La Juventus rinnova il contratto a Bremer e fissa un punto in una sessione di calciomercato caratterizzata, sinora, da tante opere di “picconamento” di Thiago Motta. È vero che per ricostruire occorre anche tagliare alcuni rami, ma è altrettanto innegabile che la rosa dello scorso anno ha centrato un terzo posto e vinto una Coppa Italia. Per migliorarla occorrono investimenti impossibili da realizzare se non con adeguati finanziamenti. E in questo senso la gestione del mercato in uscita rischia di non creare i presupposti necessari per una rifondazione.
Thiago Motta è stato chiaro, al limite del drastico: c’è una Juventus che allenerà e un’altra che va praticamente ceduta. Quasi 11 elementi da piazzare, molti in scadenza di contratto, rendono particolarmente complicato il lavoro di Giuntoli chiamato a trovare una soluzione sostenibile dal punto di vista tecnico ed economico in uscita e in entrata. E se tanto dà tanto, significa concludere una quindicina di operazioni in altrettanti giorni. Un lavoro enorme, considerato anche che molti club adesso possono speculare, ovviamente al ribasso, sul prezzo di elementi bollati come esuberi e dunque fuori dal progetto tecnico.
Le picconate di Motta dunque, per quanto possano essere più o meno condivisibili, cozzano comunque con la tempistica e rischiano di generare il più classico dell’effetto boomerang: alcuni elementi tutto sommato potrebbero anche tornare utili in una stagione che si preannuncia lunghissima, e anche non lo fossero, bollarli come zavorre significa, di fatto, svenderli, con conseguente difficoltà nel reperire liquidità da reinvestire.
Con le premesse di una Juventus che si sta muovendo fra “saldi” e cantieri aperti è assolutamente complicato capire quale siano le prossime mosse. Evidentemente impensabile iniziare una stagione con una rosa ridotta all’osso. Altrettanto innegabile che, senza fare nomi e cognomi, ma limitandosi alle indicazioni di tecnico e dirigenza, serviranno almeno sette elementi: tre in difesa, due esterni in attacco e un centravanti per colmare i vuoti che lasceranno gli eventuali partenti.
E poi manca ancora il trequartista titolare. L’Atalanta è stata chiara: Koopmeiners è cedibile solo a determinate condizioni e tutto lascia credere che non scenderà di un centesimo dalla richiesta di 60 milioni anche in considerazione dell’infortunio di Scamacca che costringerà la Dea a tornare sul mercato. Sarà interessante capire come sia Giuntoli sia Thiago Motta gestiranno la situazione: lavori in corso e cantiere aperto, quanto basta ai detrattori per sostenere la tesi che la Juventus si sia complicata, e non di poco, la vita.
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