Lo statunitense è l’ennesima intuizione vincente del tecnico italo-brasiliano che è riuscito a rigenerare completamente sia dal punto di vista fisico sia mentale
Ripudiato, poi reintegrato in rosa, successivamente in gol al debutto in Champions contro il Psv. È la trama reale dell’estate di Weston McKennie, centrocampista della Juventus di Thiago Motta. Sembrava dovesse dire addio, così come altri giocatori hanno fatto perché non facevano più parte del progetto bianconero, ma è rimasto sulla sponda bianconera del Po e ora si sta ritagliando un ruolo importante con la casacca della Vecchia Signora. Senza dubbio, si può ritenere lo statunitense l’ennesima intuizione vincente del tecnico italo-brasiliano che è riuscito a rigenerare completamente sia dal punto di vista fisico sia mentale un giocatore che, appunto, sembrava dovesse andare via.
Tanto che, infatti, aveva detto di no all’Aston Villa nell’affare che ha poi portato Douglas Luiz alla corte di Thiago Motta alla Juventus. Ma McKennie ha rifiutato altre proposte: Fiorentina, Galatasaray, Atalanta, Everton, Inter Miami e un club saudita. Insomma, una posizione chiara senza fare dietrofront. Poi è stato reintegrato in squadra anche perché Douglas Luiz e Koopmeiners non erano ancora in perfette condizioni. Così allo statunitense è stato pure rinnovato il contratto fino al 30 giugno 2026.
Cosa è cambiato?
McKennie è riuscito a tenersi stretto la Juventus, appunto sulla firma di un biennale al momento del rinnovo, e allora Thiago Motta ha deciso di puntare subito da lui. Lo ha fatto in una serata importante, al debutto in Champions League. Esordio assoluto nella massima competizione continentale per l’allenatore italo-brasiliano e stagionale per la Vecchia Signora. Arrivava in un momento delicato, dopo due pareggi di fila in campionato per 0-0, contro Roma ed Empoli, sfidando il Psv. Una squadra capace, nell’Eredivisie, il campionato olandese, di vincere cinque gare su cinque e consolidare il suo primato.
Da qui la scelta di schierare McKennie, che è stata vincente. In primis, il centrocampista texano ha un’ottima esperienza a livello internazionale con le sue 24 presenze in Champions League tra Schalke 04 e Juventus (quattro i gol realizzati). In secondo luogo, perché lo statunitense è apparso subito pronto, parlando di condizione fisica, per questo match.
Il gol e l’uscita dal tunnel
In quella gara la Juventus è tornata la Juventus. Il Psv ha avuto una defezione all’ultimo minuto, con il portiere titolare, Walter Benitez, che la mattina della partita ha lasciato l’albergo della squadra a Torino per fare ritorno in Olanda. Il motivo? Nessun infortunio o squalifica, ma la nascita di suo figlio. La Vecchia Signora non si è lasciata intimorire dall’atmosfera della Champions League e ha giocato una grande partita, segnando il vantaggio con una straordinaria rete di Yildiz. Un sigillo alla Del Piero per chi ne ha ereditato la maglia numero 10, con tanto di esultanza facendo la linguaccia, sempre come l’ex capitano juventino.
Ed eccoci arrivare al 2-0. Il raddoppio è stato firmato proprio da McKennie (poi è arrivato il tris realizzato da Nico Gonzalez), bravo negli inserimenti offensivi, come ci ha abituato in passato anche con Andrea Pirlo o Massimiliano Allegri. E il gol agli olandesi è arrivato proprio così: il centrocampista è entrato in area di gol, come faceva spesso in gara quando Nico Gonzalez e Yildiz attaccavano sugli esterni. Ed ecco la rete del 2-0. Un centro che permette a McKennie di archiviare la brutta estate da epurato.
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