Calcio

La finale dell’edizione 2026-2027 della Champions League non si svolgerà a San Siro: ecco perché

La finale di Champions League non si terrà a San Siro, ecco cosa ha spinto la UEFA a prendere la decisione definitiva

Le speranze dei meneghini di ospitare la finale della Champions League 2026-2027 sono state infrante con una nota ufficiale della UEFA che, dopo il meeting di Praga, ha comunicato il cambio di sede.

Dopo mesi di attesa per una decisione, pare ormai chiaro che San Siro non è idoneo per ospitare questo importante evento calcistico. Ma cosa ha spinto la UEFA a depennarlo dalla lista di stadi papabili? Con tutta probabilità la mancata sicurezza strutturale dello stadio storico di Milano.

Il Comune di Milano dice di no alla ristrutturazione di San Siro

La presa di posizione della UEFA risente della recente decisione del Comune di Milano e delle società di Inter e Milan di non avviare la ristrutturazione dell’impianto, ormai considerato non idoneo per ospitare un incontro di tale importanza. 

La UEFA aveva, infatti, precedentemente applicato a San Siro “la condizionale” proprio in relazione ai lavori di rifacimento.

Il futuro dello stadio di Milano, d’altra parte, appare ormai da tempo avvolto nell’incertezza: in un primo momento il Comune di Milano e le dirigenze di Inter e Milan avevano preso in considerazione l’idea di una definitiva demolizione dell’intero impianto, per poi ipotizzare la realizzazione di una nuova struttura sempre nella stessa area.

Tuttavia, l’opposizione da parte dell’opinione pubblica milanese, il malcontento dei residenti e i costi eccessivi del progetto hanno costretto ad un repentino cambio di rotta. 

San Siro non è idoneo per la finale di Champions League – Unsplash – footbola.it

I due big club lombardi, infatti, avevano optato per la creazione di due nuovi stadi indipendenti rispettivamente a Rozzano, per quanto riguarda la sponda nerazzurra, e a San Donato Milanese per quella rossonera. 

Pur avendo presentato i progetti e pur godendo del favore dei sindaci dei rispettivi comuni, probabilmente per i costi eccessivi, le due società hanno riaperto il dialogo con il sindaco di Milano Giuseppe Sala con l’intento di avviare la graduale ristrutturazione di San Siro che, per storia e tradizione, è secondo soltanto al Santiago Bernabeu di Madrid. 

Il no definitivo di UEFA

Il comunicato della UEFA del 24 settembre 2024 ha riportato bruscamente in auge la “questione sicurezza di San Siro” e, al tempo stesso, la necessità di garantire alle squadre più importanti della serie A dei nuovi impianti sul modello di quelli inglesi e spagnoli, moderni e decisamente più all’avanguardia rispetto a quelli italiani, ma questo obiettivo pare ancora molto lontano.

Così, la UEFA dovrà presentare una nuova candidatura per selezionare lo stadio italiano più idoneo per ospitare la finale di Champions League 2026/2027.

Per il momento, ci sono buone probabilità che a ricevere questo onore sarà lo stadio Olimpico di Roma, in cui fu disputata l’iconica finale vinta dal Barcellona di Guardiola nel 2009. 

La nota agenzia di stampa La Presse ha sottolineato che la FIGC lavorerà con lo stadio Olimpico per la finale di Champions del 2027 per rendere la struttura idonea, garantendo così all’Italia di ospitare comunque l’epilogo della più importante competizione per club

Insomma, uno schiaffo per Milano e un vantaggio per la Capitale.

Alessia Barra

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