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Juventus – Milan, il classico italiano: le radici della rivalità

Milan – Juventus, il “classico” italiano. Non può essere considerato derby d’Italia dopo il “sorpasso” operato dall’Inter sui rossoneri in termini di titoli italiani, ma spostando il focus su anzianità e trofei vinti, la sfida fra rossoneri e bianconeri rappresenta il top. La Juventus ha 71 trofei in bacheca, il Milan ne ha 49 e la rivalità fra le due squadre risale agli inizi del ‘900.

Alle radici della rivalità: Milan e Juve a inizio 900

La contrapposizione fra Milan e Juventus ha radici antichissime: sono due club nati prima del 1900. La Juventus è classe di ferro 1897, quando un gruppo di studenti liceali di Torino, scelgono il latino di “gioventù” per identificare la squadra di calcio. Il Milan invece è fondato due anni dopo da Herbert Kilpin, tessitore inglese che lavorava a Torino e si trasferì a Milano per fondare una squadra in grado di vincere contro il Genoa, allora dominatrice incontrastata del calcio pioneristico di inizio novecento. E Milan e Juventus furono le prime due squadre a interrompere il monopolio del Genoa. I rossoneri vinsero il primo titolo nel 1901, la Juventus invece si laurea Campione d’Italia per la prima volta nel 1905.

Agnelli contro Berlusconi: la guerra dei mondi

Juventus – Milan è anche Milano contro Torino e di una guerra dei mondi industriali che hanno rivoluzionato l’economia e il tessuto sociale del paese. La Juventus ha un legame pressoché ininterrotto con la famiglia Agnelli, che ne prese le redini nel 1923. E immediatamente diventa l’espressione aziendale applicata al calcio. Fu la prima a dotarsi di uno status professionistico che la portò ad essere dominante in Italia. In Europa, nel 1985 la Juventus divenne il primo club a vincere in tutte le competizioni internazionali. Quella data segna anche uno spartiacque della storia del calcio italiano. È l’ultimo anno senza la presenza di Silvio Berlusconi che acquista il Milan nel 1986 e cambia radicalmente i destini del club che dopo essere retrocesso in B e aver rischiato la bancarotta, rinverdisce i fasti degli anni ’60 e poi scrive la storia italiana e internazionale. Il Milan di Sacchi vince tutto il vincibile. La scia di successi continua con Fabio Capello e Carlo Ancelotti. L’era Berlusconi lascerà in eredità 29 trofei in 31 anni.

Juventus e Milan regine d’Italia e d’Europa

La Juventus degli Agnelli e il Milan di Berlusconi sono regine incontrastate del calcio italiano. Dal 1992 al 2005, con l’eccezione di Lazio e Roma (2000 e 2001) bianconeri e rossoneri si dividono scudetti e arrivano a giocarsi regolarmente il titolo di Campione d’Europa con alterne fortune. Il Milan vince. I destini sono affini e insieme differenti in Champions League: la Juventus, in quel periodo gioca tre finali consecutive dal 1996 al 1998, il Milan dal 1993 al 1995. Ne vincono una a testa. Nel 2002/2003 la rivalità raggiunge il culmine. Ancora oggi, quella fra bianconeri e rossoneri è l’unica sfida tutta italiana in una finale di Champions League. Vince il Milan di Ancelotti, ma solo ai calci di rigore. Una ferita ancora aperta per i tifosi della Juventus che si rifaranno in Italia, dopo Calciopoli, scucendo lo scudetto al Milan nella stagione 2011/2012 (con annesse polemiche legato al gol – non gol di Muntari nello scontro diretto) e vince nove titoli consecutivi. Nel frattempo il Milan trionfa ancora in Europa, nel 2007 prendendosi la rivincita sul Liverpool, mentre la Juventus perderà altre due finali contro Barcellona (2015) e Real Madrid (2017). In compenso quasi arriva a doppiare il Milan per numero di scudetti: 36 contro 19.

 

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