Avrebbe dovuto tirare il quinto rigore, voleva essere l’uomo decisivo come nell’ottavo di finale di Saint Etienne contro la Svizzera ma la sorte gli ha negato questa gloria. Grzegorz Krychowiak è stato il simbolo di una grande Polonia, un vero trascinatore che avrebbe meritato di poter dire la sua anche dal dischetto nella partita di ieri.
Un Europeo stupendo quello del centrocampista del Siviglia che dopo esser stato protagonista assoluto delle ultime due Europa League alzate al cielo dal club andaluso ha preso in mano le redini della Polonia mettendo in mostra ogni sua singola qualità.
Un centrocampista completo: moderno ma all’antica, fisico e tecnico, intelligente e di personalità. In fase di impostazione andava a cercarsi la palla ovunque, era lui che doveva e voleva cominciare l’azione: si è schierato in queste settimane tra i due centrali di difesa Glik e Pazdan per giocare i primi palloni dell’azione concedendo così il lusso a Maczynski di spingersi in avanti e agli esterni di buttarsi negli spazi creati dai suoi lanci.
In fase difensiva era una diga e la sua malleabilità di posizione gli ha permesso di plasmare il centrocampo del 4-4-2 passando più volte da una linea a rombo ad una linea piatta che aumentava la densità in fase difensiva. Un riferimento tattico importante che consente alla squadra di rimanere sempre corta e connessa tra i reparti. Poi la differenza l’hanno fatta un piede destro educatissimo ed un grande fisico che lo ha fatto primeggiare sia nei contrasti corpo a corpo che sulle palle alte.
Krychowiak è un giocatore che incide sulla squadra, dà libertà ai suoi colleghi di reparto perché ha la capacità di prendere in mano il centrocampo e manovrarlo come un burattinaio dalle retrovie.
Nel Siviglia modulo diverso ma stesso impatto sulla squadra: N’Zonzi viene lasciato libero di correre per il campo e Banega, posizionato più avanti nello scacchiere tattico, ha meno responsabilità difensive e riesce a giocare con più tranquillità.
Difficile immaginarlo in riva al Guadalquivir per tanto tempo, soprattutto dopo un Europeo così di spessore che ha messo in gran luce la sua Polonia. Krychowiak potrebbe essere un profilo appetibile per il nuovo PSG di Emery che inevitabilmente guarderà al suo passato per costruire una squadra vincente in coppa.
Le ultime voci di mercato sembrano proprio avvicinarlo a Parigi ma in ogni caso il suo futuro sarà in un top club: a 26 anni ha raggiunto la piena maturità calcistica e livelli importantissimi di calcio; non accorgersi di lui adesso è veramente impossibile.
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