La Lazio di Baroni continua a mostrare i muscoli in Europa League. A farne le spese, l’Ajax, battuto a domicilio: un successo di fondamentale importanza per la squadra biancoceleste che, al netto del prestigio di vincere alla Cruijff Arena, conserva il primo posto nel girone, è praticamente qualificata per la fase a eliminazione diretta del torneo e lancia un messaggio chiarissimo alla concorrenza. Questa Lazio è fra le migliori del lotto: guai a sottovalutarla.
Centrato il “5+1”. Sei giornate, sedici punti, primato in classifica per differenza reti sull’Athletic Bilbao: la serata olandese lascia in eredità una squadra che impone, quasi, di essere ottimisti. La Lazio continua a non sbagliare una virgola per approccio, ha concentrazione e mentalità necessarie per affrontare qualsiasi avversario. Ingredienti che rendono legittimo sognare di andare fino in fondo all’Europa League, una competizione che non ha mostrato, almeno sinora, giganti. Lo stesso Ajax ha solo la forza di una storia straordinaria, ma è lontana anni luce dai lancieri che hanno rivoluzionato il calcio negli anni ’70. A saper unire qualità di gioco e risultati è invece la Lazio che può ragionevolmente coltivare ambizioni.
Il massiccio turnover (otto calciatori diversi scesi in campo dal 1’) conferma che questa squadra non perde qualità seppur rivoluzionata: puntellare la rosa significherebbe puntare ad obiettivi ambiziosi ma nel frattempo le intuizioni di Baroni continuano a rafforzare i reparti. Inserire e dare fiducia in mezzo al campo a Dele Bashiru accanto a Rovella rappresenta una delle chiavi di volta che cambiano, in meglio, il volto della squadra. Una scelta che rende più profonda la rosa a disposizione del mister e che permette anche di valorizzare il parco giocatori, formato per la stragrande maggioranza da elementi tutti molto giovani. Un ottimo lavoro di programmazione che ha permesso di gettare le basi per un nuovo ciclo partendo da fondamenta solidissime.
La Lazio può davvero arrivare in alto e spingersi sino alla finale. Anche se si è solo all’alba del torneo, la continuità di risultati, il gruppo che si è formato, la figura sempre più centrale di Baroni nel progetto tecnico hanno dissipato i dubbi di Lotito e Fabiani. Presidenza e dirigenza sta per prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di un rinnovo anticipato del contratto. Baroni è legato alla lazio per altri 18 mesi, poi andrà in scadenza. Ipotesi che non è stata presa in considerazione nei piani alti da dove è piovuta una offerta raddoppiata rispetto all’attuale stipendio (che ammonta circa a 30 miliardi) con un prolungamento sono al 2027, senza correre il rischio di perdere un allenatore che sa abbinare come pochi l’aspetto tecnico tattico a quello umano è troppo alto.
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