Juventus, Thiago Motta non può sbagliare: con il PSV vale… Muani

Juventus, e Thiago Motta una partita da non sbagliare contro il PSV: quella olandese è una squadra che i bianconeri hanno già affrontato e battuto nello scorso settembre, ma nella fase a eliminazione diretta si gioca un altro sport.

Ottavi di finale, minimo sindacale

Il passaggio del turno è fondamentale sia dal punto di vista sportivo, per dare credibilità al progetto tecnico di Thiago Motta, sia dalla prospettiva finanziaria. La pioggia di milioni garantiti dall’approdo agli ottavi di finale è assolutamente necessaria per dare una bella rinfrescata alle casse bianconere, ma c’è anche una questione di immagine da difendere. Per una squadra che ha la storia e le ambizioni della Juventus, arrivare alla fase a eliminazione diretta di Champions League è il minimo sindacale.

Ed è vietato sbagliare anche perché il passaggio del turno, oltre a garantire continuità tecnica al progetto, permetterà anche di continuare a coltivare la filosofia di un calcio vincente e sostenibile. Sinora la Juventus ha incassato 61 milioni di euro. E qualora superasse il turno, nelle casse bianconere sarebbero bonificati ulteriori 11 milioni di euro. Non sono pochi, specialmente in una ottica di ricostruzione legata anche a un saldo tornato positivo per la prima volta dai tempi di Cristiano Ronaldo. Ai tifosi, però, il bilancio interessa il giusto: sarà fondamentale, per l’intero ambiente, non sbagliare approccio e partita.

Thiago Motta, vincere per arrivare a Kolo Muani

La Juventus, pensieri e parole di Thiago Motta, non è favorita in questi 180’ contro gli olandesi del PSV né deve pensare di esserlo se vuole superare il turno. Passare il turno sarebbe fondamentale anche in ottica mercato. In questo senso il tecnico si aggrappa ai gol di Kolo Muani, che avrebbero una doppia valenza. La qualificazione agli ottavi di finale e una decina di milioni che potrebbero essere molto utili per avvicinarsi al francese, ormai promosso da Motta a titolare inamovibile. Una scelta chiara, quella del tecnico, così come è lampante il futuro di Vlahovic, ormai separato in casa in attesa che a giugno si concretizzi un addio inevitabile.

Nel frattempo, i gol del francese devono portare in dote prima la qualificazione agli ottavi di finale della Champions League, poi un piazzamento in campionato sufficientemente alto in classifica per tornare a giocare anche la prossima stagione nell’Europa che conta. Presupposti indispensabili per evitare il rischio di valorizzare il francese a tal punto da generare il paradosso di renderlo inaccessibile per le casse bianconere e di restare senza un attaccante di livello considerato anche il futuro, praticamente già scritto di Dusan Vlahovic.

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