
Ricardo de Burgos Bengoetxea | Instagram - Footbola
L’arbitro Ricardo de Burgos Bengoetxea è scoppiato in lacrime in conferenza stampa prima del Clasico tra Barcellona e Real: la vicenda
Il Clasico, l’attesissimo incontro tra Barcellona e Real Madrid, si avvicina e, come sempre, porta con sé un carico di tensione e polemiche. Questa volta, però, il clima è diventato ancora più teso dopo le dichiarazioni dell’arbitro Ricardo de Burgos Bengoetxea, scelto per dirigere l’incontro del prossimo weekend. Durante una conferenza stampa di vigilia, l’arbitro ha mostrato un lato emotivo inaspettato, scoppiando in lacrime mentre si sfogava riguardo alla pressione e alle critiche ricevute, in particolare da Real Madrid TV.
La vulnerabilità degli arbitri
Nell’ambito di questa rivalità storica, l’arbitraggio è sempre stato un argomento delicato e spesso controverso. De Burgos Bengoetxea, 39 anni e originario di Bilbao, ha trovato la forza di parlare di una questione personale che lo ha colpito profondamente: gli insulti rivolti a suo figlio a causa della sua professione. Durante la conferenza, ha raccontato di come il piccolo, tornando da scuola, gli abbia rivelato di essere stato preso di mira dai compagni perché il padre è un arbitro. “È molto duro sentire che tuo figlio viene chiamato figlio di un ladro“, ha affermato con la voce rotta. Queste parole hanno messo in luce non solo la sua vulnerabilità come arbitro, ma anche il lato umano di una professione spesso fraintesa e denigrata.
L’impatto del VAR
Il VAR, gestito da Gonzalez Fuertes, era presente e si stava preparando a commentare quando De Burgos ha chiesto di prendere la parola. Ha poi continuato a spiegare che la situazione non riguarda solo lui, ma colpisce anche i suoi colleghi e il mondo del calcio giovanile. “L’arbitrare ci ha dato grandi valori e non meritiamo ciò che stiamo soffrendo“, ha detto, esprimendo la sua preoccupazione per il futuro dello sport. “Quando lascerò questa professione, voglio che mio figlio sia orgoglioso di ciò che è stato suo padre“, ha aggiunto, trattenendo le lacrime. Questa confessione ha fatto emergere il lato emotivo di una professione spesso vista come austera e imperturbabile.
La reazione del Real Madrid
La reazione del Real Madrid è stata immediata e prevedibile. La squadra ha espresso indignazione per la situazione e ha presentato un reclamo ufficiale alla Real Federación Española de Fútbol (RFEF), richiedendo la sostituzione degli arbitri per la finale di Copa del Rey. Tuttavia, secondo quanto riportato da fonti vicine alla federazione, non ci sono intenzioni di cambiare la squadra arbitrale, confermando la fiducia in De Burgos Bengoetxea e in Fuertes per dirigere un match così cruciale.
Questa situazione ha riacceso il dibattito sull’arbitraggio nel calcio, un tema che suscita sempre forti reazioni da parte delle tifoserie e dei club. Le pressioni a cui sono sottoposti gli arbitri, specialmente in occasioni come il Clasico, non sono mai state così evidenti. La continua esposizione mediatica e le critiche incessanti da parte dei media e delle stesse squadre possono avere un impatto devastante sulla loro salute mentale e sul loro rendimento.
L’episodio ha anche messo in luce l’importanza di una cultura di rispetto nel calcio, dove le emozioni e le pressioni dovrebbero essere comprese e trattate con la dovuta attenzione. La situazione attuale richiede una riflessione profonda su come il calcio, in quanto sport, possa affrontare e migliorare la questione dell’arbitraggio, garantendo un ambiente più sano e rispettoso per tutti gli attori coinvolti, dai giocatori agli arbitri, fino ai tifosi. In un contesto così carico di aspettative e rivalità, speriamo che queste emozioni non solo allertino l’opinione pubblica, ma anche stimolino un cambiamento positivo all’interno del mondo del calcio.