La prima mossa del club bianconero è quella di blindare l’investimento fatto su Chiesa e ha bisogno di certezze, sin da subito
Conquistata la finale di Coppa Italia (e l’aritmetica partecipazione alla prossima Supercoppa Italiana, sempre a quattro squadre), la Juventus deve iniziare a pensare al proprio futuro. Anche perché l’obiettivo numero uno, dopo quello di sistemare i conti (come ha già ribadito più volte il direttore tecnico, Cristiano Giuntoli), è colmare il divario con l’Inter. Avversaria con la quale ha duellato per lo scudetto fino allo scontro diretto di inizio febbraio, poi ha dovuto alzare bandiera bianca e ha perso anche il secondo posto, occupato dal Milan, ora distante cinque punti. La prima mossa del club bianconero è quella di blindare l’investimento fatto su Chiesa e ha bisogno di certezze, sin da subito.
Su questo fronte ha fretta di chiudere con l’esterno, campione d’Europa nel 2021 con la Nazionale all’epoca allenata da Roberto Mancini. In sostanza, o rinnova o dovrà essere ceduto. La qualificazione in Champions permetterebbe al giocatore di dire ok alla proposta della Vecchia Signora, ma vuole conoscere il futuro di Massimiliano Allegri, con il quale non ha un ottimo rapporto. Naturalmente il summit tra Juventus e Chiesa è in programma per fine stagione. Il countdown è già cominciato. E tiene col fiato sospeso tutti i tifosi bianconeri.
Le strategie
La dirigenza si aspetta la fumata bianca. Anche perché la Juventus non può permettersi di tenere Chiesa con il contratto in scadenza al 2025, avendo investito per lui 60 milioni complessivi tra prestito (10), riscatto (40) e bonus (10). Da parte sua, l’esterno valuterebbe la cessione solo per un’offerta monstre dalla Premier, ma non è mai arrivato a un punto di rottura con la società. Se c’è un problema, appunto, è quello legato al tecnico. Con Allegri non si trova proprio. Chiesa non ha una collocazione che gli permette di esprimere al meglio le sue qualità. Gioca da seconda punta, ma Federico non si è mai adeguato a questa mossa tattica.
Ecco perché aspetta di capire quale sarà il futuro della panchina della Vecchia Signora. Si fanno tanti nomi, ma a Torino potrebbe sbarcare Thiago Motta, che ha dato priorità ai bianconeri rispetto al Milan. Inoltre, Chiesa avanza anche una certa richiesta d’ingaggio (vorrebbe migliorarlo), ma non ne una questione economica. Invece, su questo punto, la Juventus non è d’accordo con il giocatore. Vorrebbe sì trattenerlo ma con lo stesso ingaggio. Ci sono degli ostacoli da superare. E oltre alla parte tecnica, vuole giocare in Champions e gradisce la partecipazione della squadra al prossimo Mondiale per club, che si disputerà nell’estate 2025.
Il rinnovo
Come si può risolvere allora la questione? L’intesa più facile potrebbe portare a un prolungamento breve: un anno di contratto in più per riprendere la discussione tra le parti in tempi più maturi, sia per il club sia per il giocatore. Ma non c’è solo la questione legata a Chiesa. C’è un rinforzo in mezzo al campo da prendere a prescindere da Rabiot. Il preferito resta Koopmeiners dell’Atalanta, che ha troppi corteggiatori in Premier. Però, se il francese dovesse dire addio, allora la Juventus dovrebbe prendere due giocatori. Così tra Merino (Real Sociedad) e Amrabat (Manchester United, in prestito dalla Fiorentina), nei radar della Signora rispunta Samardzic dell’Udinese.
Sembrava dovesse andare all’Inter nell’estate 2023 e invece è rimasto a Udine. Così come a gennaio sembrava potesse andare al Napoli. E, invece, non si è mosso. Ora sembra arrivato il momento giusto per sbarcare alla Juventus in prestito con obbligo di riscatto. Certo, molto dipenderà anche dalle cessioni. In difesa il pallino resta Calafiori del Bologna e per tentare l’assalto all’ex romanista non scartano a priori l’ipotesi di dover sacrificare un altro giovane, come ad esempio Huijsen attualmente in prestito alla Roma, ma già nel mirino del Borussia Dortmund e del Newcastle.
Prospettive future
In questo immenso cantiere bianconero, potrebbero esserci grandi cambiamenti anche a livello di terzini, soprattutto nell’ottica di un passaggio dal 3-5-2 al 4-2-3-1/4-3-3. Il sacrificato potrebbe essere Weah, ingaggiato lo scorso luglio dal Lilla. Il sostituto potrebbe arrivare dallo stesso club francese. Infatti, piace Tiago Santos, 21enne terzino destro connazionale dello juventino Tiago Djaló, pure lui ex Lilla. I rischi, però, non mancano: a partire dalla concorrenza dei club inglesi. Sempre loro, insomma. Che hanno una disponibilità maggiore rispetto alle nostre società. Infine, gli esterni d’attacco.
Perso Felipe Anderson, che ha fatto una scelta di vita accettando di tornare in Brasile, al Palmeiras, la Vecchia Signora seguiva Zaccagni. Che, però, ha rinnovato con la Lazio. Resiste la candidatura di Greenwood, ala del Manchester United quest’anno in prestito al Getafe. Il 22enne inglese in estate rientrerà a Old Trafford, ma non per restarci (contratto in scadenza nel 2025). La Juventus si è iscritta alla corsa e adesso aspetta le mosse dei Red Devils, sempre in pressing su Bremer. Attenzione anche Zhegrova del Lilla e il jolly Morata dell’Atletico Madrid.
Il futuro di Vlahovic
E Vlahovic? Che fine farà? Si sa che lo segue il Psg. L’attaccante in un’intervista all’Equipe ha parlato di tutto: “Prima voglio vincere qualcosa di importante qui, poi vedremo. Ho sentito e letto delle voci di mercato, ma non ne sapevo niente, non me ne sono interessato. Pensavo soprattutto a prepararmi al meglio per la stagione. Mi restano due anni di contratto e sto bene qui. Voglio vincere qualcosa di importante con la Juventus, poi si vedrà, ne riparleremo più tardi”, le sue parole. E ancora: “Mbappé è il migliore al mondo in questo momento. A 25 anni ha vinto quasi tutto, ha segnato più di 40 gol: enorme”.
Certo, a fine stagione Kylian andrà via da Parigi per indossare la maglia del Real Madrid. Ed è per questo motivo che giocatori come Vlahovic e Osimhen sono seguiti dal Psg. “L’anno scorso non stavo bene fisicamente, quest’anno invece sì. Ma come sempre lavoro duro, per migliorare punti deboli e forti. Finora ho segnato 16 gol, ma avrei potuto fare di più. Voglio sempre fare di più e diventare un giocatore di cui tutti si ricorderanno. Giocare solo per incassare i soldi non mi interessa. Al di là di tutto, l’attaccante è importante per la squadra. Se gioca bene, la squadra gioca bene”. Di ambizioni Dusan ne ha, ma al momento non sembra voler dire addio alla Juventus.