Serata di stelle in Champions League. E’ la notte di Arsenal-Barcellona; Ramsey-Sanchez-Giroud o Messi-Neymar-Suarez? Nessuno dei due perché stasera, per una volta, a fare la differenza potrebbero essere le difese. Non prendere goal diventa fondamentale per passare il turno e allora ecco che il duello più atteso diventa quello tra Koscielny e Pique.
All’Emirates arrivano i fenomeni, arriva il Barcellona di Luis Enrique. I numeri della squadra più forte al mondo sono spaventosi: primi nella Liga a + 8 dall’Atletico e + 9 dal Real, 67 goal fatti, di cui 58 dalla MSN (Messi, Suarez, Neymar). Insomma una squadra perfetta che in Champions ancora non ha conosciuto la sconfitta: 4 vittorie e 2 pareggi nel girone che vedeva anche la presenza della Roma, uscita con le ossa rotte dal Camp Nou. Insomma una macchina perfetta quella dei Blaugrana che vogliono, se possibile, entrare ancor di più nella storia centrando il secondo triplete consecutivo.
Per farlo, però, devono eliminare l’Arsenal che sicuramente non farà la vittima sacrificale. Wenger non preparerà una partita prettamente difensiva: non è nello stile dei Gunners quello di difendersi per 90 minuti. Cercherà di trovare un equilibrio tra la fase difensiva e quella offensiva. Ed è proprio al reparto arretrato che l’allenatore di Strasburgo chiederà la partita perfetta. A guidare la retroguardia dell’Arsenal ci sarà Laurent Koscielny che ha l’occasione della vita per mostrare a tutti che a certi livelli può competere. Il trentenne difensore francese è stato spesso accusato di essere poco concentrato e di avere importanti lacune che influenzano, in negativo, il risultato della sua squadra. Stasera le distrazioni non sono ammesse perché quando ti trovi di fronte Neymar, Messi o Suarez non puoi permetterti errori. La prova che attende Koscielny è particolarmente difficile anche per le sue caratteristiche: il suo metro e ottantasei di altezza lo fa dominare sulle palle alte ma in velocità (punto di forza dell’attacco del Barça) può avere grossi problemi; dovrà andare molto sull’anticipo, non farsi mettere in mezzo dai triangoli degli avversari e, se l’Arsenal dovesse avere una palla inattiva, sfruttare la sua dote migliore (il colpo di testa) per far male al Barcellona. Magari una grande prestazione contro la squadra più forte del mondo e una continuità di rendimento in campionato gli potrebbero far guadagnare più considerazione anche in ambito internazionale. Koscielny ci spera.
Chi spera di non dover dare il suo apporto è Gerard Pique, colonna difensiva del Barcellona. Quando viene chiamato in causa non risponde presente e tecnicamente non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi di reparto, ma anche lui ha le sue lacune. L’ultima, che risale comunque ad un girone fa, il retropassaggio sciagurato contro il Celta Vigo che ha permesso all’attaccante avversario di segnare il goal del 2-0 (il Barca perderà 4-1). Forse le disattenzioni che, a volte, colpiscono Pique e tutto il reparto difensivo Blaugrana, sono dovute alla mancanza di sollecitazione: avendo gente come Iniesta Rakitic e Busquets a centrocampo il pallone gli avversari non lo vedono quasi mai e attaccano la porta di Claudio Bravo molto poco. Se in difesa può avere delle lacune, Pique compensa nel sapere impostare discretamente bene e rappresenta un pericolo per gli avversari nell’area avversaria perché di testa sa essere pericoloso. Gli attacchi di Arsenal e Barcellona sono avvisati: se sono in serata Koscielny e Pique possono rappresentare un muro difficilmente superabile e occhio alle palle inattive, di testa sanno far male. D’altronde si sa, il miglior attacco è la difesa.