Il “miracolo Leicester” ha portato con sé tante storie incredibili: dal working-class hero Vardy a Mahrez pescato dalla seconda serie francese, da Schmeichel junior al capitano Morgan. Ma è stato un giocatore su tutti a fare davvero la storia delle Foxes, partendo dal lontano 2004: si tratta di Andy King, il giocatore che con il suo Leicester è passato dalla Ligue One al tetto d’Inghilterra.
Quella fra lui e la squadra guidata attualmente da Ranieri è la storia di un amore indissolubile, mai messo in discussione nonostante i tanti periodi bui attraversati e superati insieme. Paradossalmente il matrimonio è cominciato proprio a causa del tecnico romano che, quando era alla guida del Chelsea, decise di non dare fiducia al giovanissimo centrocampista (allora sedicenne) e mandarlo a fare la gavetta in squadre con meno ambizioni. Fu proprio il Leicester ad accogliere King nella propria academy nel 2004 e a farlo esordire in prima squadra tre anni più tardi.
Neanche i migliori autori avrebbero potuto scrivere una storia d’amore così bella, culminata con un vero e proprio finale da favola. Ma la scala che porta alla gloria è lunga e disseminata di ostacoli: King resta fedele al Leicester nonostante la rovinosa discesa in Ligue One, impegnandosi a tal punto da diventare il centrocampista più prolifico della storia del club con ben 15 reti segnate fra il 2010 e il 2011.
Dopo la vittoria della Ligue One, arriva anche quella, attesissima, della Championship nella stagione 2013/14: allora King non avrebbe mai immaginato, dopo appena una stagione fra i più grandi d’Inghilterra, di poter alzare al cielo quella coppa, di poter salire sul gradino più alto e festeggiare un miracolo così grande e bello assieme al suo Leicester, la squadra di tutta una vita.
Pur non essendo il vero protagonista di questa stagione storica, Andy King ha saputo attendere con pazienza e farsi trovare pronto quando chiamato in causa, contribuendo a mantenere in piedi uno spogliatoio così variegato e trovando anche il suo momento di gloria con il gol del 2-0 contro l’Everton, fra le mura di quello che è il suo stadio da oltre 12 anni, davanti a quei tifosi che lo hanno visto crescere e trascinare la squadra dal fango alle stelle.
Non sarà il migliore centrocampista al mondo, ma King è l’unico giocatore ad aver vinto tre campionati con il suo Leicester grazie alla sua grinta e a quella voglia di non mollare mai. Una favola nella favola insomma: in fin dei conti, citando Osvaldo Soriano, “il calcio è fantasia, un cartone animato per adulti”, l’unico modo (aggiungerei) in cui l’uomo può sognare ed emozionarsi ancora.
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