La carriera di Javi Martínez si può sostanzialmente dividere in due periodi: uno prima dell’arrivo al Bayern, fatto di tante vittorie con la nazionale spagnola (Mondiale, Europeo ed Europeo U21) ma nessuna con l’Athletic Bilbao, e uno dopo l’arrivo al Bayern, in cui ha praticamente vinto tutto con il club tedesco, non riuscendo, però, a fare lo stesso con la Roja. E ora, con il suo probabile approdo in Italia, alla Fiorentina, si aprirà un nuovo capitolo nella carriera dell’esperto mediano spagnolo, in cerca di un club che possa garantirgli minuti e quegli stimoli che, inevitabilmente, si sono persi a Monaco.
Nato e cresciuto nei Paesi Baschi, Martínez ha cominciato a giocare a calcio in alcuni piccolo club locali, fino ad arrivare, a 13 anni, nel settore giovanile dell’Osasuna, dove si è affermato come uno dei maggiori talento spagnoli della sua generazione, mostrando doti impressionanti in mezzo al campo. Dopo un anno con la squadra B, è stato acquistato dall’Athletic Bilbao per la considerevole somma di 6 milioni di euro e si è subito imposto come il leader del centrocampo biancorosso, realizzando 3 gol nelle sue prime 35 partite in Liga. Le sue prestazioni sono state in costante crescita, finché nel 2010, al termine di una stagione eccellente, ha vinto il premio di rivelazione dell’anno ed è stato convocato per il Mondiale in Sudafrica, dove, però, ha giocato un solo quarto d’ora, nella vittoria per 2-1 contro il Cile.
Nel 2012, dopo un Europeo vinto, ancora una volta, da gregario, il Bayern Monaco decise di spendere i 40 milioni della sua clausola rescissoria, per portarlo in Germania e renderlo il perno del centrocampo bavarese. Le caratteristiche, dopotutto, erano di quelle che avrebbero fatto comodo a qualsiasi club: mediano dotato di grande forza fisica e resistenza allo sforzo, Martínez era (ed è tuttora) anche un eccellente regista, capace di impostare l’azione dal basso con intelligenza e visione di gioco. Dopo una prima stagione di ottimi livello, coronata con la vittoria del Triplete, però, è proprio il fisico a tradirlo: a causa di problemi all’inguine è costretto a saltare tutta la prima parte di campionato, per poi saltare tutto l’anno successivo a causa della rottura del crociato. Guardiola, intanto, lo aveva spostato nel ruolo di difensore centrale, dove Martínez aveva già giocato con buonissimi risultati. La sua carriera nel Bayern, però, sembra ormai compromessa, con lo spagnolo che non riesce più ad affermarsi come il titolare del centrocampo o della difesa bavarese, pur giocando un buon numero di gare e garantendo sempre quantità e qualità alla squadra.
Questo fino alla stagione che si sta per concludere, in cui ha giocato poco più di 1000 minuti, limitato dai continui infortuni. Il contratto in scadenza nel 2021 sembra aver convinto il Bayern a lasciarlo andare, tanto che sembrava probabile un suo ritorno all’Athletic, ma nelle ultime settimane la Fiorentina ha sondato la fattibilità di un’operazione che ricorda molto quella che ha portato a Firenze Franck Ribery. Martínez, pur avendo ancora un anno di contratto, potrebbe svincolarsi dal Bayern, che sarebbe solo che felice di liberarsi del suo pesante ingaggio da 8 milioni. Un acquisto come questo, inoltre, andrebbe ad aggiungere leadership, esperienza e qualità ad uno spogliatoio giovane come quello della Fiorentina, alla ricerca di qualcuno che sappia garantire continuità e solidità alla squadra.