Ci appropinquiamo sempre più agli atti finali dell’Europa League, e lo Shakhtar Donetsk, del talentino Kovalenco, vuole strappare un biglietto per le semifinali, forte dell’1-2 della partita d’andata, ma per fare ciò dovrà superare un tignoso Sportig Braga, guidato dal faro Rafa Silva. Mircea Lucescu sogna di riconquistare la coppa già messa in bacheca nel 2010, i due goal messi a segno in Portogallo, consentono agli ucraini di essere artefici del proprio destino, mentre al Braga del buon Paulo Fonseca serve una vera e propria impresa sportiva, per qualificarsi dovranno infatti realizzare due gol senza subirne alcuno o vincere con due gol di scarto.
Viktor Kovalenko, giovane classe 1996 vera e proprio astro nascente del calcio ucraino ed europeo, è chiamato insieme a tutto lo Shakhtar, ha conquistare l’Europa League che è diventato senza dubbio l’unico e prestigioso obiettivo della stagione, visto anche che il campionato è compromesso. Kovalenko, prodotto del settore giovanile degli arancionero, è fisicamente già pronto per il calcio dei grandi, è il prototipo del centrocampista moderno box to box, ha impressionato gli osservatori di tutto il mondo nella formazione under 19 per ora ha dato il meglio giocando da trequartista, ma ha le abilità tecniche per giocare in ogni ruolo nella linea mediana. Ormai abitualmente aggregato alla prima squadra di Mircea Lucescu, con il tecnico rumeno si sta perfezionando anche nel ruolo di mediano davanti alla difesa. Kovalenco è una calciatore completo, con notevoli tempi d’inserimento con i quali riesce a far davvero male agli avversari e una grande visione di gioco. Va detto che non è velocissimo, ma è sicuramente rapido nel pensiero e nel leggere l’azione abilità non comune fra i ragazzi della sua età e grazie ad un destro fatato sa mettere in moto l’azione dell’intera squadra.
Lo Sporting Braga si aggrappa invece al talento cristallino di Rafa Silva, per accedere alle semifinali di questa Europa League. Classe 1993, ha esordito nell’Alverca, compagine che ha cresciuto calciatori come Ricardo Carvalho, Maniche, Deco e Mantorras. Rafa Silva ha faticato ad imporsi e a trovare una squadra come il Braga che credesse in lui, probabilmente a causa delle sua anarchia tattica, ad oggi probabilmente nessuno ha ancora ben capito dove schierare il piccolo centrocampista, è stato infatti utilizzato spesso sulle fasce, ma probabilmente rende al massimo da numero 10, anche se non possiede le caratteristiche classiche per quel ruolo. A 22 anni, Rafa sembra aver trovato la sua dimensione mettendo in fila oltre 100 presenze con il Braga oltre ad essere votato come miglior giocatore del club nel 2015. In questa Europa League è secondo nella classifica degli assist e probabilmente comincia ad essere un ripianto per le tre grandi del Portogallo che lo hanno scartato da giovanissimo.
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