca-Rostov 2-0
I capitolini sono con l’acqua alla gola e battere il Rostov è l’obbiettivo minimo per continuare a lottare per la salvezza.
I biancoblu di Khokholov cambiano modulo e passano ad un 4-4-2 con Beqiraj spalla di Lutsenko. I gialloblu si affidano ai gol di Bukharov supportato da Ionov e Kalachev nel 4-3-3.
I padroni di casa giocano finalmente col coltello tra i denti non lasciando respirare gli ospiti e a fine primo tempo la svolta. Gran percussione di Sow che verticalizza per Beqiraj che con un bel destro porta in vantaggio i suoi. La Dinamo si esalta e il Rostov perde la testa e nell’ultima azione della prima frazione di gioco un innocuo lancio di Rykov diventa fonte del raddoppio. Ingason va a chiudere, ma non si capisce con il suo portiere Abaev e nel classico “la prendi tu o la prendo io?” si inserisce Alexsander Tashaev che riesce a segnare a porta sguarnita.
Ci si aspetta la reazione gialloblu nella ripresa ma non arriva e i moscoviti gestiscono senza problemi il doppio vantaggio. Successo fondamentale per i capitolini che rialzano la testa e si riavvicinano alla zona salvezza.

Zenit San Pietroburgo-Ural 2-1
Dopo la brutta sconfitta di Mosca con lo Spartak lo Zenit ha bisogna di una vittoria, ma l’arcigno Ural non è avversario troppo leggero.
Mancini, nel suo 4-4-2 dà una possibilità in attacco all’argentino Driussi accanto a Kokorin, mentre Rigoni è relegato sulla fascia sinistra. Solito 4-2-3-1 per Tarkhanov che si affida ai gol di Igor Portnyagin.
La partita si mette subito malissimo per la squadra di Leningrado che va subito in svantaggio a causa di un clamoroso autogol. La punizione dalla sinistra di Dimitrov sembra innocua, ma Mammana si agita e di ginocchio batte il suo portiere. I padroni di casa non si lasciano scoraggiare, ma l’Ural si chiude a riccio in difesa per mantenere il vantaggio e allora serve un episodio che puntualmente arriva. Paredes calcia dalla destra forte e teso verso la porta di Godzyur e ad anticipare l’estremo difensore ospite c’è Portnyagin che pareggia il conto degli autogol con un bellissimo colpo di testa. La contesa si accende ancora di più e Criscito rischia di perder la testa quando non gli viene fischiato un rigore dopo esser stato atterrato da Dimitrov, ma se la cava solo col giallo, nonostante l’arbitro Sergei Karasev inizialmente estragga il rosso.
Nella ripresa è un vero e proprio assedio con Driussi che sbaglia un facile colpo di testa sfiorando il palo e con il neo entrato Poloz che alza troppo di destro un bel cross di Criscito. La porta sembra stregata quando Paredes calcia una punizione perfetta dalla sinistra, ma Godzyur vola e riesce a deviarla miracolosamente sulla traversa. Dopo tante occasioni finalmente il gol arriva. Poloz cambia gioco sulla sinistra per Kokorin dove il bomber si accentra, salta Bavin e calcia una gran botta di destro che piega le mani al portiere e lo Zenit ribalta il risultato. In contropiede Kokorin sfiorerà anche la doppietta, ma non c’è più tempo per l’Ural e la banda di Mancini torna alla vittoria e prova a mettere pressione alla Lokomotiv.

Lokomotiv Mosca-Rubin Kazan 1-0
La capolista scende in campo sapendo già delle vittorie delle sue rivali e alla RZD Arena di Mosca ospita un Rubin Kazan sempre più in difficoltà.
Yuri Semin si affida al suo solito 4-4-2 con i gemelli terribili Aleksey e Anton Miranchuk in attacco. La squadra del Tatarstan gioca spudoratamente per il pareggio e presenta una squadra abbottonatissima con un 5-3-2 con i soli Kanunnikov e Azmoun a battagliare in area moscovita.
Primo tempo da sbadigli con la Lokomotiv che non modifica la sua tattica attendista e il Rubin ancora meno intenzionato ad attaccare. L’unica occasione è per gli ospiti con Cesar Navas che di testa gira una punizione di Ozdoev, ma la palla esce di poco.
Nella ripresa cambia poco, ma i capitolini sono più propositivi anche se faticano a scardinare la muraglia di Berdyev. Alla prima indecisione difensiva a dieci dalla fine gli ospiti rischiano di capitolare e Cesar Navas deve atterrare Farfán lanciato in porta ed è cartellino rosso. Non molla la difesa a 5 il Rubin e allora fuori Azmoun e dentro il difensore Sorokin, ma il gol arriva. Dalla sinistra Lysov crossa perfettamente al centro per il solito Jefferson Farfán che vola in cielo e di testa batte Dzhanaev ed è la rete dei decisivi tre punti.
Non è mai divertente la Lokomotiv, ma con la nona vittoria con un gol di scarto e la sesta per 1-0 i rossoverdi inziano seriamente a sognare il terzo titolo della loro storia.

