In casa Juventus monta il caso Douglas Luiz: perché il centrocampista brasiliano non riesce a ingranare e a scalare le gerarchie di Motta? Ecco la situazione
L’euforia estiva, quella che, a ragione, aveva accompagnato l’arrivo di Douglas Luiz alla Juventus, strappato all’Aston Villa dopo una lunga trattativa che ha richiesto l’inserimento di giovani contropartite, ovvero Iling-Junior e Barrenechea, sembra essere svanita all’improvviso. A distanza di poco più di tre mesi dalla conclusione dell’operazione di mercato, infatti, il quadro è completamente mutato. Il centrocampista brasiliano scende in campo di rado, molto meno di quanto ci si aspettasse, considerando che la Juve ha investito circa cinquanta milioni per portarlo a Torino. E quando viene impiegato, fatica a convincere e a guadagnarsi un posto nelle gerarchie di Thiago Motta. Le sue ultime due prestazioni, contro Lipsia e Cagliari, due match molto diversi sia per andamento che per risultato finale, rappresentano il segnale di un inizio di stagione personale decisamente deludente, con lui al centro delle critiche. Ma cosa sta succedendo a Douglas Luiz?
È stato il secondo acquisto più costoso della rivoluzione estiva della Juventus, ma dopo tre mesi l’impressione è che Douglas Luiz si trovi costantemente fuori posizione, sia temporalmente che tatticamente. I due rigori concessi in altrettante partite contro Lipsia e Cagliari hanno segnato un inizio in maglia bianconera a dir poco complicato. Eppure, sulla carta sembrava esserci ben poco da mettere in discussione su un giocatore che, nella stagione precedente, aveva totalizzato 10 gol e 10 assist, contribuendo in modo decisivo alla storica qualificazione dell’Aston Villa in Champions League dopo 41 anni. Dove è finito quel centrocampista instancabile box to box che tanto aveva incantato in Inghilterra?
L’ex Aston Villa ha collezionato solamente 179 minuti totali in campionato, più 44 in Champions League. E quante volte è partito titolare? Solo una, a Empoli: una gara da archiviare in fretta. Douglas Luiz, l’acquisto di peso per il centrocampo, destinato a diventare una colonna portante della nuova Juventus di Thiago Motta, finora ha dovuto accontentarsi di apparizioni sporadiche: il tecnico lo ha schierato prevalentemente negli ultimi 20-30 minuti, subentrando a compagni ormai stanchi. Quasi tutti hanno avuto più spazio di lui. Persino Weston McKennie, che sembrava ormai fuori dai piani di Motta, ha saputo riconquistarsi un’opportunità e un posto in squadra, ottenendo risultati positivi.
Thiago Motta ha affrontato anche il tema di Douglas Luiz e dei due rigori causati, durante la conferenza stampa post Juventus-Cagliari. “Prima di tutto, non credo nella sfortuna. Oggi abbiamo iniziato bene, creato occasioni da gol, siamo passati in vantaggio e avremmo potuto chiuderla. Dovevamo fare di più. Non ha senso accusare un singolo giocatore: vinciamo insieme, pareggiamo insieme e perdiamo insieme. Non sono il tipo che si prende il merito solo nelle vittorie e scarica la colpa nelle sconfitte: questo pareggio è di tutti noi. Ora è il momento in cui dobbiamo dare tutti qualcosa in più”. Ha poi aggiunto, con maggiore precisione: “Douglas Luiz ha la mia piena fiducia, come tutti gli altri”.
Nel frattempo, il Brasile, nell’elenco pubblicato a fine settembre per le prossime partite di qualificazione ai Mondiali del 2026, non ha inserito Douglas Luiz: il commissario tecnico Dorival Junior non lo ha incluso tra i centrocampisti, a favore di giocatori come l’ex milanista Paquetá, l’ex romanista Gerson e l’ex laziale Andreas Pereira.
Il suo rendimento deludente con la Juventus pesa chiaramente, insieme a un minutaggio che non corrisponde a quello di un potenziale titolare della Seleção, che ha anche appena vissuto un’esperienza insoddisfacente in Copa America. Inoltre, le incertezze su un futuro che sembra sempre più incerto contribuiscono alla sua esclusione.
La situazione è difficile: oggi Douglas Luiz è relegato all’ultima posizione nelle preferenze di Thiago Motta. Locatelli è la prima scelta, e dunque giocano solo coloro che stanno meglio, con l’altro acquisto estivo, Thuram, in vantaggio. Per quanto riguarda il brasiliano, l’obiettivo è trovare il modo di rimettersi in carreggiata e riscoprire il proprio valore: McKennie è un esempio da seguire.
Lento, poco dinamico e inefficace: il brasiliano ha ancora molto su cui lavorare. L’ultima mezz’ora disputata contro il Genoa, in cui ha fornito un assist non sfruttato da Vlahovic, è stata probabilmente la sua prestazione migliore, ma non è sufficiente: dov’è finito il giocatore che ha spinto Giuntoli a investire una somma considerevole? La Juventus effettua le ultime chiamate, ora sta a lui farsi trovare pronto per rispondere.
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