Non è facile avere un grande impatto al primo anno in Europa League, ma Diogo Jota non è per nulla come tutti gli altri. La nuova avventura europea del suo Wolverhampton lo ha portato ad alzare ancora di più l’asticella del suo talento, consacrato definitivamente con la tripletta contro l’Espanyol che porta gli inglesi con un piede e mezzo agli ottavi di finale della competizione.
Se i Wolves sono riusciti a spingersi così avanti il merito è soprattutto il suo: nove dei dodici gol segnati dal portoghese in questa stagione sono arrivati proprio in Europa League, un palcoscenico che ha saputo esaltare tutte le sue caratteristiche, diventate ormai imprescindibili per tutta la squadra. Jota è il primo giocatore a segnare due triplette consecutive in Europa dopo Klass-Jan Huntelaar, autore dell’impresa del 2012 quando ancora indossava la maglia dello Schalke. La sua dunque è un’attitudine da vero bomber, anche se in campo non recita spesso il ruolo di prima punta: la sua zona preferita è la corsia sinistra accanto ai suoi compagni di reparto Traoré e Jiménez, con i quali forma uno dei tridenti offensivi più pericolosi di tutta la competizione.
Ma per Jota non è stato semplice conquistare la fiducia di Espirito Santo che spesso in passato ha preferito lasciarlo in panchina, affidandosi al suo talento soltanto a partita in corso. Nell’ultimo turno della fase a gironi infatti il portoghese ha giocato soltanto per poco più di 30 minuti, un tempo sicuramente ridotto ma che non gli ha impedito di stendere il Besiktas con una tripletta. Dopo il secondo hat-trick consecutivo però sarà difficile privarlo del posto da titolare che merita: il ritorno contro un Espanyol sempre più in piena crisi sarà quasi una formalità, ma nei turni successivi il Wolverhampton avrà bisogno del miglior Jota possibile per continuare il meraviglioso cammino in Europa League, un sogno conquistato con fatica che potrebbe regalare agli inglesi la sorpresa più bella di tutte.