Con impegno, determinazione e dedizione si può raggiungere qualsiasi risultato: questa deve essere stata la convinzione in questi anni di Lautaro Acosta, talento argentino trascurato troppo a lungo che oggi ha l’occasione di prendersi la più grande rivincita della sua carriera.
Dopo l’exploit degli ultimi due anni infatti è arrivata la chiamata della nazionale con cui fino ad ora aveva giocato solamente nelle Olimpiadi del 2008 e un incontro amichevole di poco prestigio ma oggi potrebbe arrivare la prima presenza da titolare in gare di qualificazione che coronerebbe il sogno di una vita.
La sua carriera è stata un continuo saliscendi che non è riuscito a raggiungere picchi elevatissimi a causa di problemi a volte di natura fisica, altre a causa di allenatori che non hanno creduto fortemente in lui. In tanti hanno creduto che il suo fisico troppo esile potesse costargli caro in contesti di alto livello e che i suoi guizzi tecnici non bastassero a compensare le lacune nel corpo a corpo.
I suoi successi sono legati quasi esclusivamente ai colori del Lanus, la squadra che lo ha cresciuto, lo ha lanciato nel grande calcio e che lo ha fatto tornare grande dopo varie esperienze fallimentari. Non ha sfondato nel Siviglia ed è stato di transito al Racing di Santander e al Boca Juniors dove ha lasciato un segno tutt’altro che indelebile. Ha dovuto fare ritorno a casa per ritrovare se stesso e con i tre principi elencati a inizio articolo (impegno, determinazione e dedizione) ha riscoperto una tecnica sconfinata ed il valore delle sue progressioni con e senza palla fino a raggiungere il titolo di campione d’Argentina e l’insperata convocazione in nazionale.
Oggi il Laucha Acosta è un ragazzo di 29 anni che vuole far parlare di sé ed è pronto a stupire con la maglia che sognava di più, quella della nazionale. Molto probabilmente sarà titolare di un 3-4-3 dove farà l’esterno a tutta fascia a destra: Sampaoli punta molto sulla sua corsa e sul suo palleggio per rendere vincente un’idea di gioco spettacolare e per fare grande un’Argentina anche senza eccedere con i grandi nomi.
Nonostante la concorrenza di massima élite Acosta ce l’ha fatta e oggi può vedersi avverare il suo sogno. E chissà che una super prestazione non rilanci la sua figura anche per possibili rivincite europee.
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