Non è stata la migliore Italia del ciclo Mancini, ma forse questo pareggio è uno dei momenti più importanti di tutto il nuovo corso. Si è andati incontro a una delle partite più complicate degli ultimi due anni, contro una nazionale forte che si è saputa mutare una volta imparata la lezione dell’andata. L’Olanda di Bergamo è stata totalmente differente rispetto a quella vista ad Amsterdam, cambiata nel sistema di gioco e in alcuni uomini, decisamente più pronta per mettere in difficoltà il gioco degli Azzurri.
E infatti il pareggio ottenuto in questa prima di ritorno di Nations League è molto differente rispetto a quello di Danzica di pochi giorni fa: allora si trattava di un passo falso dovuto a chance non sfruttate e a un terreno di gioco che avrebbe messo in crisi qualunque palleggiatore, qui invece ci si è trovati dinnanzi a una sfida veramente complicata in cui si sono alternati momenti di buon gioco ad alcuni di sofferenza. Ed è proprio lì che l’Italia può aver imparato qualcosa, in questo suo primo vero faccia a faccia con una big successivo al percorso di qualificazione agli Europei: perché tra andata e ritorno gli Azzurri hanno dovuto custodire il risultato o mettere delle pezze a momenti di affanno.
#UNL #NationsLeague
🇮🇹🇳🇱 #ItaliaPaesiBassi 1️⃣-1️⃣
⚽️ 16’ #Pellegrini, 25’ #VanDeBeek
📋 A #Bergamo gli #Azzurri lottano ma non riescono a piegare gli #Orange#ITANED #Nazionale #VivoAzzurro pic.twitter.com/dERPw3Lhqs
— Nazionale Italiana ⭐️⭐️⭐️⭐️ (@Vivo_Azzurro) October 14, 2020
Il periodo successivo al gol del pareggio dell’Olanda è stato quello di massima sofferenza, con almeno venti minuti in cui è stato complicatissimo uscire dalla metà campo senza calciare in avanti il pallone. Ma in quel lasso di tempo il patimento è stato contenuto da una buonissima fase difensiva e da alcuni interventi prodigiosi, di Donnarumma con una splendida parata su Depay, e di Chiellini con due chiusure aeree che testimoniano quanto il suo livello sia ancora da primissimo della classe nel ruolo.
Superato questo step la gara è stata globalmente giocata meglio dall’Italia, che può avere anche questa volta dei rimpianti. La palla capitata a Immobile nel secondo tempo è sicuramente il più grande, e fa scopa con l’errore grossolano di Chiesa in Polonia, due episodi che aritmeticamente parlando sciupano forse 4 punti in una classifica in cui oggi la Nazionale è stata superata dalla Polonia. Questo rimane al momento il grande limite della squadra, quello di non riuscire a essere incisiva nei momenti chiave, di non capitalizzare le occasioni e per questo di essere costretta a creare tanto per poter segnare.
Ma il futuro sembra ancora sorriderci, perché nonostante il sorpasso in classifica siamo ancora padroni del nostro destino: con due vittorie nelle prossime due gare saremmo qualificati come primi e tutto passerà dalla sfida di Reggio Emilia con la Polonia in cui sarà fondamentale fare quello step in avanti per poter vincere. La Nazionale si prende un mese di pausa prima della corsa finale, per un processo di crescita che continua e passa anche da questi preziosissimi momenti di sofferenza.
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