Troppo spesso, nei discorsi sul calcio (ma non solo) vi è la pretesa di attribuire agli interpreti una sorta di “valore assoluto”, ignorando o sottovalutando un aspetto invece fondamentale: il contesto.
Keno, 31enne attaccante esterno dell’Atlético Mineiro, fino a dieci giorni fa non aveva mai realizzato una tripletta nella sua carriera da professionista; il caso – e il contesto – hanno voluto che nelle ultime due partite del Brasileirão ne realizzasse due consecutivamente, trascinando il Galo in vetta alla classifica con tre punti di vantaggio sull’Internacional (che ha giocato una partita in più) e cinque su San Paolo e Palmeiras.
Nonostante il mercato non abbia ancora pienamente accontentato le sue richieste, la mano di Jorge Sampaoli sulla squadra è sempre più evidente.
Che la tredicesima classificata dell’anno precedente sia in lotta per il titolo è già di per sé un fatto straordinario, ancor più rimarchevole per la netta impronta tattica che l’argentino è riuscito a lasciare in pochi mesi di lavoro.
La ricerca insistita di un’uscita pulita dal basso, la pressione alta (con feroce riaggressione immediata a palla persa) e l’attacco dell’area con molti giocatori, con l’ambizione di occupare simultaneamente l’ampiezza e i corridoi centrali nella zona di rifinitura, hanno portato gli alvinegros a essere il miglior attacco del campionato e la prima squadra per passaggi sulla trequarti e tocchi in area avversaria, oltre a essere quella che concede il minor numero di passaggi per azione difensiva (indice PPDA).
Uno stile di gioco spregiudicato che, anche per l’inevitabile vulnerabilità difensiva che ne consegue (soprattutto in transizione), favorisce lo spettacolo ed esalta particolarmente le caratteristiche di Keno, il quale partendo molto largo a sinistra si ritrova spesso in isolamento contro il terzino avversario e può sfruttare la propria esplosività e imprevedibilità.
Secondo i dati di Wyscout, Keno è primo nel Brasileirão con oltre 10 tra 1vs1 e dribbling ogni 90’, e non sorprende che l’anno scorso tra i migliori in questa classifica ci fosse Yeferson Soteldo, che svolgeva la stessa funzione nel Santos guidato dallo stesso allenatore santafesino e che nella stagione in corso, in un sistema differente, ha ridotto i suoi tentativi del 30%.
A differenza del venezuelano, la cui struttura fisica non gli consente di coprire porzioni ampie di campo, Keno è dotato di una notevole velocità in progressione, che lo rende molto pericoloso anche in campo aperto e, non a caso, è primo per attacchi alla profondità nel Brasileirão.
Risalire il campo palla a terra è l’opzione preferita da Sampaoli, ma, soprattutto quando la pressione avversaria si fa più intensa, la palla lunga per Keno rappresenta un’opzione preziosa, come in occasione del terzo gol che sabato ha chiuso la partita contro il Grêmio.
Essendo un giocatore molto istintivo, spesso è stato criticato per la sua imprecisione davanti al portiere, ma diventa un problema relativo nel momento in cui la squadra riesce a sopperire producendo un volume sufficiente di occasioni da gol, con Keno protagonista assoluto essendo nettamente il primo giocatore del campionato per tocchi in area di rigore avversaria e il quinto per tiri ogni 90’.
Le inattese difficoltà del Flamengo – oltretutto falcidiato in questi giorni dai sedici casi di Covid che hanno costretto Torrent a schierare diversi elementi dell’under-20 nella partita pareggiata contro il Palmeiras – e il calendario fittissimo hanno aperto la strada a un Brasileirão finora imprevedibile ed equilibrato quasi in ogni partita.
Dopo quasi un terzo di campionato, ci sono tutti gli elementi per considerare l’Atlético Mineiro tra le principali candidate al titolo, a maggior ragione potendo approfittare di un numero di impegni inferiore alle rivali, essendo stato eliminato a febbraio (quando ancora sulla panchina sedeva Rafael Dudamel) nelle prime fasi sia in Copa Sudamericana sia in Copa do Brasil.
Domenica sera all’Arena Independência arriverà il Vasco, quinto a sei punti dalla vetta e normalizzatosi dopo un inizio di campionato sfavillante, ma pur sempre tra le squadre più abili a sfruttare le transizioni grazie alla rapidità dei suoi attaccanti: una partita difficile, che ci dirà di più sui rapporti di forza tra le due squadre.