Dopo la brutta vittoria con il Palermo non sono mancate critiche per la Juventus, rea di non esprimere un gioco all’altezza dei suoi interpreti. La gara contro la Dinamo Zagabria era l’occasione giusta per dimostrare che il match di campionato è stata l’eccezione e non la norma. Sicuramente il gioco non è stato spumeggiante ma l’importante era vincere (soprattutto dopo il pareggio alla prima giornata contro il Siviglia) e vittoria è stata. Finalmente si è sbloccato Dybala che ha, in questo modo, regalato la prima Joya ai suoi tifosi.
Un tiro dai venticinque metri, un missile per abbattere il muro del digiuno e chiudere una partita che, onestamente, non è mai stata in discussione. Ci teneva Dybala, ci teneva molto a sbloccarsi perché l’attaccante vive per il goal e nonostante tutte le frasi di circostanza che in questi casi vengono dette (“l’attaccante è tranquillo”, oppure “non è alla ricerca ossessiva del goal”), quando la punta non riesce a segnare un minimo di nervosismo esiste. Però lui ha sempre giocato tranquillo perché sapeva di avere la totale fiducia del mister e dei suoi compagni; poi comunque dopo una stagione come quella dello scorso anno, un ragazzo di ventidue anni una pausa se la può anche prendere. Ora però si è sbloccato e, con lui, la Juventus, può avere un’arma in più da usare nel momento del bisogno.
Per quanto l’avversario non fosse dei più temibili, il successo per gli uomini di Allegri è più importante di quanto possa sembrare. Dopo il pareggio interno con il Siviglia un altro passo falso avrebbe gettato sulla Juventus, e sulla sua mentalità europea, una valanga di critiche; anche perché in questi anni i bianconeri, di stop inattesi con le squadre meno forti del girone, ne ha fatti. Ecco perché alla vigilia un minimo di timore ci stava ma è svanito subito dopo la rete del vantaggio di Pjanić che ha spalancato la strada alla Juventus. Ora la doppia sfida con il Lione che può valere il pass per gli ottavi di finale.
Senza troppa fatica la Juventus stravince in casa della Dinamo Zagabria; l’impressione è che gli uomini di Allegri ancora non abbiano espresso tutto il loro potenziale. Quando lo faranno ci sarà da divertirsi.
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