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L’ex prodigio del Malmö, Kingsley Sarfo, è tornato in libertà

«La ragazza sembrava molto giovane». Così l’ex attaccante Ante Björkebaum aveva avvisato il compagno Kingsley Kofi Sarfo, che però ribadì convinto: «È maggiorenne». A Uppsala era normale vedere una ragazza osservare gli allenamenti, passeggiare per il centro sportivo e uscire a pranzo con un calciatore, fino a quando una madre impaurita non chiamò il Sirius, insospettita dal denaro che Sarfo aveva donato a sua figlia cosicché potesse saltare scuola per raggiungerlo a Uppsala. La ragazza aveva 12 anni. Il presidente del club, Ove Sjöblom, chiese alla madre se volesse denunciare e la risposta fu negativa.

La società mobilitò però i due allenatori, Kim Bergstrand e Thomas Lagerlöf, a cui Sarfo spiegò curiosamente di essere perseguitato dalla ragazza. Promise che avrebbe evitato ogni contatto successivo, eppure nell’estate 2017 una quattordicenne lo accusò di stupro e la difesa del ragazzo, mai premunitosi dell’età, poggiava sul fatto che i rapporti fossero consenzienti. Quando i tabulati telefonici mostrarono un messaggio contenente l’età del partner minorenne, la condanna (due anni e otto mesi di reclusione, 10 di prigione) fu aggravata dal fatto che il calciatore avesse mantenuto i rapporti pure con la dodicenne sopracitata.

Nella primavera 2017, la sorpresa di Allsvenskan era il Sirius secondo in classifica. Allenata da Kim Bergstrand, la squadra poggiava su un giovane ghanese che l’anno prima, in Superettan 2016, era stato premiato come miglior calciatore della stagione: Kingsley Sarfo. Nel luglio 2017, col Sirius terzo in classifica, Sarfo fu ceduto per 13 milioni al Malmö, di cui era il secondo trasferimento inter-Allsvenskan più costoso, secondo solo all’acquisto di Mathias Ranégie dall’Häcken nel 2011. Il rendimento col Malmö di Sarfo però, non fu solo condizionato dallo scandalo sessuale.

Il 5 ottobre 2017 fu fermato alla guida senza una patente valida in Svezia: «Non lo farò più» pianse il calciatore al quotidiano Sydsvenskan, lamentando il possesso di una patente internazionale che credeva valesse anche in Scania. Sebbene non fosse il primo caso (Joseph Elanga ed Enock Koffi Adu), il presidente Håkan Jeppsson credette a Sarfo. Non i giornalisti, come Joakim Hanäs: «Finché sei bravo a segnare, puoi cavartela in ogni situazione». Concluse con una frase potente, «Är ett jävla hycklande» («è un fottuto ipocrita») che finì nei titoli dei giornali la mattina seguente.

La storia familiare di Sarfo era struggente. Nato nella città costiera ghanese di Anochi nel febbraio 1995, sua madre era calciatrice ma morì neppur quarantenne. Di suo padre, Kingsley non sapeva il nome ma gli parlò al telefono in un’unica occasione. I due fratelli provarono più volte ad arrivare in Svezia ma le autorità non lo permisero e la burocrazia neppure. In compenso Sarfo era già a Vellinge, a sud di Malmö, dove la famiglia Strand lo adottò. Niklas Strand fu il suo agente ma Tom Strand (33enne con un passato tra Höllviken e Trelleborgs FF) aveva aperto un’academy ad Akasombo e nel 2017 rivendicò 7,5 milioni di SEK visto il trasferimento di Sarfo al Malmö. Quell’academy, la Soccersoldier, nel settembre 2017 chiese 7,5 milioni di SEK al Malmo, sostenendo che gli spettassero per la formazione di Sarfo. Il Sirius non pagò e Kingsley, a cui spettava il 10% della cifra, dichiarò di non conoscere la Soccersoldier: «Il denaro non è più importante della verità».

In un’altra academy, la Anokye Stars, Sarfo entrò a 8 anni prima di approdare in Svezia, nel 2013 a Rosengård dove già era tangibile il segno lasciato da Zlatan Ibrahimović. Non vi furono sviluppi per il discorso della Soccersoldier, ma in compenso le sue due ex squadre, proprio il FC Rosengård e il BW90 (ai tempi entrambi militanti in quarta serie), ricevettero una buona somma. Addirittura il presidente del BW90, Leif Nilsson, ringraziò disperatamente quei 290.000 SEK che contribuirono a salvare il club, in crisi economica.

In un attimo, tutto quanto prodotto fu polverizzato. I provini a Helsingborgs IF e Mjällby , la scalata al calcio professionistico. I due scandali sessuali, risalenti a settembre 2016 e giugno 2017 – quest’ultimo venuto allo scoperto nel gennaio 2018 – incisero sulla sua reputazione. «Appena lo cercano su Google, tutto è esagerato. È brutto, ma anche per questa ragazza, visto che si sono divertiti così tanto assieme» commentò Niklas Strand, facendo sottintendere le ripercussioni in termini di immagine del suo assistito. Assistito che il 16 dicembre 2019 parlò alla popolare trasmissione di TV4 ‘Kalla Fakta’ e il 17 agosto 2019 ha esaurito la sanzione comminatagli dal tribunale distrettuale di Malmö (che l’8 giugno 2018 gli inflisse 32 mesi di prigione, un risarcimento di 150.000 SEK e un rimpatrio con divieto di reingresso in Svezia per 10 anni). Rilasciato dalla prigione, a 24 anni, Kingsley Koffi Sarfo ha fatto ritorno in Ghana, laddove ricomincerà la sua carriera dal basso delle leghe minori.

Matteo Albanese

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