Idea stadio per la Lazio, il presidente Lotito ha già scelto la location nel cuore di Roma chissà come andrà a finire.
Il momento tanto atteso sembra essere finalmente arrivato per i tifosi della Lazio. Dopo anni di dibattiti, proposte e incertezze, l’idea di trasformare lo storico stadio Flaminio nella nuova dimora della squadra capitolina sta prendendo forma concreta.
Lunedì alle 18, in una riunione cruciale in Campidoglio, il presidente Claudio Lotito presenterà al sindaco di Roma Roberto Gualtieri il progetto ambizioso di ristrutturazione dell’impianto realizzato dai celebri Pierluigi e Antonio Nervi nel 1959. Questo incontro segna l’inizio ufficiale di un percorso complesso e pieno di sfide che potrebbe culminare nel realizzare il sogno dei tifosi laziali.
Il cuore del progetto presentato da Lotito riguarda principalmente l’ampliamento della capacità dello stadio Flaminio. Attualmente in grado di ospitare 24 mila spettatori, si punta a più che raddoppiare questa cifra, portandola a 50 mila. Una sfida non da poco, considerando i vincoli architettonici che caratterizzano lo stadio come bene culturale. Il piano prevede quindi un ampliamento rispettoso delle gradinate esistenti attraverso l’aggiunta di moduli aggiuntivi senza alterarne la volumetria originale. Un altro punto chiave è la copertura totale dell’impianto, prevista senza innalzare significativamente la struttura grazie all’utilizzo di piloni esterni.
Oltre agli aspetti puramente sportivi e architettonici, il progetto si distingue per la sua attenzione verso la comunità circostante e l’integrazione con essa. Infatti, prevede non solo negozi e ristoranti all’esterno dello stadio ma anche un museo dedicato alla storia del club biancoceleste. Le strutture già presenti come piscine e palestre verranno valorizzate creando un vero e proprio centro sportivo aperto alla cittadinanza.
Nonostante l’entusiasmo che circonda questo ambizioso progetto, numerosi sono gli ostacoli da affrontare prima che diventi realtà. Uno dei principali è rappresentato dalla necessità di ottenere il via libera dalla Sovrintendenza ai beni culturali per assicurarsi che le modifiche rispettino i vincoli architettonici dell’impianto. Inoltre, il progetto della Lazio dovrà distinguersi tra le proposte concorrenti già presentate per la ristrutturazione del Flaminio: quella della Roma nuoto e quella del Credito sportivo italiano supportata dalla Cassa depositi e prestiti.
La decisione finale sarà nelle mani del Comune di Roma che dovrà valutare quale tra questi progetti possa meglio valorizzare uno degli impianti sportivi più iconici della capitale italiana mantenendone intatto il valore storico-architettonico ma allo stesso tempo rendendolo funzionale alle esigenze contemporanee dello sport professionistico.
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