Definire un’impresa una vittoria della Champions League del Real Madrid, che da adesso ha vinto almeno il doppio delle Champions di qualsiasi squadra, è sicuramente una forzatura, ma il cammino dell’edizione 2021/22 è qualcosa probabilmente di mai visto. Il Real ha eliminato in sequenza Psg, Chelsea, Manchester City e Liverpool, ossia sei delle prime 8 del ranking Uefa, quindi escludendo se stessa, 6 delle 7 squadre più forti (all’appello manca giusto il Bayern Monaco). Praticamente mai da favorita, se non forse nella sfida col Chelsea (comunque Campione d’Europa in carica) e sempre con un atteggiamento di enorme maturità.
Ma per superare un cammino così tosto è stato necessario aggrapparsi a delle figure in campo, oltre a quella sapientissima di Carlo Ancelotti che dalla panchina ha saputo leggere meglio di chiunque il copione incredibile di un’edizione di Champions che si candida per essere considerata la più bella di sempre. E quelle figure sono state indiscutibilmente quelle agli opposti del campo: dalla porta alla punta d’attacco, Thibaut Courtois e Karim Benzema.
Benzema è l’attore protagonista di questa trama: tanti gol, tutti pesantissimi, una sorta di riscatto personale per dare una dignità decisamente superiore alla sua carriera, spesso vista come quella della grande spalla ma mai da trascinatore. E invece Karim è stato il vero sogno del Madrid, il trascinatore, quello che ha fatto girare le partite già segnate evitando eliminazioni che sembravano certe. È stata la sua Champions, più di quanto non lo sia stata di altri grandi giocatori nelle altre Champions del Real, perché questo è stato effettivamente il suo Real, quello che si è preso sulle spalle anche quando addosso alla maglietta c’era la terrificante etichetta di peggior Real degli ultimi 20 anni.
Vincerà il Pallone d’Oro e su questo non sembrano esserci dubbi anche perché non venendo considerato il Mondiale nella prossima assegnazione, è impossibile trovare uno più meritevole. Ma se i suoi gol sono valsi la Champions è stato anche perché Courtois in porta ha evitato che dei gol venissero subiti, disputando una Champions di livello assoluto, qualcosa che lo proietta tra i più grandi di sempre del ruolo. La prestazione in finale è il 10 in pagella dei portieri: più di così davvero non si può fare, dal miracolo su Mané che ha spinto il pallone sul palo alla parata irreale su Salah che potrebbe essere clip d’apertura di qualsiasi studio tv. E poi le prese alte, che trasmettono serenità e sicurezza a tutti quanti, gesti tecnici e fisici impressionanti per un vero fenomeno del ruolo.
Ci sono tantissimi altri protagonisti nel mezzo: dal colpo di coda dalla carriera sublime di Modric all’esplosione mondiale di Vinícius, passando per le grandi prestazioni dei big di sempre e alla nascita di stelline come Camavinga. Ma questa Champions League del Real Madrid porta le firme di Courtois e Benzema, incise in maniera nitida, come la probabile doppietta che segneranno nella classifica del Pallone d’Oro. Due campioni assoluti che hanno saputo rendere epica anche la vittoria della squadra più vincente di sempre.
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