Si è svolta nella serata di ieri, con fischio di inizio alle 18.30, l’amichevole internazionale tra le sezioni Under 21 di Italia e Danimarca. Ad ospitare la sfida lo stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo, ristrutturato da meno di un anno e con un terreno di gioco in buone condizioni. La redazione di Footbola è stata presente alla partita, in mezzo ad un pubblico molto giovane e costituito in gran parte da scuole calcio locali. Questo tipo di partite infatti sono ideali per attrarre questo tipo di spettatori, a causa dell’orario favorevole e dei prezzi già bassi, e diminuiti ancora di più dagli sconti-comitiva. Ma entriamo ora maggiormente nel dettaglio della partita, e vediamo cosa è successo in questa Italia-Danimarca Under 21.
I dati statistici parlando di una partita dominata in lungo e in largo dalla nostra nazionale, e in effetti il pareggio può essere considerato una piccola beffa. Dopo un inizio orgoglioso da parte dei danesi, per più di 70 minuti è stata l’Italia a mantenere il pallino del gioco, concludendo i 90 minuti con un maggior possesso ed un numero decisamente superiore di tiri verso la porta difesa da Hojbjerg. Una certa assenza di precisione sotto porta non ha regalato la vittoria agli Azzurrini, che hanno dovuto soltanto gestire le discese centrali dei danesi in fase difensiva. La nazionale scandinava ha tentato di proporsi in fase offensiva grazie al supporto dei centrocampisti Noorgard (già al Fulham) e Hjulsager. Per quanto riguarda la Danimarca è doveroso citare anche Junker, numero 9 che ha dovuto sbattersi per due là davanti, dato che il supporto delle ali è stato al massimo parziali.
Discorso simile per il nostro bomber Petagna. Non è stato semplice per lui arrivare in zona-gol, ed al termine della partita i suoi tiri verso la porta erano 3, di cui soltanto uno dall’interno dell’area di rigore. Il motivo di queste difficoltà? Di certo non è stata colpa delle ali (Ricci, in particolare, è stato protagonista di una prestazione sublime), piuttosto forse il merito va dato agli arcigni centrali danesi, che sono nella ristretta élite di calciatori che possono reggere fisicamente il numero 9. Per gli Azzurrini invece, sia Caldara che Ferrari sono stati in grado di sfornare una prestazione di alto livello, e hanno coperto Masina e Conti, spesso in proiezione offensiva ed un po’ disattenti in fase difensiva.
Nonostante la partita terminata 0-0, entrambe le nazionali possono sperare di andare incontro a molte vittorie. Questo, anche grazie a dei leader già delineati nella squadra (il già citato Norgaard per la Danimarca, ed il capitano Benassi per l’Italia) ed alle tradizioni calcistiche che inducono a curare in modo particolare i settori giovanili.
Buona fortuna per la crescita dei giocatori delle due nazionali, che ieri hanno fatto passare una bella serata a molti adulti, anziani e bambini in quel di Bergamo.
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