Ufa-Amkar 3-0
Al Neftnyak Stadium di Ufa i padroni di casa cercano punti validi per il sesto posto europeo, mentre l’Amkar deve allontanarsi da una zona playout lontana solo un punto.
3-4-2-1 per la squadra di Semak con Stotskiy e Ignoun a sostegno di Krotov, mentre i rossoneri schierano un catenacciaro 5-4-1 con il solo Kostyukov a sbracciarsi in avanti.
Primo tempo di studio con i portieri inoperosi, ma nella ripresa l’Ufa mette il turbo e schiaccia gli avversari. Mattatore della sfida è Igboun che prima svetta da calcio d’angolo di Jokić e poi su lancio di Paurevic sfrutta un’assurda uscita sulla trequarti del portiere Nigmatullin per aggirarlo e segnare con un gran sinistro da fuori. Il nigeriano completa la sua giornata d’oro servendo un pallone facile facile ad Oblyakov che ha il tempo di stoppare e calciare per il definitivo 3-0.
Il piccolo Ufa ora ci crede vuol far la storia andando per la prima volta in Europa League, mentre per l’Amkar la salvezza è ancora tutta da conquistare.

Krasnodar-Akhmat 3-2
Subito dietro alle super potenze di Mosca e San Pietroburgo anche quest’anno c’è il Krasnodar e una vittoria sull’Akhmat li lascerebbe vicinissimi alla zona Champions.
Shalimov schiera un 4-2-3-1 con il trio Mamaev, Pereyra e Claesson dietro all’unica punta Smolov, mentre la squdra di Grozny scende in campo con un 3-4-3 e Mitrishev al centro dell’attacco.
Primo tempo combattuto e divertente con il Krasnodar che fa la partita ma non riesce a trovare il vantaggio e gli ospiti che da calcio fa fermo sono micidiali. Il corner di Roshi è ben calciato e di testa salta più in alto di tutti Shvets che porta inaspettatamente in vantaggio l’Akhmat. Le sorprese non sono però finite perché Lima calcia dalla trequarti una punizione verso l’area di rigore dove tutti saltano ma nessuno la tocca e Sinitsyn ed è 0-2.
Nella ripresa i padroni di casa entrano in campo con una voglia pazzesca e accorciano subito le distanze con Smolov che finalizza una splendida azione corale tutta di prima. Sulle ali dell’entusiasmo i neroverdi continuano a spingere e Smolov viene atterrato appena dentro l’area da Utsiev ed è calcio di rigore. Dal dischetto va l’ex Genoa Granqvist ma Gudiev vola e mantiene i suoi in vantaggio. Lo svedese non si fa abbattere dall’errore e suona la carica e con una grande azione in percussione si trova davanti al portiere. In maniera altruistica scarica all’indietro su Pereyra che a sorpresa gira per Mamaev che calcia al volo e trova il meritatissimo pareggio. Finale incandescente con Smolov che sfiora l’eurogol con una rovesciata da terra ma la traversa lo ferma e nel recupero il giusto 3-2. Claesson manovra bene al limite dell’area e trova lo spiraglio per Joãozinho che a tu per tu con Gudiev incrocia di sinistro e manda in visibilio il Krasnodar Stadium.
Spettacolare partita e rimonta pazzesca per la squadra di Shalimov che resta aggrappata alle prime quattro.

Anzhi-Khabarovsk 4-0
A chiudere la giornata in Russia c’è la sfida tra le ultime due della classe e una sconfitta per il Khabarovsk avrebbe il sapore di retrocessione.
I padroni di casa nel loro 4-2-3-1 rispolverano in attacco l’argentino Juan Lescano, mentre i rivali dell’estremo oriente azzardano un offensivo 3-4-3 con Nikiforov, Fedotov e Markovic terminali offensivi.
La partita ha ben poco da dire perché non passa nemmeno un minuto e Lescano si incunea in area e di sinistro segna l’1-0 e non passa molto prima che Navalovski crossi al centro dove Krivoruchko, stranamente preferito a Dovbnya, smanaccia proprio sui piedi di Poluyakhtov per raddoppiare. La situazione crolla per il Khabarovsk quando Krivoruchko esce dalla sua area per fermare Lescano e lo travolge venendo punito così col cartellino rosso. Prima dell’intervallo c’è gloria anche per Markelov che raccoglie una corta respinta di Dovbnya su Khubulov per fare il 3-0.
La ripresa è una lenta agonia per gli ospiti che subiscono anche la quarta rete con un tiro cross di Igor Armas che si spegne all’incrocio dei pali.
L’Anzhi rialza la testa e accorcia la classifica portandosi a pari punti dalla zona playout della Dinamo Mosca e a un punto di distanza dalla zona salvezza del Rubin Kazan. Il Khabarovsk scivola a meno sette dalla zona playout e il sogno della Premier League sembra destinato a durare un solo anno.

19 giornata
Anzhi-Khabarovsk 4-0
Arsenal Tula-Spartak Mosca 0-1
Cska Mosca-Tosno 6-0
Dinamo Mosca-Rostov 2-0
Krasnodar-Akhmat 3-2
Lokomotiv Mosca-Rubin Kazan 1-0
Ufa-Amkar 3-0
Zenit San Pietroburgo-Ural 2-1

Classifica
1.Lokomotiv Mosca 42
2.Zenit San Pietroburgo 36
3.Cska Mosca 35
4.Spartak Mosca 34
5.Krasnodar 33
6.Ufa 27
7.Akhmat 25
8.Arsenal Tula 24
9.Ural 24
10.Rostov 22
11.Amkar 21
12.Rubin Kazan 20
13.Tosno 20
14.Dinamo Mosca 19
15.Anzhi 19
16.Khabarovsk 12

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