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Jesé, il canterano sulla tratta Madrid-Parigi

Jesé Rodríguez Ruiz è vicinissimo al Psg! E’ una notizia che circola ormai da giorni: l’affare con i parigini è in fase avanzatissima e siamo alla chiusura per una cifra di 25 milioni di euro più bonus. Oltre a questi numeri, si vocifera anche dell’inserimento di una clausola che vieterebbe al Psg una futura rivendita del giocatore al Barcellona. Presentazione e firma dovrebbero arrivare tra lunedì e martedì, quando il quasi ex-canterano inizierà la sua nuova avventura parigina.

Jesè, il bisogno di andare via

Non sempre è facile essere il predestinato. Giocare nel club più importante del mondo, con la maglia merengue indossata dai migliori, in uno stadio storico come il Santiago Bernabeu, è il sogno di quasi ogni giocatore e, fede calcistica permettendo, è considerato il punto d’arrivo di una carriera. Jesé Rodríguez Ruiz, talento classe ’93, dei suoi 23 anni, ne ha trascorsi 10 giocando per i Blancos. Si può definire a tutti gli effetti un canterano del Real Madrid, essendo approdato nella capitale a soli 14 anni per vestire la maglia del club.

La sua tecnica e versatilità lo hanno portato nel giro dei migliori talenti d’Europa fin dai primi tempi e il Real Madrid se lo è tenuto stretto fino ad oggi, promuovendolo in prima squadra nella stagione 2011-12 a soli 18 anni. Con Mourinho il canterano ha trovato pochissimo spazio, mentre tutti gli altri allenatori hanno cercato di utilizzarlo il più possibile, rendendolo la prima scelta dietro agli intoccabili titolari che, seppur cambiati nel corso degli anni (Di Maria, Ozil, James, Bale), erano giocatori mai scesi sotto il valore di 50 milioni di euro.

Proprio nel momento in cui il giovane Jesé acquistava più rispetto e considerazione, arriva l’infortunio shock: ottavi di finale contro lo Shalke 04 (anno della Decima), rottura del legamento crociato del ginocchio destro, che terrà fuori il canterano per quasi un anno. Tornare in campo dopo un anno è come ricominciare tutto da zero e se hai davanti la BBC  delle due Champions League in 3 anni, diventa un compito quasi impossibile. Nonostante le poche presenze e pochi gol siglati in questi 2 anni, Jesé non ha perso estimatori, ed ecco perché il canterano può consacrarsi al Psg grazie a Unai Emery.

I 5 motivi per cui Jesé può far bene al Psg

Unai Emery, l’allenatore che lo ha richiesto fortemente, vuole puntare sul ragazzo spagnolo, il quale troverà un problema in meno con la lingua, essendo spagnolo anche il nuovo tecnico del Psg.

A 23 anni si ha l’età giusta per essere protagonisti con un club importante, soprattutto se ti chiami Jesé Rodríguez Ruiz, e hai già l’esperienza di aver giocato con Ronaldo e Bale dalla tua parte.

La convivenza con Cavani non sarà un problema. Come abbiamo visto in questi anni Jesé è un calciatore estremamente duttile, che può occupare qualsiasi posizione dell’attacco e agire anche da trequartista. Il compito di farli coesistere spetterà a Emery, che raramente ha avuto problemi di questo tipo.

La Ligue 1 non è un campionato facile, come apparentemente può sembrare. Soprattutto a livello difensivo Jesé incontrerà delle difficoltà maggiori di quelle trovate Liga, che lo faranno maturare più rapidamente.

Il non dover essere più il  “nuovo” Ronaldo è un peso che il canterano si scrolla dalle spalle, dopo essersi sentito chiamare così da almeno 4-5 anni. Ora, questo soprannome scomparirà piano piano, e nella sua nuova squadra potrà giocare senza essere legato ad una personalità così ingombrante, che non gli ha permesso finora di esplodere del tutto.

Questi sono i 5 maggiori motivi per i quali un giocatore come Jesé Rodrugez Ruiz può consacrarsi al Psg. Sarà strano da dire, ma l’ormai ex madridista porterà insieme ai nuovi arrivati, esperienza internazionale ad una squadra intenzionata seriamente a vincere la coppa dalle grandi orecchie. Per quanto riguarda le sue caratteristiche tecniche, Jesè è, a mio parere, un calciatore completo, che sa fare tutto. Proprio grazie alla sua capacità di adattarsi ai diversi ruoli d’attacco, ha sviluppato la caratteristica di averle tutte, dal colpo di testa alla protezione del pallone, dal tiro con entrambi i piedi ai tagli giusti in profondità.

Il canterano è sulla tratta Madrid-Parigi, e, dal Bernabeu al Parco dei Principi, un elemento che non cambia è l’esigenza dei tifosi, il cui unico verbo conosciuto è vincere. Jesé abbraccia un’altra grande sfida, più maturo e consapevole, sperando che sia la volta giusta.

 

Francesco Castorani

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