La Juventus dimentica il PSV Eindhoven e l’amarezza dell’eliminazione in Champions League, riprende il cammino in campionato, centra la quarta vittoria consecutiva a Cagliari, si isola al quarto posto guadagnando terreno su tutte le dirette concorrenti e ritrova anche i gol di Vlahovic. Abbastanza per definire più che positivo un weekend che sebbene non cancelli, almeno annacqua le recenti delusioni.
Una Juventus leggermente diversa con un centrocampo rivisto e corretto, certamente più aderente alle esigenze della squadra capace finalmente di trovare un calcio più verticale che orizzontale. La prima costruzione è affidata a Locatelli, McKennie e Koopmeiners giocano da mezzali avanzate permettendo di trovare spazio e soluzioni. Questo modulo sacrifica un po’ troppo Thuram anche è oggettivamente complicato rinunciare a un calciatore dal cambio di passo e dalla fisicità del francese, ma la Juventus sta lavorando su qualcosa di diverso. È tornato anche di moda l’1-0, un risultato che a queste latitudini ha spesso fatto storcere il (corto) muso ai puristi che auspicavano un mutamento che sembra, perlomeno in Italia, in atto.
Le prospettive della squadra di Thiago Motta sono diventate davvero interessanti, quasi impossibile da immaginare anche sino a qualche settimana fa. La Juventus, dal punto dei vista dei risultati, ha innestato le marce altissime e viaggia, attualmente, a un ritmo insostenibile rispetto alla concorrenza. La vittoria maturata nell’isola vale un tesoretto. I tre punti conquistati a Cagliari pesano enormemente sull’economia di un campionato che potrebbe clamorosamente riaprirsi. Due i punti di vantaggio, sul quinto posto. Otto i punti di distanza dall’Inter e sette dal Napoli, (nove punti recuperati agli azzurri nelle ultime quattro partite) e lo scontro diretto del Maradona fra i nerazzurri e la squadra di Conte può permettere di accorciare ulteriormente la classifica.
Da qui a inseguire sogni di rimonta passa un oceano di dubbi legati alla continuità di prestazione e rendimento, anche all’interno di una stessa partita. La Juve ha vinto con un avversario, con tutto il rispetto del Cagliari, di parecchie spanne inferiore ma è innegabile che il vero limite di questa squadra è l’incapacità di offrire ragionevoli certezze sul raggiungimento del risultato. L’eliminazione in Champions è una ferita ancora aperta legata alle caratteristiche di una squadra incapace di esprimersi totalmente. La Juventus, a massimo regime, regge per 45’ o per un’ora di gioco. Spesso non basta per arrivare al risultato pieno. È fondamentale, dunque, interpretare al meglio le partite prima di inseguire tabelle o sogni destinati a rimanere proibiti.
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