Si allena con gli esuberi. Allo stesso orario del resto della squadra, ma con un tipo di seduta diverso. Non ci sono ripensamenti da parte dei bianconeri
Federico Chiesa è fuori dal progetto Juventus. Non è mai stato un segreto, anche perché la dirigenza bianconera è da inizio mercato che sta cercando un nuovo esterno: da Adeyemi del Borussia Dortmund passando per Sancho del Manchester United, Galeno e Conceicao junior del Porto. Insomma, su richiesta di Thiago Motta, Cristiano Giuntoli si guarda attorno e non ha proposto alcun rinnovo del contratto a Chiesa, in scadenza nel 2025. In fin dei conti, questo concetto è stato ribadito dall’allenatore italo-brasiliano al termine dell’amichevole di Pescara pareggiata 2-2 contro il Brest: Chiesa, appunto, non fa più parte del progetto. La sua avventura a Torino è ormai arrivata al capolinea. E adesso il suo agente è al lavoro per accontentarlo. La sua valutazione è di 20 milioni di euro e sembrava piacesse al Napoli di Antonio Conte, che proponeva inizialmente uno scambio di mercato con Raspadori.
In questo momento, inoltre, Chiesa (che non va dimenticato, guadagna cinque milioni di euro a stagione) si allena con gli esuberi. Allo stesso orario del resto della squadra, ma con un tipo di seduta diverso. Quindi, non ci sono ripensamenti da parte della Juventus: l’esterno dovrà dire addio ed essere ceduto. Era arrivato alla Continassa nell’ottobre 2020, tra prestito oneroso e riscatto, per 50 milioni di euro più bonus: fin qui ha disputato 131 partite e segnato 32 gol. Nessuna possibilità di reintegro in rosa anche per Szczesny, McKennie, Rugani, De Sciglio, Kostic e Arthur.
Se proprio ancora qualcuno sperava in un non addio di Chiesa, a stroncare le speranze ci ha pensato lo stesso Thiago Motta. Al termine dell’amichevole di Pescara terminata 2-2 contro il Brest l’allenatore della Juventus ci ha messo la faccia: “Chi è rimasto a Torino rappresenta una situazione di mercato. Tutti, a parte Miretti che in questo momento è infortunato. Noi all’interno siamo stati chiari. Abbiamo parlato con ognuno di loro. Ci sono giocatori forti che sono abituati a giocare con continuità, e la società per loro sta cercando di trovare delle soluzioni. Devono farlo nel più breve tempo possibile per il bene loro, della squadra, di tutti. Sia su Chiesa che sugli altri è una decisione presa e ne siamo convinti. Adesso dobbiamo preparare bene la stagione con le partite e con gli allenamenti che abbiamo fatto. Non c’è niente da aggiungere, ribadisco tutto quello che ho detto”, le sue parole.
Ma quale sarà ora il futuro di Chiesa? La Roma si è tirata indietro, virando su Soulé (salvo una suggestione di uno scambio con El Shaarawy) e allora, almeno nel nostro campionato, restano due squadre: Inter e Napoli. Gli azzurri, come detto, non si arrendono e insistono con Cristiano Giuntoli per uno scambio con Raspadori. Invece, i nerazzurri potrebbero prenderlo a parametro zero alla scadenza del contratto (30 giugno 2025), ma questa non è l’unica opzione. Però, non è da escludere che Beppe Marotta potrebbe anche fare una pazzia e tentare un assalto già nelle prossime settimane, magari trovando un accordo per una cifra più bassa di quella chiesta dalla Juventus. L’ingaggio dell’esterno bianconero non è un problema per il club di viale della Liberazione. Attenzione alle sirene estere: Bayern Monaco, Chelsea e Tottenham guardano con interesse a quello che sta accadendo a Torino, sponda bianconera.
In carriera non è la prima volta di un braccio di ferro di Chiesa con la sua squadra di appartenenza. Era il 2019 ed era arrivato lo scontro con la Fiorentina, club nel quale era cresciuto: Rocco Commisso aveva appena preso la viola e non aveva alcuna voglia di fare uno sgarbo alla piazza lasciando andare il calciatore a Torino, vista la rivalità storica con la Juventus. Quindi, Chiesa decise di restare a Firenze, ma per finire a Torino l’estate 2020 non senza la contestazione dei tifosi della Fiorentina. E come si può vedere, da quel 2020 le cose tra il giocatore e i bianconeri sono cambiate (e anche tantissimo). Chiesa ha vissuto il periodo più brutto della sua carriera a causa di un infortunio, la Juventus lo ha supportato e atteso fino al suo rientro. Però, ora vuole scaricarlo e c’è tempo fino al 30 agosto per trovare una soluzione.
Se non si dovesse fare avanti l’Inter in maniera concreta, l’estero sembra la destinazione più probabile. Anche perché Chiesa vuole giocare la Champions (la Roma è in Europa League, mentre il Napoli non si è qualificato alle coppe europee). Come sempre, gli incastri di mercato non sono impossibili. Certo, una soluzione va trovata: l’esterno non può rischiare di perdere un altro anno nel pieno della maturità calcistica.
A guardare indietro, quello tra Chiesa e il pianeta juventino è un amore che non è mai scoppiato fino in fondo. Nella prima stagione con Andrea Pirlo l’attaccante era cresciuto molto, ma a Torino si è ritrovato a non vincere lo scudetto (ma sì Coppa Italia e Supercoppa Italiana) dopo nove stagioni di fila. Nel 2021, infatti, trionfò l’Inter di Antonio Conte, l’uomo capace di iniziare l’egemonia juventina, ma anche capace di porre fine a tutto questo. Successivamente, con il ritorno in panchina di Massimiliano Allegri, Chiesa (che aveva appena vinto, da protagonista, l’Europeo con la Nazionale di Roberto Mancini) non ha mai instaurato un ottimo feeling con l’allenatore. Ha fatto fatica, per poi infortunarsi al ginocchio. Quando è rientrato, non ha mai avuto continuità in campo. È stato proposto esterno o seconda punta: questo ha influito sul suo rendimento, che è stato modesto. Da qui la decisione del club di metterlo sul mercato appena a Torino è sbarcato Thiago Motta, il tecnico che ha portato il Bologna al quinto posto e in Champions League.
Adesso, la Juventus ha ancora una ventina di giorni scarsi per indirizzare la cessione di Chiesa secondo le condizioni minime per non perderlo a zero. In questi giorni, perché così funziona il mercato, Cristiano Giuntoli avrà un altro confronto con Fali Ramadani, agente dell’esterno, e si proverà a trovare un’intesa affinché possano crearsi le condizioni per una cessione utile a tutti. Nessuno può perdere in questo affare.
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