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Jannik Sinner, quanti #1 prima di lui?

Il 4 giugno del 2024 è una data da incidere nella storia del tennis italiano. Per la prima volta, un azzurro è numero uno del ranking: Jannik Sinner, il predestinato al successo, sarà ufficialmente investito della corona dopo il Roland Garros che ancora potrebbe regalare grandissime gioie ma ha già di fatto detronizzato Djokovic, che si ferma, per ora, a 428 settimane (non consecutive) di regno.

Un italiano in uno sport dominato da USA e Spagna

Jannik Sinner è il 29esimo numero 1 della storia del circuito ATP che è stato dominato negli anni da tennisti statunitensi. Ben sei, i tennisti USA che hanno detenuto lo scettro. Trattasi di Sampras, Connors, McEnroe, Agassi, Courier e Roddick. Anche la Spagna ha una grandissima tradizione in questo sport. Oltre a Nadal e Alcaraz, che rappresentano la storia recente e probabilmente il futuro del tennis iberico, anche Ferrero e Moya si sono arrampicati in cima. Sul gradino più basso del podio c’è un discreto affollamento a quota tre #1. La Svezia ha avuto Borg, Edberg e Wilander. L’Australia ha scritto pagine di tennis con Hewitt, Newcombe e Rafter, mentre la Russia vanta Medvedev, Kafelnikov e Safin. I più grandi degli ultimi anni sono stati anche l’orgoglio sportivo di Svizzera (Federer), e Serbia. (Djokovic). Gli altri paesi con un solo tennista in vetta al circuito sono Repubblica Ceca (Lendl), Brasile, (Kurten), Romania (Nastase), Gran Bretagna (Murray), Germania, (Becker),  Austria (Muster) e Cile (Rios).

I numeri da record di Jannik Sinner

Immagine | Epa

Che Jannik Sinner fosse un predestinato si era capito sin dai primi allenamenti. Il ragazzo altoatesino è diventato numero 1 del mondo con una certa calma, avendo raggiunto la vetta a 22 anni e 9 mesi. Prima di lui c’erano riusciti Alcaraz, Hewitt, Safin, McEnroe, Roddick, Borg, Courier, Sampras, Connors, Nadal, Rios, Federer e Moya anche se non tutti sono stati capaci di confermarsi a lungo ad altissimo livello. In questo senso, Sinner è una garanazia. Il ragazzo ha una importante continuità di rendimento che gli ha permesso una scalata straordinaria: è diventato numero uno vincendo sei tornei, di cui uno Slam (in Australia) e presentandosi in finale in otto occasioni (Atp Finals e Madrid, le uniche sconfitte). Nel curriculum anche 3 semifinali (Wimbledon, Monte Carlo, Indian Wells) e 2 quarti di finale (Halle ed ‘s-Hertogenbosch). Le uniche delusioni di questo anno sono arrivate lontano dall’Europa. Sinner ha abbandonato precocemente il tabellone all’Open degli Stati Uniti (ottavi di finale), Bercy (ottavi), Shanghai (ottavi) e Cincinnati (secondo  turno).

Pasquale Luigi Pellicone

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